LA CROCE ROSSA DELLA BASSA SABINA: LE TANTE FACCE DELLA SOLIDARIETÀ

Empori Solidali, Telesoccorso e Unità Cinofila a sostegno dei più fragili. E la vera ricchezza sono i volontari

Un’associazione, tanti progetti e tante attività, a vantaggio delle persone in difficoltà. Incontriamo la Croce Rossa Bassa Sabina (qui il sito), che da tanti opera a sostegno delle persone più fragili, ed il presidente Paolo Pezzotti.

Croce Rossa bassa Sabina«Sono entrato in Croce Rossa Italiana nel novembre del 1997, quando la sede di Fara in Sabina dipendeva ancora dal Comitato CRI di Rieti. Solo nel 2014 è nato il Comitato della Bassa Sabina ed abbiamo iniziato a camminare con le nostre forze», racconta.

Perchè sei entrato in Croce Rossa?
«Devi avere una motivazione forte e Croce Rossa Italiana mi ha dato la possibilità di strutturare la mia passione, che già si muoveva da tempo tra testa e cuore. Da poco c’era la novità della CRI in Sabina e così mi sono appassionato ancora di più, ho seguito il corso e sono diventato volontario. Da lì siamo cresciuti insieme io e la CRI, fino a diventarne presidente. Ero giovanissimo, avevo 29 anni, e dopo tanta attività operativa, quando siamo diventati Comitato, abbiamo iniziato a strutturare anche i nostri primi progetti».

Quando è arrivato il primo vero progetto?
«Il primo vero grande progetto lo abbiamo realizzato con le nostre forze nel 2017 con la creazione dell’Emporio Solidale di Fara in Sabina, mentre nell’aprile 2018 abbiamo vinto il Bando Comunità Solidali dove abbiamo proseguito sulla scia del primo Emporio, aprendone di nuovi a  Torri in Sabina e a Toffia. È stata una grande soddisfazione, perché siamo stati i primi nel Reatino a creare degli Empori. Siamo stati presi ad esempio da Rieti nel 2020 e da tutto il Lazio. Abbiamo ricevuto visite anche da Roma Capitale per vedere come ci eravamo organizzati, dando un segnale a tutto il mondo Croce Rossa laziale».

Croce Rossa bassa SabinaCome rifornite i vostri Empori Solidali e a chi e quando donate?
«Grazie alle donazioni di aziende e privati cittadini, riusciamo a mantenere un livello di approvvigionamenti sempre costante e doniamo scatolame, pasta, e altri alimenti non facilmente deperibili settimanalmente a persone meno abbienti, sempre tramite verifica ISEE o segnalate dalle Amministrazioni comunali. Con i nostri Empori Solidali affrontiamo anche le urgenze come quelle nate con la pandemia Covid, dove abbiamo registrato un raddoppio delle richieste di aiuto, trovando situazioni al limite, con persone che non avevano nulla».

Un grande impegno su più fronti, possibile anche grazie ai tanti volontari presenti.
«Oggi siamo arrivati ad essere 145 volontari e ne stanno entrando altre 15 che termineranno il corso a breve. A questa forza lavoro, dobbiamo aggiungere anche i mezzi che utilizziamo abitualmente. Abbiamo 3 autoambulanze, 1 pulmino per trasporto disabili, 1 mini van trasporto disabili, 2 furgoni nove posti per trasporto personale, 4 auto e 1 furgone trasporto materiale».

Come Croce Rossa Bassa Sabina avete un altro importante progetto che è quello del Telesoccorso.
«Nel nuovo bando Comunità Solidali 2019 c’è il servizio del telesoccorso. All’utente, per il quale il servizio è totalmente gratuito, che ne farà richiesta, verrà installata un’apparecchiatura in casa. Grazie ad essa, tramite un pulsante, la persona sola o anziana potrà chiedere aiuto 24 ore su 24  ad una centrale operativa non gestita da CRI. Il progetto coprirà tutto l’anno 2022, anche grazie all’aiuto dei volontari Croce Rossa e contributi di privati. Puntiamo molto a questo progetto perché, anche se non sembra, purtroppo molte persone sono in condizione di solitudine o disagio. Nel Nord è un servizio che va a gonfie vele da ormai tanti anni, utilizzato anche dalle case di riposo per il personale addetto al controllo. Sarebbe bello portarlo attivamente anche nel Centro Italia».

Non finisce qui. Dal 2017 la CRI Bassa Sabina ha dato vita anche al Gruppo Cinofilo.
«Sì, nel 2017 il Comitato CRI Bassa Sabina ha dato vita anche all’Unità Cinofila, composta attualmente da 7 volontari di cui 6 aspiranti UC, 1 unità cinofila operativa assistita per il sociale secondo livello. Con l’Unità Cinofila siamo entrati anche nel Carcere di Rieti, con l’importante progetto una Zampa sul Cuore, per incontrare gli ospiti e lo staff con gli amici a quattro zampe».

Com’è sarà il futuro?
«La situazione è difficile e non so se riusciremo ad aiutare a 360° tutte le persone: da chi ha subito il sisma 2016 a chi è positivo al Covid, passando per chi non ha nulla e vive nella solitudine. La speranza è che anche le Amministrazioni diano una mano: le persone sono sole e i nostri empori consegnano anche a domicilio, nella speranza che si venga a creare una rete che possa risolvere non dico in tutto, ma almeno in parte, i problemi delle persone svantaggiate».

 

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