
GIUBILEO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ. L’UGUAGLIANZA VA COSTRUITA. INSIEME
Un incontro nell'ambito del Progetto Vol.A in Rete - Volontari per il Giubileo, attuato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore del Lazio, è stato l’occasione per confrontarsi sui temi dell’inclusione e dell’uguaglianza, in occasione del Giubileo delle Persone con Disabilità
30 Aprile 2025
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Un incontro nell’ambito del Progetto Vol.A in Rete – Volontari per il Giubileo, attuato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore del Lazio, è stato l’occasione per confrontarsi sui temi dell’inclusione e dell’uguaglianza, ribadendo la centralità del lavoro di rete tra cooperazione sociale, volontariato, protezione civile, istituzioni e comunità civile. Il sindaco Gualtieri: “Se una città non è a misura di tutti è una città peggiore per tutti»
Costruttori di uguaglianza – Il Terzo settore nel Giubileo delle Persone con Disabilità è il titolo del convegno che si è svolto in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, organizzato nell’ambito del Progetto Vol.A in Rete – Volontari per il Giubileo, attuato da CSV Lazio – Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio e Forum Terzo Settore del Lazio e promosso dal Dipartimento Protezione Civile di Roma Capitale e Dipartimento Politiche Sociali e Salute presso l’Assessorato alle Politiche sociali e Salute di Roma Capitale.
«Papa Francesco sarebbe molto felice di vederci qui»
«Abbiamo messo in programma questa giornata in cui la cooperazione sociale avesse il suo ruolo. In questa città stiamo per la prima volta lavorando insieme protezione civile, cooperazione sociale e volontariato», ha detto Francesca Danese, portavoce Forum Terzo Settore Lazio. «Stiamo lavorando tantissimo assieme al CSV, ringraziamo i giovani volontari che stanno accogliendo i pellegrini. Papa Francesco sarebbe molto felice di vederci qui, tutti insieme. Lui è nell’altra piazza e qui con noi. È il Giubileo della Speranza, noi viviamo solo di speranza».
«Stiamo lavorando per trasformare i distretti sociosanitari in consorzi. Guidati da manager, per essere efficienti ed efficaci», ha affermato Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione Sociale e Servizi alla Persona della Regione Lazio. «La legge 41 del 2006 è ampiamente datata. Stiamo lavorando insieme a Roma Capitale per approvare entro l’anno una nuova legge. Entro maggio confidiamo di aprire un bando per dare importanti contributi per la cooperazione sociale». Durante l’incontro è stato proiettato il cortometraggio “Un lavoretto facile facile”, per la regia di Giovanni Boscolo, premiato ai Corti d’Argento 2025 come Migliore commedia. Protagonisti del corto sono Antonio Bannò e Mirko Frezza. Quest’ultimo ha detto che questo progetto è «un modo più accessibile per parlare con i giovani, che hanno bisogno che qualcuno tocchi dei temi così importanti con un linguaggio più efficace per loro. per loro. Questo lavoro apre un dibattito molto forte sull’importanza della sessualità e dell’affettività per le persone con disabilità, grazie alla potenza del cinema. E speriamo che con le istituzioni si possa rendere più accessibile questa città, che sulla sedia a rotelle sembra di fare le Olimpiadi ogni volta che si esce di casa».
Educare all’inclusione
«Bisogna ricordarci che ci sono delle barriere della comunicazione», ha detto Valeria Cotura, Fiadda Roma Aps, Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie. Bisogna curare di più le strategie ambientali. Anche la sottotitolazione comporta delle difficoltà perché la distanza crea qualche ritardo. Non basta la sottotitolazione e non basta la Lingua dei segni italiana – Lis. «Fiadda Roma fa assistenza con alunni sordi, che fanno fatica a conoscere parole nuove: bisogna fare i conti con il contesto classe. Noi dobbiamo lavorare sui bisogni degli studenti, che hanno difficoltà a socializzare. La generazione di oggi va in crisi per ogni singolo problema anche banale, dobbiamo progettare un percorso scolastico collaborativo», ha continuato Cotura. «Come Fiadda diamo un servizio di comunicazione da 20 anni. Nell’ultimo anno la regione ha passato tutto ai comuni e si è aperto un capitolo. Bisogna garantire la continuità inserendo altre figure specialistiche».
92 milioni per l’inclusione scolastica
«L’uguaglianza è un cardine della nostra Costituzione. Come diceva Michela Murgia “A scuola ci si va nell’età in cui ancora tutto è possibile”». A parlare così è stata Claudia Pratelli, assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro – Roma Capitale. «La scuola non può addestrare all’esistente, ma dare gli elementi per trasformare la società. Il comune di Roma ha deciso di investire nel servizio Oepac e ha portato da 65 a 92 milioni di euro lo stanziamento sull’inclusione scolastica. Di questi 92 milioni di euro a 10mila bambine e bambini con disabilità, ce ne arrivano solo quattro dallo Stato, sono 23 minuti di servizio Oepac a bambino l’anno. Da Roma in giù non esiste servizio Oepac», ha continuato Pratelli. «È vero che operatori Oepac sono competenti, ma questa fig professionale non è riconosciuta. Abbiamo bisogno di standardizzare, il personale ha bisogno di un livello alto e omogeneo di formazione. Quando diciamo “lavoro come comunità educante”, questa parola ha un senso molto importante. Negli obiettivi che ci siamo dati negli anni (con tanti livelli del lavoro di rete) abbiamo fatto pasi avanti ma possiamo fare molto meglio e stringere ancora di più la rete delle collaborazioni».
«La storia della conquista dei diritti fondamentali coincide con la storia delle lotte delle persone con disabilità e delle loro famiglie», ha detto Carla Fermariello, presidente Commissione Scuola – Roma Capitale. «L’Italia è l’unico Paese al mondo che ha abolito le classi speciali e le scuole speciali. Quando parliamo di inclusione scolastica è stata la scuola, grazie alle mamme, alle docenti e a tutto il movimento che si era manifestato intorno a quelle esigenze ha fatto sì che la società cambiasse partendo dalla scuola. Il concetto di diversità non è sinonimo del concetto di inclusione: non è così scontato che per il fatto che siamo diversi siamo tesi all’inclusione. È un malinteso comune», ha proseguito Fermariello. «Sappiamo bene che la vera inclusione si concretizza quando le differenze pur essendoci non sono ostacoli. L’alleanza potente tra le istituzioni e il Terzo settore si è qualificata nel non lasciare tutto al volontarismo e alla spinta individuale a fare bene, ma nel cercare di fare sistema. Dobbiamo vigilare sul processo di deresponsabilizzazione che deve essere ostacolato in tutti i modi».
Gualtieri: «CSV Lazio, Forum Terzo Settore e tante altre realtà costruttori di politiche»
«Stiamo cercando, con la struttura giubilare, non solo di facilitare i lavori del Giubileo ma anche di far vivere questi temi dentro la città», ha detto Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale. «Se una città non è a misura di tutti è una città peggiore per tutti: il tema non riguarda solo le persone con disabilità ma tutti i cittadini. È un tema centrale che cerchiamo di far vivere in tutte le politiche. Csv Lazio, Forum Terzo settore e tante altre realtà non sono solo destinatari ma costruttori di politiche. Grazie all’articolazione che ci siamo dati con il Forum, con la Consulta per i diritti delle Persone con Disabilità vigiliamo per rafforzare il nostro impegno, con un confronto molto produttivo», ha continuato il Sindaco. «Non dobbiamo rischiare di smarrire il fatto che stiamo parlando di persone con specifiche fragilità. Non esiste una ricetta unica, anche se esistono cose che vanno fatte come l’abbattimento delle barriere architettoniche».
Papa Francesco «era in carrozzina quando aprì la Porta Santa. Avere questa dimostrazione concreta non di un super uomo ma di una super mente, di un uomo di straordinaria capacità con una struttura fragile ci ha dato un impulso e un’impostazione che ci ha obbligati a riflettere che c’è l’elemento della fragilità, che interessa l’uomo», ha affermato Agostino Miozzo, coordinatore dei servizi di accoglienza e assistenza per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025.
Inserimento lavorativo: un accompagnamento continuo
«L’accompagnamento al lavoro è una funzione fondamentale perché si possa realizzare l’inserimento di ogni persona», ha detto Luciano Pantarotto, Confcooperative Federsolidarietà. «Non basta creare l’opportunità lavorativa, l’azione di accompagnamento deve essere continua, è anche formazione dei colleghi e dell’azienda. Sicuramente non tutte le opportunità vanno bene per tutti. Il tema della cooperazione sociale non costa nulla allo Stato, l’inserimento lavorativo viene attuato con una produzione che fa sì che il bilancio delle coop sia positivo».
«Sarebbe un peso minore per l’assistenza sociale assumere le persone con disabilità», ha affermato Erica Battaglia, presidente Commissione Cultura, Politiche giovanili, Lavoro – Roma Capitale. Quest’evento è nel solco delle persone con disabilità e vorrei ringraziare il Terzo settore per il sostegno nonostante gli ingiusti momenti bui del passato che hanno cercato di minare la sua forza e la sua credibilità. Non possiamo sottacere il risultato delle coop sociali. Un pensiero costante», ha proseguito Battaglia, «è fondamentale per il dopo di noi ma anche per il durante noi. Dobbiamo essere costruttori instancabili di ponti, stimolo positivo quotidiano a non voltarsi dall’altra parte».
