GENITORI IN CRESCITA: C’È UNO SPAZIO EDUCATIVO PER SOSTENERLI

Al via il progetto pilota, che ha l’obiettivo di fornire formazione e sostegno ai genitori, e alle figure genitoriali

di Lucia Aversano

La fase che va dall’infanzia all’età adulta rappresenta, per lo sviluppo della persona, il momento di vita più importante per la formazione del sé. È una fase cruciale, che necessita di diverse figure educative, in grado di formare gli adulti del futuro. Il processo di crescita del bambino, che di solito, ma non necessariamente, viene condotto principalmente dai genitori, è un percorso complesso, poiché l’educatore concorre allo sviluppo fisico, emotivo, sociale e intellettuale del bambino. Accade spesso, però, che esistano numerose situazioni in cui l’educatore principale, ovvero il genitore, mostri carenze relative agli aspetti della cura dei figli, e dunque emerge la necessità di “educare” gli educatori. Sovente, questi genitori non hanno modelli di riferimento ai quali ispirarsi per acquisire le capacità e le competenze necessarie, ed è qui che entra in gioco il sostegno alla genitorialità.

L’obiettivo del progetto “Genitori in crescita” è proprio di fornire gli strumenti educativi adeguati a chi si trova alle prese con la genitorialità dall’infanzia fino alla maggiore età.

L’appartamento educativo

Il progetto, messo a bando dal Comune di Roma, si rifà al modello dell’appartamento pedagogico, già sperimentato in Francia, e nato in seno alla Rete europea Tandem plus. A differenza degli appartament pedagogique francesi, però, il progetto ha rimodulato la formazione adattandola ai genitori, e alle figure genitoriali in genere, «creando un nuovo settore d’intervento – come si legge nel bando del Comune di Roma – e valorizzando sia l’esperienza transazionale, sia quella sviluppatasi a livello locale, allo scopo di potenziare le figure genitoriali.»

geniori in crescita
Roma L’appartamento del progetto “Genitori in Crescita”

Nella redazione del bando, il Comune ha previsto la suddivisione su base territoriale della città e ha individuato tre lotti, che corrispondono all’area territoriale dell’Asl Roma 1, Asl Roma 2 e Asl Roma 3. I territori dell’Asl Roma 1 e 2 sono riusciti ad aggiudicarsi il bando, mentre la gara dell’asl Roma 3 è andata deserta, e dunque al momento resta sprovvista di un programma per la genitorialità.

Lo scorso 15 febbraio è stato inaugurato il primo appartamento educativo nell’area territoriale di Roma 2, che comprende i municipi 4; 5; 6; 7; 8; 9, gestito dalle cooperative sociali Meta, capofila del progetto, Obiettivo Uomo e Bottega Solidale.

Un progetto pilota di 18 mesi

L’appartamento sito in via Poggio Tulliano è stato messo a disposizione dalla cooperativa Meta. Si trova vicino la fermata della metro Arco di Travertino e in prossimità di un capolinea di autobus. Una posizione strategica, visto che il servizio andrà a servire ben 6 Municipi. «Il progetto al momento è nella sua fase di analisi dei bisogni del territorio – precisa Nadia Bortone, assistente sociale della cooperativa Meta, nonché coordinatrice del progetto – e attualmente stiamo aspettando le richieste dei servizi, per costruire insieme tematiche ad hoc. Nel frattempo, stiamo costruendo un calendario di incontri a tema, che si svolgeranno ogni sabato mattina, con l’obiettivo di far conoscere il progetto al territorio. Le tematiche che andremo a esaminare saranno quelle più significative di questo momento, come ad esempio l’adolescenza; la gestione della sessualità e la dipendenza dai videogiochi.»

Lo spazio, rivolto a tutti coloro che si occupano della genitorialità di bambini tra i 0 e i 18 anni, è prettamente un sostegno educativo. Infatti, le figure professionali presenti all’interno della struttura sono tutti educatori. «Sarà presente un assistente all’infanzia – continua Bortone – con funzioni educative, che andrà svolgere le attività specifiche per genitori con figli in età da 0 ai 3 anni, quindi quella prima fase della crescita, dove c’è bisogno di sostegno pratico nelle funzioni di accudimento e cura. Gli educatori professionali invece lavoreranno sia sulle competenze pratiche dei genitori, e sia sulle competenze relazionali, di ascolto e di sintonizzazione affettiva.»

L’appartamento come valore aggiunto

Barbara Funari, assessore alle politiche sociali e alla salute del Comune di Roma, in occasione dell’inaugurazione dell’appartamento, ha sottolineato come «Il valore aggiunto di questo progetto è che si tratta di una vera casa: lo spazio migliore per sostenere tante famiglie in difficoltà nella crescita dei loro figli».

genitori in crescita
Il progetto è rivolto a genitori di bambini tra i 0 e i 18 anni

La possibilità di disporre di un appartamento adibito ad abitazione, e quindi dotato di cucina, bagno, camere da letto e soggiorno, oltre ad offrire la possibilità di svolgere attività di gruppo, permette il pernottamento durante il fine settimana. «Dove ci sarà la richiesta da parte dei servizi – conclude Bortone – l’appartamento  può diventare un luogo dove possono alloggiare genitori e figli che si trovano in situazioni di separazione, come ad esempio un affidamento esclusivo col genitore affidatario che vive fuori città, o impegnato negli incontri protetti prima della definitiva liberalizzazione».

Il progetto vuole creare nuove modalità di sostegno ai genitori, che a vario titolo entrano in contatto con i servizi territoriali (come magistratura, servizi sociali e così via), ma la possibilità di prendere parte a percorsi di genitorialità è aperta a chiunque abbia la necessità di un sostegno genitoriale.

Per informazioni, è possibile contattare il call center, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00, al numero 389.0405926.

 

GENITORI IN CRESCITA: C’È UNO SPAZIO EDUCATIVO PER SOSTENERLI

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