FINALMENTE URLO: UNA STORIA DI CAPARBIA SPERANZA

Il libro racconta la storia di Luca Mongelli, bambino migrante divenuto tetraplegico a seguito di un'aggressione. E della sua forza nel ricominciare

«Non ho mai rispettato la regola del silenzio», racconta Luca ricordando la sua infanzia di bambino, se non proprio terribile, almeno molto vivace. E non la rispetta neanche ora, che per parlare di più ha scritto un libro.

 

GLI ITALIANI. Si intitola Finalmente urlo. Storia di una straordinaria ingiustizia il libro di Luca Mongelli e Francesco Minervini (ed. Grecale 2018), che è stato presentato nei giorni scorsi a Roma, grazie all’Avo e ai CSV del Lazio. Luca oggi studia Scienze della Comunicazione all’Università di Bari, dopo aver fatto il liceo classico. Ma la sua è una storia di rinascita, di rabbia e di speranza. La racconta, appunto, in Finalmente urlo, che è stato presentato nei giorni scorsi a Roma, a cura dell’Avo e con il supporto dei CSV del Lazio

Negli anni novanta la sua famiglia dalla Puglia si è trasferita in Svizzera: un paesino apparentemente tranquillo e sereno, “stile Heidi”, come dice la mamma, Felicia Tuturro. Solo che gli italiani sono e restano stranieri e come tali non entrano mai davvero a far parte della comunità, anche se lavorano duro e mettono su un ristorante di successo. O forse proprio per questo. Fatto sta che Luca un giorno, mentre gioca con il fratellino e un cane, viene aggredito, spogliato e abbandonato nella neve. La mamma lo raccoglie in fin di vita, gli interventi tardano, Luca entra in coma.

 

IL COMA. Le sue condizioni sono tali che per i medici non può farcela: ad un certo punto decidono di staccare la spina. La mamma non si arrende, continua a credere e sperare che suo figlio sopravviverà. Neanche Luca si arrende, e comincia a respirare da solo e alla fine esce dal coma, anche se resterà tetraplegico. «Mi sono svegliato dal coma: questo è stato il primo schiaffo morale a chi non credeva nelle mie possibilità», dice oggi.

finalmente urlo
Felicia Turturro, Luca Mongelli e Francesca Danese, che gli consegna la targa del premio Formica D’Oro 2018

Poi è iniziato il recupero, il trasferimento in Italia perché in Svizzera, spiega Felicia, «l’idea in questi casi è che bisogna staccare la famiglia dal pezzo che non funziona, quindi le cure sono quelle indispensabili per sopravvivere, ma non c’è la possibilità di studiare in scuole normali, di costruire veri percorsi di recupero e integrazione». In Italia invece c’è il L’ospedale Bambino Gesù, la possibilità di una riabilitazione seria che, ancora una volta contro tutte le previsioni, restituisce a Luca un minimo di autonomia, compresa la possibilità di muoversi su una sedia a rotelle. E c’è la scuola, su su fino all’università.

 

LA GIUSTIZIA. Dal punto di vista giudiziario la vicenda non è ancora conclusa: una burocrazia e una giustizia “perfetta e crudele”, ma soprattutto l’autodifesa della comunità che non vuole riconoscere il male che porta in sé, spingono a colpevolizzare il cane (che verrà di conseguenza ucciso), anche se gli indizi portano altrove.

 

IL LIBRO. Finalmente Urlo è un libro che si legge in un fiato, che suscita rabbia, per quello che è successo, ma anche speranza: perché Luca Mongelli testimonia che si può ricominciare a vivere, e a vivere una vita piena, anche se qualcuno ha cercato di spezzare la tua vita (ma, dice, «si sono sbagliati, perché mi hanno bloccato fisicamente, ma non intellettualmente»). perché c’è gente come la mamma Felicia che non smette per un istante di credere nelle potenzialità di suo figlio e di lottare per lui. Perché si scopre che in Italia non tutto va male, anzi, qualcuno può ritrovarci la speranza.

Alla presentazione del volume Luca Mongelli, con tutta la sua forza ha ribadito: «Per raggiungere un qualsiasi obiettivo serve coraggio, forza, determinazione nel soffocare la voce di chi non ci vuole credere nelle tue potenzialità e anche per abbattere le barriere sociali». Questo è il messaggio che il libro ci consegna, insieme al senso di ribellione nei confronti delle comunità così chiuse da diventare razziste, e per la giustizia che sa essere, a volte, del tutto cieca.

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finalmente urloLuca Mongelli, Francesco Minervini
Finalmente urlo. Storia di una straordinaria ingiustizia
Grecale 2018
pp. 94, € 12,00

 

 

 

 

 

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