LA MIA CICLOTIMIA HA LA CODA ROSSA. E CI HO FATTO AMICIZIA

Un graphic novel di Lou Lubie racconta come addomesticare la malattia e riprendersi la propria vita

Il primo problema che hai, quando ti accorgi che stai male, è capire che cosa hai. Dare un nome al male è il presupposto per poterti curare, ma è soprattutto il punto di partenza per poterti rapportare ad esso, per cominciare la tua battaglia o il tuo dialogo – magari tutte due le cose – con esso. Per sentire che le redini sono ancora nelle tue mani.

Purtroppo, spesso, arrivare a una diagnosi è un calvario: non tutte le diagnosi sono facili, soprattutto se il tuo star male si rivela nel corpo ma ha sede nella tua testa. Anzi, proprio in questo caso, gli specialisti si contraddicono, si rimpallano responsabilità, delegittimano le diverse professionalità: psichiatri contro psicoterapeuti, psicoterapeuti contro psicologi, tutti contro tutti quelli che appartengono ad altre scuole.

 

IL GRAFIC NOVEL. Comincia proprio da qui, dalla difficoltà di dare un nome alla propria sofferenza, la storia della protagonista del grafic novel “La mia ciclotimia ha la coda rossa”, scritto e disegnato da una creativa francese, Lou Lubie, che prende spunto dalla propria esperienza personale.

La ciclotimia è una forma di disturbo dell’umore della famiglia delle malattie bipolari: è molto diffuso, non fra i più gravi, ma comunque debilitante, caratterizzato dall’alternanza tra periodi di depressione e periodi di ipomania. La protagonista scopre i primi sintomi a 16 anni,  ma ci vorrà molto tempo per arrivare a una diagnosi e, soprattutto, per scoprire il modo di domare – o forse è meglio dire “addomesticare” – questa bestia, che nel fumetto assume il volto di una volpe.

Addomesticarla, però, è l’unico modo per riappropriarsi della propria vita, impedendo che la volpe si trasformi in un mostro che si mangia gli affetti, il lavoro, le risorse economiche e tutto quanto.

 

IL MESSAGGIO. “La mia ciclotimia ha la coda rossa” può essere definito un fumetto di divulgazione scientifica, che aiuta a conoscere meglio un disturbo di cui si parla molto, ma con molta imprecisione. Lou Lubie trova un tono felicemente ironico, mai banale, mai noioso. E soprattutto positivo: il messaggio è che, se so QUELLO che sono, posso decidere CHI sono. Un messaggio che contrasta molti luoghi comuni sulla malattia mentale.

Non è un caso che alcune associazioni che si occupano disagio mentale – come Itaca, Minerva, e Associazione disturbi bipolari – sostengono la diffusione di questo libro.

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la mia ciclotimia ha la coda rossa

Lou Lubie
La mia ciclotimia ha la coda rossa
Traduzione di Boris Battaglia
Ed. ComicOut
Pp. 144, € 14,90

 

 

 

 

 

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