COSA FA PER ME L’EUROPA: ORA C’È UN PORTALE CHE LO SPIEGA

In vista delle elezioni europee, un nuovo sito avvicina l'Europa ai cittadini, illustrando i risvolti concreti delle misure approvate nel nostro quotidinano

Mancano pochi giorni al 26 maggio, giorno delle Europee 2019, in cui i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti. Eppure in quanti sanno cosa hanno fatto davvero gli europarlamentari in questi ultimi cinque anni? Per saperlo basta cercare sui motori di ricerca Cosa fa per me l’Europa. L’iniziativa pensata come strumento per il sempre più confuso dibattito pre-elettorale si presenta come un portale che indica i risvolti concreti delle misure approvate da Strasburgo.

Si può scegliere se monitorare quelle volte a migliorare la vita di tutti i giorni o quelle finalizzate alla valorizzazione dei territori. Non è un caso che l’hashtag scelto per il progetto sia #Euandme, un gioco di assonanze che in inglese rimanda a un rapporto diretto.

 

Cosa fa per me l'EuropaNEL LAZIO. Le informazioni sono divise sia per ambiti (lavoro, famiglia, salute, ecc.) sia per regioni e province. Nel Lazio ad esempio spicca la banda ultralarga, uno strumento che aiuta le imprese a essere più competitive. Dal progetto Lazio Digitale invece sono arrivati oltre 4 miliardi di euro destinati a incentivare una crescita economica più sostenibile e una maggiore trasparenza e partecipazione dell’amministrazione regionale.

L’Unione europea non si è dimenticata neanche dello sviluppo delle economie agricole. Attraverso agriturismi, fattorie didattiche, agri-asili e servizi di riabilitazione sociale, gli imprenditori rurali sono stati aiutati a diversificare i propri investimenti. Data la sua estensione, pari a quasi un terzo dell’intero territorio, la maggior parte delle risorse viene attirata dalla provincia di Roma. Compresi i 37 milioni che sono serviti a cofinanziare iniziative di sviluppo digitale, mobilità sostenibile e inclusione sociale.

Altri sostegni economici sono andati a microcredito, voucher e fondo di garanzia. Accanto alle opportunità anche un aiuto per la loro comunicazione. Il Campidoglio si è avvalso di 100 mila euro più altri 700 mila per informare sui servizi a disposizione.

Ma è forse dalle province non metropolitane che arrivano i dati più interessanti. Grazie al progetto InterCultuRurality sei giovani provenienti da Palestina, Germania, Ucraina, Georgia, Portogallo e Ungheria hanno vissuto per un anno a Viterbo, offrendo il proprio tempo per l’assistenza ai ragazzi disabili nelle fattorie sociali e nei centri diurni della Cooperativa Alice. Qui i fondi europei hanno dato modo di costruire un ascensore e un’area di servizio nel più ampio progetto di riqualificazione della Valle di Faul.

Nella provincia di Latina invece l’apporto della Ue lo ritroviamo nel recupero della passeggiata tra Capoportiere e Capoverde e nella ristrutturazione del quartiere Spinete di Fondi. Città in cui le iniziative culturali hanno beneficiato di 1,2 milioni dell’Atelier Arte, Bellezza e Cultura.

 

Cosa fa per me l'EuropaAltri 70 mila euro sono andati a 255 agricoltori della zona, di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Nel frusinate, poi, l’attenzione per il settore primario dell’economia ha portato al miglioramento delle tecniche agricole, il potenziamento della competitività e la promozione dell’inclusione sociale. Un bonus di 8mila euro è stato destinato alle imprese per ogni disoccupato della provincia ciociara assunto a tempo indeterminato.

Nel reatino infine il progetto City ha utilizzato la street art per riqualificare il patrimonio edilizio, mentre il gemellaggio tra il capoluogo di provincia e la città tedesca di Nordhron è erede diretto dell’iniziativa Sprino. Con gli 8,8 milioni di euro del progetto Plus, il territorio ha potuto dare il via alla rigenerazione del tessuto urbano.

Per ultimo il supporto alle zone terremotate del Centro Italia. Contrariamente a quanto si legge sui social network e come testimoniano le associazioni sul territorio l’Europa è stata vicina alle popolazioni di Amatrice e Accumoli, impegnandosi in investimenti volti alla rigenerazione dell’imprenditoria locale. Basti citare gli 1,2 miliardi del fondo di solidarietà, più altri 600 milioni comunitari. Il 27 maggio sapremo se quanto fatto finora dall’Unione europea per il Lazio è sufficiente. Non resta che stare a vedere.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

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