CORVIALE. EUDECOOP, LA PRIMA COOPERATIVA DI COMUNITÀ URBANA
EUDECoop è la prima cooperativa di comunità urbana che opera a favore della comunità del quadrante Corviale. Attraverso uno sviluppo economico integrato valorizza risorse e vocazioni territoriali
25 Marzo 2023
«La realtà si vede meglio dalla periferia». È una frase storica di Papa Francesco, ma è diventata uno dei motti di chi, da 14 anni, sta lavorando per rendere il quadrante di Corviale un posto vivibile. Per fare questo è da poco nata EUDECoop, la prima cooperativa di comunità urbana con l’obiettivo di operare a favore della comunità territoriale del quadrante Corviale, l’area più ampia intorno al Serpentone da Casetta Mattei a Parrocchietta, dal Trullo all’asse Magliana-Fiumicino. Attraverso uno sviluppo economico integrato che valorizzi le risorse e le vocazioni territoriali, integrando modelli di aggregazione e innovazione sociale per costruire risposte condivise a bisogni collettivi, producendo benessere e vantaggi per la comunità. EUDECoop è uno strumento di sviluppo locale a sostegno della coesione e della solidarietà sociale in un’area periferica, e proporrà alle istituzioni progetti concreti di lavoro ed innovazione per sviluppare sicurezza, ambiente e servizi sociali. Perché non c’è rigenerazione urbana senza legalità e sicurezza. Non c’è sviluppo locale senza aggregazione e innovazione sociale.
EUDECoop: un lavoro di 14 anni
La cooperativa ha preso il nome in ricordo dell’impegno per Corviale di Eugenio De Crescenzo all’interno delle tante sue iniziative sociali come dirigente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. Ne abbiamo parlato con Pino Galeota, presidente dell’Associazione Corviale Domani, che da anni è impegnata nella rigenerazione urbana del quartiere. Come è nata EUDECoop? «Grazie a una legge regionale, alla cui stesura abbiamo collaborato, che sancisce la sua nascita» ci ha spiegato. «È una Cooperativa Urbana perché insiste sul quadrante di Corviale, che ha 40mila abitanti, con tutte le attività sociali, culturali, ambientali, progettuali e di sicurezza a cui nel corso degli anni abbiamo lavorato». «EUDECoop funziona come una cooperativa sociale, un’impresa sociale» continua. «Ma la particolarità è che il range di intervento è nel nostro quadrante, è focalizzato sul nostro territorio». La cooperativa di comunità urbana è quindi una nuova forma di un’associazione che da anni già lavorava assiduamente e con passione per il proprio quartiere. «In questi anni, anche prima di diventare una cooperativa, Corviale Domani ha elaborato un progetto per il quadrante di Corviale» ci ha spiegato il presidente. «Ora abbiamo avuto accesso ai finanziamenti su due livelli. Sul PNRR abbiamo ricevuto 47 milioni di euro. La Regione Lazio sta investendo 25 milioni di euro per la rigenerazione del quadrante di Corviale, e soprattutto del famoso Serpentone. Che valorizzeremo anche a livello turistico. Dietro all’ottenimento di questi fondi del PNRR c’è stato un lavoro di 14 anni».
1350 ettari di parco da far vivere ai cittadini
EUDECoop intende operare per la valorizzazione delle risorse naturali, sociali, culturali, ambientali e relazionali del territorio e della Comunità in sintonia con lo sviluppo sostenibile delle attività e in linea con gli indirizzi della Comunità Europea (Green New Deal- Economia Circolare). Una produzione di beni e servizi che migliori la qualità della vita. Una delle risorse del quadrante di Corviale sono i 1350 ettari del Parco, ancora tutto da creare, che diventerà uno dei punti di forza del progetto. «Abbiamo 1350 ettari di parco» spiega Pino Galeota. «Quindi stiamo mettendo in piedi un’economia di parco, che va dagli orti fino a una fattoria didattica. Il parco è della Regione Lazio, ma faremo iniziative per farlo diventare produttivo, e faremo in modo che venga vissuto dai cittadini».
Una comunità energetica sul tetto del Serpentone
Un’altra risorsa sono i 25mila mq di tetto del Serpentone, il tetto più grande d’Europa su cui impiantare la più grande comunità energetica della città. Ce lo conferma Pino Galeota, che ci annuncia che «entro 20 giorni, al massimo un mese, verrà creata una comunità energetica: produrremo energia con pannelli solari».
Senza sicurezza non c’è rigenerazione urbana
Ma, come ci ripete anche ora Pino Galeota, il tema della sicurezza è centrale. «Abbiamo due motti che sono il nostro spot» ci confida appassionato. «Uno è “la realtà si vede meglio dalle periferie” di Papa Francesco. L’altro è “senza sicurezza e rispetto delle regole non si fa nessuna rigenerazione urbana”. Si tratta di affrontare lo spaccio della droga, gli allacci illegali dell’acqua che viene usata in maniera abusiva, in modo totalmente diverso da come dovrebbe essere usata. È una questione che abbiamo posto più volte. Non è per caso che abbiamo chiesto al Prefetto Gabrielli di coordinare il tavolo delle istituzioni in modo che potessero mettersi d’accordo su cosa fare». Ma, in attesa che le istituzioni facciano la loro parte, a Corviale hanno già iniziato a lavorare. «Abbiamo ristrutturato il famoso quarto piano del Serpentone di Corviale, senza l’intervento della polizia» ci racconta Galeota. «Sono stati già realizzati 70 appartamenti del progetto. Sono usciti gli abusivi che non avevano i titoli, e che non abbiamo mandato per strada, ma in appartamenti che sono stati loro assegnati. Gli appartamenti che così si sono liberati saranno assegnati come alloggi popolari a chi ne aveva diretto». «A Corviale c’è una criminalità di secondo livello, pezzi di territorio sono gestiti in proprio» racconta Galeota. «La Cooperativa di Comunità dovrà creare una sorta di condominio generale, non per grandi lavori, ma per la gestione del vivere all’interno del condominio, e per mettere in sicurezza il territorio. In sostanza noi creiamo lavoro. E questo lavoro deve essere assicurato».
Immagini Associazione Corviale Domani