FALLEN LEAVES: UN ANELITO ALL’AMORE, ALLA SOLIDARIETÀ, ALLA SPERANZA

Foglie al vento (Fallen Leaves) di Aki Kaurismäki, Premio della Giuria Festival di Cannes, arriva nei cinema italiani: è la storia di due persone sole che si incontrano e provano ad essere felici, nonostante la vita continui a porre ostacoli

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Giuseppe Ungaretti aveva scritto queste parole, quelle di Soldati, pensando alla caducità della vita durante la guerra. Eppure questi versi ci vengono in mente immediatamente pensando al bellissimo film Foglie al vento (Fallen Leaves) di Aki Kaurismäki, presentato in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio della Giuria, che arriva nei cinema italiani da oggi, 21 dicembre. Proprio sotto Natale, un film che con il Natale non c’entra, eppure c’entra eccome. Ci è venuta in mente quella poesia di Ungaretti perché oggi si cade come foglie anche nella vita, nel lavoro, negli affetti. Come nella storia che vi stiamo per raccontare.

La tendenza della vita a porre ostacoli a chi cerca la felicità

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Kaurismäki ci racconta storie di vite al limite, appese a un filo. Ph Malla Hukkanen c Sputnik

Quella di Foglie al vento (Fallen Leaves) è una storia semplice: quella di due persone sole (interpretate da Alma Pöysti e Jussi Vatanen) che si incontrano per caso una notte a Helsinki. È una serata karaoke, l’amico di lui prova a conquistare l’amica di lei, ma non va a buon fine. Loro però si notano, e in qualche modo cercano di rivedersi. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso è però intralciato dall’alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità.

L’anelito all’amore, alla solidarietà, alla speranza e al rispetto per gli altri

«Anche se finora mi sono fatto una reputazione discutibile girando soprattutto film violenti e irrilevanti, ho finalmente deciso, tormentato da tutte le guerre insensate, inutili e criminali, di scrivere una storia sui temi attraverso i quali l’umanità potrebbe avere un futuro: l’anelito all’amore, alla solidarietà, alla speranza e al rispetto per gli altri, la natura e tutto ciò che è vivo o morto. A condizione che il soggetto lo meriti» ha dichiarato il regista Aki Kaurismäki, che racconta questa storia con il suo tocco inconfondibile. «In questo film faccio disinvoltamente un piccolo plauso ai miei dei, Bresson, Ozu e Chaplin, ma sono comunque l’unico responsabile di questo catastrofico fallimento!», aggiunge. I suoi numi tutelari ci sono in questo film. Ma c’è anche tanta Italia. Con quel manifesto di Rocco e i suoi fratelli di Visconti appeso sui muri di un pub. O in quel juke box che suona una versione in inglese di Mambo Italiano, quella canzone che Sofia Loren ballava con Vittorio De Sica nel film Pane, amore e… di Dino Risi.

Tormentato da tutte le guerre insensate, inutili e criminali

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Fallen leaves è un cinema che sta dalla parte degli ultimi, che ci fa ritrovare la fiducia nelle  persone. Ph Malla Hukkanen c Sputnik

«Tormentato da tutte le guerre insensate, inutili e criminali» dice Kaurismäki. E nel suo nuovo film, che in fondo è una favola, un piccolo mondo antico che sembra vivere di una vita a sé stante, la guerra la racconta, e non potrebbe essere altrimenti. Mentre i personaggi cucinano, mangiano, amano, vivono, alla radio arrivano incessantemente le notizie della guerra in Ucraina, dei missili, delle bombe, dei morti. E dei rifugiati. È il segno che c’è un mondo là fuori che non si vuole dimenticare, e che, in parte, condiziona anche le vite di chi quella guerra la vive da lontano.  E quella guerra, ovviamente, fa pensare a tutte le guerre. E sentire quelle parole oggi fa ancora più sensazione.

La radio che sembra avere capito chi sei

Ma quella radio che manda notizie di guerra è anche, come dice la canzone, una radio che sembra avere capito chi sei. Le canzoni, tra un radiogiornale e un altro, arrivano ogni tanto a noi, sembrano parlare proprio di loro, della loro vita, della loro relazione. Chiamatele canzoni-stato d’animo. O consideratele come il Coro del teatro greco. «Non hai il coraggio di amarmi» recita un brano che esce dalla radio. «Tu mi piaci, è me che non sopporto» è il testo della canzone cantata in un locale da un sorprendente duo technopop finlandese. Foglie al vento è un film pieno di musica e di empatia, condito da quella tipica ironia finlandese, da battute da sorrisi a denti stretti. Come tutti i film di Kaurismäki ti dà la sensazione di una continua sbornia diurna, un modo di essere che sembra attutire tutto.

Vite al limite, appese a un filo

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Da Fallen Leaves si esce con un senso di speranza e solidarietà. Il nostro augurio di Buon Natale quest’anno è questo. Ph Malla Hukkanen c Sputnik

Kaurismäki ci racconta storie di vite al limite, appese a un filo, proprio come quelle foglie d’autunno appese agli alberi. Anzi forse, come suggerisce il titolo originale, sono foglie già cadute. Lei lavora in un supermercato, ma viene licenziata perché regala un prodotto scaduto, che sarebbe stato da buttare, a una persona che ne aveva bisogno. Poi trova lavoro come lavapiatti al fatiscente California Pub, ma il suo principale viene arrestato per spaccio. E così lei perde il lavoro. Lui, operario edile, si infortuna sul lavoro, a causa di un macchinario a cui non è stata fatta la manutenzione, e avrebbe tutte le ragioni del mondo: solo che, per prassi, gli viene fatto l’alcol test, risulta positivo. E così perde il lavoro. Quello di Kaurismäki è un mondo dove tutti bevono troppo, dove tutti fumano troppo. E dove si perde anche il lavoro troppo facilmente, in un battito d’ali, un po’ per colpa propria, un po’ per colpa di quella vita che ci mette del suo. Una vita in cui si è come foglie al vento.

Volti belli, unici, stralunati: Alma Pöysti e Jussi Vatanen

Queste foglie sono però delle vite, delle persone. e hanno dei volti belli, unici, stralunati. Sono anime candide, pulite, timide, fragili e indifese. Alma Pöysti e Jussi Vatanen danno volto e corpo a due persone adulte, mature, che in fondo sono anche dei bambini. Ma tutte le figure che vediamo nel film, così come luoghi e arredi, sembrano uscite da un altro luogo e un’altra epoca, sono fuori dal tempo. Ci sono i computer, internet e i cellulari, ma se non fosse per questo potremmo tranquillamente essere cinquanta o sessanta anni fa. Tutto è sospeso, tutto straniante. Ma tutto ci arriva così forte.

La fiducia nel prossimo come in The Old Oak di Ken Loach

E tutto è così duro, nella vita, fino a quella buona notizia, quella chiamata così attesa. «Sono sobrio come un topo del deserto. Ho uno sconto fedeltà agli alcolisti anonimi». Fallen Leaves ci piace perché è un cinema che sta dalla parte degli ultimi, ed è un film che ci fa ritrovare la fiducia nel prossimo, nelle persone. Come ce l’aveva fatta ritrovare un altro grande film appena arrivato al cinema, The Old Oak di Ken Loach. Kaurismäki, rispetto a Loach, è meno politico, meno militante, meno combattivo. È più crepuscolare. Ma il senso di speranza e di solidarietà con cui si esce dai due film è lo stesso. Foglie al vento non è un film di Natale, eppure è il più bel film di Natale che potete vedere a pochi giorni dal 25 dicembre. Il nostro augurio di Buon Natale quest’anno è questo.

FALLEN LEAVES: UN ANELITO ALL’AMORE, ALLA SOLIDARIETÀ, ALLA SPERANZA

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