LABORATORIO RAINBOW 2017: L’OMOFOBIA SI VINCE A SCUOLA

È di una scuola di Roma il video vincitore del Laboratorio Rainbow 2017, con cui Gay Center combatte l’omofobia. Mentre la scuola resta uno dei contesti più discriminanti

È l’ITIS Armellini di Roma, con il video “L’Amore Non Ha Sesso”, ad aggiudicarsi il primo posto nella competizione Laboratorio Rainbow 2017, il progetto realizzato da Gay Center, al fine di attuare azioni formative rivolte a studenti e docenti, che ha visto il sostegno del MIUR Social, del Dipartimento Pari Opportunità di Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Lazio, e che ha voluto premiare anche il Liceo scientifico e Linguistico Ceccano con il video “Un Passo Alla Volta” e l’ITCG Federico Caffe di Roma con il video “Diverso”.

 

 

STOP OMOFOBIA. Laboratorio Rainbow da diversi anni si pone l’obiettivo di contrastare il bullismo e le discriminazioni verso le persone lesbiche, gay e trans, coinvolgendo i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e superiori. In particolare nelle scuole sono stati attivati laboratori con gli studenti che hanno portato alla produzione di vere e proprie campagne contro l’omofobia.

Nei video realizzati i ragazzi hanno affrontato l’omofobia in molti modi; ricorrendo alla metafora sportiva con le squadre di calcio che annullano le differenze, mostrando la violenza che si esprime tra coetanei, affrontando il tema del matrimonio, trattando con delicatezza l’amore, il coming out e la scoperta della propria omosessualità.

L’iniziativa, inoltre, ha coinvolto i ragazzi con dibattiti e interventi di sensibilizzazione, anche affrontando vicende complesse, come alcuni di casi di suicidi di ragazzi lesbiche e gay tra gli studenti di alcune scuole.

 

Ancora troppo spesso infatti i giovani e anche i giovanissimi sono protagonisti di episodi di violenza e di discriminazione, sia come vittime che come aggressori.

 

L’INDAGINE. Secondo un’indagine realizzata dal Gay Center e T6- cooperativa, nell’ambito di un progetto europeo nelle scuole, che ha coinvolto in Italia oltre mille studenti, quasi 3 persone LGBT su 4 hanno subito forme di discriminazione o di pregiudizio durante la loro vita e il contesto più spesso nominato dagli intervistati è proprio quello della scuola (il 49% degli intervistati che hanno subito forme di discriminazione o pregiudizio dichiarano di essere stati discriminati a scuola), seguito dalla famiglia (42%), dai bar e locali (33%) e dai media ed internet (30%).

Gli uomini gay citano più spesso la scuola come luogo di discriminazione (43% degli intervistati gay), mentre le donne lesbiche citano la famiglia (37% delle intervistate lesbiche). In generale, le persone transgender e gli uomini gay e bisessuali sembrano essere più spesso vittime di discriminazioni delle donne lesbiche e bisessuali.

Gli studenti appaiono abbastanza consapevoli delle difficoltà incontrate dalle persone LGBT: il 55% degli studenti intervistati pensano che le persone gay e lesbiche siano discriminate in Italia. I contesti che secondo loro sono meno gay-friendly sono il loro quartiere (65% degli studenti), la loro scuola (59%) nonché le associazioni che frequentano (59%), le attività dopo-scuola e il loro gruppo di amici (58%). Al contrario, i contesti considerati come maggiormente gay-friendly sono Internet (44% degli studenti), la casa (37%) e i bar o locali che frequentano (26%).

LABORATORIO RAINBOW 2017: L’OMOFOBIA SI VINCE A SCUOLA

LABORATORIO RAINBOW 2017: L’OMOFOBIA SI VINCE A SCUOLA