SPINACETO. RIMIND AIUTA I RAGAZZI A RILAVORARE, RISTUDIARE, RIPARTIRE

RiMind è il progetto CESMAL per il recupero di giovani NEET nella periferia di Roma Sud. «Sono ragazzi con un grande potenziale da riattivare». Tra le prossime sfide una diffusione dei processi di management anche tra gli ETS, in collegamento con “Il management nel Terzo Settore”, pubblicazione in collaborazione con CSV Lazio

Nel Lazio i giovani residenti (15-29 anni) che non studiano, non si formano e neppure lavorano sono oltre 166mila pari al 18,8% della popolazione giovanile della stessa età. Il rapporto Istat 2020 sui NEET (acronimo che sta per Not Engaged in Education, Employment or Training) rileva un fenomeno in forte crescita accelerato dalla pandemia da Covid19, con un tasso di dispersione scolastica che in città come Roma e Latina sfiora il 27,5%.

RiMind: un hub formativo, il lavoro con le scuole, il coinvolgimento delle aziende

RiMind
Antonio Votino, coordinatore del progetto RiMind: «Ci troviamo davanti giovani con un grande potenziale da riattivare, supportandoli anzitutto nel superare i loro attuali ostacoli»

Una risposta concreta a questa emergenza formativa e di impiego è il progetto RiMind (RiLavorare, RiStudiare, RiPartire), pensato per il recupero di giovani NEET dei quadranti periferici di Roma Sud (Fonte Laurentina, Spinaceto, Tor de Cenci). Promotori del progetto sono un gruppo di “manager di strada”, imprenditori, formatori, esperti di management, che insieme hanno scelto di dar vita ad un Centro di Studi sul Management e il Lavoro (il Cesmal), oggi diventata un’associazione di promozione sociale con lo scopo di diffondere competenze e formazione sul lavoro, soprattutto tra i più giovani. RiMind, che a Spinaceto ha visto l’avvio della sperimentazione, è costituto da tre grandi fasi operative: progettare uno spazio formativo (hub) a servizio dei giovani del quartiere dove poter studiare, seguire i corsi in DAD (Didattica a distanza) all’interno di aule informatiche attrezzate o semplicemente trascorrere del tempo libero leggendo libri o ascoltando musica; la seconda fase comprende un coinvolgimento delle scuole con l’obiettivo di recuperare percorsi formativi interrotti o proponendo corsi di studi alternativi a quelli classici; infine il coinvolgimento delle aziende del territorio che sempre più richiedono giovani profili tecnici da inserire in organico con contratti di apprendistato. «Ci definiamo “di strada” perché siamo manager di aziende che hanno scelto di dedicare parte del loro tempo a questo tipo di volontariato, condividendo competenze e saperi relativi al mondo del lavoro e della formazione» spiega Antonio Votino, coordinatore del progetto. «Spinaceto, insieme alle altre periferie individuate, è ricco di opportunità lavorative: le imprese del territorio – per lo più metalmeccaniche, idrauliche, elettroniche ed elettriche – chiedono personale formato nei loro settori. Perché allora non tentare di riattivare i giovani di questi quartieri offrendo loro un corso professionale e successivamente un inserimento in azienda? Vogliamo essere ponte tra la domanda di questi imprenditori locali e la potenziale offerta di ragazze e ragazzi che, però, oggi si trovano a vivere un momento di difficoltà».

Uno spazio per i più giovani

RiMindLa prima attività, già avviata nei locali di un centro aggregativo del quartiere, è stata inaugurare uno spazio pensato e attrezzato per le attività scolastiche ed extra-scolastiche dei più giovani. «Abbiamo pensato ad un luogo che sia condiviso tra le associazioni del territorio, con particolare attenzione a quelle che creano occasioni di socialità tra i più giovani (corsi di musica, pittura, scrittura ecc.). Un posto dove far trascorrere loro del tempo di qualità e poter anche accedere ad un supporto psicologico dedicato. Solo in questo modo potremo intercettare sempre più ragazze e ragazzi per poi offrire loro dei percorsi formativi specifici». Per i manager di Cesmal non è l’economia a creare lavoro bensì i lavoratori responsabili a mettere in moto lo sviluppo dei singoli territori. Tra gli obiettivi di RiMind c’è anche quello di favorire uno sviluppo locale con manodopera locale, accorciando le distanze per chi vuole acquisire qualifiche specifiche. «Ci troviamo davanti giovani con un grande potenziale da riattivare, supportandoli anzitutto nel superare i loro attuali ostacoli. È necessario diffondere tra loro una nuova cultura che vede lavoratori e manager collaborare reciprocamente». Tra le prossime sfide di Cesmal c’è anche una diffusione dei processi di management anche tra gli ETS, sfida collegata alla recente pubblicazione Il management nel Terzo Settore realizzata in collaborazione con il CSV Lazio.

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