GUERRA RUSSO UCRAINA. UN ANNIVERSARIO DI SANGUE CHE CI SPINGE ALLA PACE

Ci prepariamo increduli a spegnare la seconda candelina sulla torta fangosa e insanguinata della guerra russo ucraina. Domani, 24 febbraio

Mentre continui teatri di guerra si aprono nel continente africano e popolazioni intere vivono sfollate e sotto violenza come in Siria, assistiamo sgomenti alla devastazione dell’esercito israeliano nelle terre martoriate della Palestina, dove la caccia al terrorismo sanguinario di Hamas, responsabile del brutale massacro perpetrato il 7 ottobre  ai danni della popolazione israeliana,  ha scatenato un attacco generalizzato contro la popolazione palestinese inerme, che lascia senza fiato per l’intensificarsi degli attacchi che sembrano non avere fine. Di fronte a questo scenario il CSV Lazio porta avanti con determinazione il suo impegno per la pace a sostegno di tutte le forze sociali che, con la loro azione volontaria, mantengono aperte situazioni di incontro e dialogo, di accoglienza e sostegno, di inclusione e riscatto. In queste azioni ci confrontiamo con le tante le persone che combattono il drammatico senso di impotenza generato dall’escalation della violenza e la normalizzazione dell’abbandono, che vediamo agire a tutti i livelli e che vengono denunciate per la loro crescente disumanità da organismi nazionali e internazionali.

Una crescente precarietà

guerra russo ucraina
CSV Lazio porta avanti il suo impegno per la pace a sostegno di tutte le forze sociali che mantengono aperte situazioni di incontro e dialogo, accoglienza e sostegno, inclusione e riscatto

Come ente al servizio del volontariato il CSV conosce il silenzioso lavoro quotidiano con il quale “chi vuole la pace prepara la pace” e si impegna a costruire le condizioni e declinare le ragioni per cui non dare “bordi” alla nostra idea di umanità e trovare i mezzi e i modi con cui pensare un “noi” senza confini e né colore, è sempre più necessario. Questo a fronte di un crescente senso di provvisorietà che si diffonde anche tra i volontari e le associazioni di volontariato, che vivono il senso di incertezza quando intervengono a sostegno delle fasce deboli e di tutte le persone a rischio di emarginazione e di sfruttamento. Infatti sia che si tratti delle misure di “contenimento” dell’immigrazione, sia che si parli della deregolamentazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro molte sono le sfaccettature che emergono oggi nei nostri contesti. Misure che appaiono slegate, ma che invece predispongono le condizioni per una precarietà che prepara a una crescente esposizione allo sfruttamento, alla illegalità, alla marginalità. Sono infatti costanti le denunce degli osservatori sull’immigrazione che evidenziano come sia crescente l’attesa per ottenere i documenti e ridotta la possibilità di essere riconosciuti titolati all’accoglienza e l’asilo, ed è di questi giorni l’ennesimo caso di morte sul lavoro. Morti che colpiscono chi è più ricattato nel girone del lavoro nero e non protetto, un sottobosco di regole costruite a vantaggio di quell’imprenditoria che può contare su regolamenti e condoni che minano la responsabilità, il senso civico, il rispetto delle norme.

Storie di pace

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La Rete Scuolemigranti aggrega più di 100 associazioni e gruppi che attivano il 65% dei corsi di Italiano per stranieri nel Lazio

I volontari invece sono “campioni di umanità”, come ha ricordato Mattarella a Trento lo scorso 3 febbraio, e le associazioni operano costantemente in questo solco. Come esempio possiamo citare la Rete Scuolemigranti, un aggregato di più di 100 associazioni e gruppi che attivano il 65% dei corsi di Italiano per stranieri nella regione Lazio. Una nostra eccellenza, una rete autogestita che non solo sostiene l’accoglienza di chi senza lingua non ha né diritti né voce, ma cura l’incontro tra le diverse culture di cui sono portatori i migranti. Uno straordinario confronto per chi riesce a trovare occasioni per sporgersi oltre la fatica della sussistenza, con visite a teatri, monumenti, associazioni locali, dove si fondono destini e si incontrano futuri. Ma anche la rete Giovani energie di cittadinanza, con i suoi duecento enti di Servizio civile che accolgono annualmente circa un 10% di giovani stranieri tra le diverse centinaia di giovani in servizio, attuando così un capillare “innesto di cittadinanza” in luoghi e contesti popolari in cui i giovani stranieri attivano una responsabilità rispetto alla comunità e si guadagnano un ruolo positivamente riconosciuto. E la rete Le Vie della Nonviolenza, sempre per il Servizio civile, in cui con altri 7 enti abbiamo costituito una rete cooperativa per riaffermare i valori della scelta dell’obiezione alle armi e alla guerra.

Per questi motivi siamo firmatari dell’Appello per il Cessate il fuoco in Palestina ed in ucraina. Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta promosso dalla Rete Pace e Disarmo e il 24 febbraio ribadiamo la ferma volontà di costruire la pace in questo triste anniversario della guerra in Ucraina partecipando al Congresso del Movimento Nonviolento Obiezione alla guerra, oggi! Priorità della nonviolenza.

GUERRA RUSSO UCRAINA. UN ANNIVERSARIO DI SANGUE CHE CI SPINGE ALLA PACE

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