SENZA DIMORA, MAMA TERMINI: LE FIORIERE IN STAZIONE SPOSTANO SOLO IL PROBLEMA

La reazione delle associazioni alle fioriere sul perimetro della stazione Termini. Ogni domenica i volontari di Mama Termini animano lo spazio con gesti di umanità e cultura per far emergere dall’invisibilità il fenomeno di chi vive in strada

Una fioriera può sembrare un gesto gentile, di cura. Ma è davvero così? Facciamo un passo indietro: da qualche tempo grosse fioriere sono apparse sul perimetro dellastazione Termini. Molte delle associazioni attive su quel territorio, a partire da Mama Termini, reagiscono a questa scelta con disapprovazione. Perché questo dissenso? Spiega Francesco Conte, presidente dell’associazione: «Queste fioriere hanno il compito di impedire alle persone di dormire in stazione, spostando semplicemente il problema. Dopo la grande protesta di un anno fa che abbiamo realizzato insieme a tante altre associazioni e realtà per dire no all’acqua gettata a Termini, scegliamo anche oggi di denunciare. La povertà e il degrado non si combattono colpendo l’anello più debole, le persone invisibili e sofferenti».
Che sia acqua o fioriere ingombranti il principio è, infatti, lo stesso: spostare chi si trova in situazione di vulnerabilità e marginalità dallo sguardo di turisti e cittadini, colpevolizzando anche le associazioni che si prendono cura di loro, senza affrontare il tema della povertà con interventi strutturali e di lungo periodo, che mettano realmente al centro chi fa più fatica.
Un atto ancora più simbolico se si ripensa a quello che accadde solo qualche anno fa, a Firenze, con la tragica uccisione di Idy Diene: fioriere distrutte in segno di protesta per la sua morte ma che poi la comunità senegalese volle ripagare come atto in favore di quella comunità cui avevano scelto di appartenere.

Mama Roma: contro il degrado creare una comunità

Mama Termini
Chiunque può unirsi al gruppo dei volontari cucinando, servendo il cibo, proponendo un’attività artistica o anche contribuendo alle spese dell’associazione. Foto dalla pagina FB di Mama Termini

Aggiunge Maaty Elsandoubi, co-fondatore di Mama Termini: «La stazione è il centro e il cuore della città, appartiene a tutta la comunità. Non possiamo accettare che diventi solo un centro commerciale e il luogo in cui le persone vengono respinte. Il degrado si sconfigge creando una comunità di persone che tengono l’una all’altra, non criminalizzando chi soffre». Mama Termini è un’associazione nata in pieno primo lockdown, quando in pochi erano presenti al fianco delle persone senza fissa dimora. Ogni domenica, alle 19,30, i volontari e le volontarie si ritrovano in piazza dei Cinquecento per distribuire cibo, bevande, vestiti ma anche per ascoltare le persone, fare amicizia e – se capita – portare musica e arte in quella piazza. L’obiettivo è quello di rianimare lo spazio pubblico della stazione con gesti di umanità e condivisione ma anche con eventi, arte e cultura per fare emergere dall’invisibilità il fenomeno di chi vive in strada. Sono circa 140 i pasti che l’associazione riesce a distribuire ogni settimana e il bisogno è crescente, come denunciano da tempo i promotori.
Chiunque può offrire il proprio contributo unendosi al gruppo dei volontari e delle volontarie cucinando, servendo il cibo, proponendo un’attività artistica o anche semplicemente contribuendo economicamente alle spese dell’associazione con una donazione. Con l’avvicinarsi dell’inverno crescerà anche il bisogno di coperte e abiti e scarpe invernali, ma soprattutto la consapevolezza che l’aiuto passa prima di tutto da una relazione significativa. Ed è proprio tessere relazioni l’obiettivo principale di Mama Termini, che sceglie di abitare un luogo come quello della stazione che rischia di diventare sempre più privo di un’anima e spersonalizzante.

Foto di copertina Francesco Conte

SENZA DIMORA, MAMA TERMINI: LE FIORIERE IN STAZIONE SPOSTANO SOLO IL PROBLEMA

SENZA DIMORA, MAMA TERMINI: LE FIORIERE IN STAZIONE SPOSTANO SOLO IL PROBLEMA