ROMA, LA MAPPA DELLA CITTÀ EDUCANTE: UN’ALLEANZA CHE PONE RAGAZZI E SCUOLA AL CENTRO

240 progetti che avvicinano all’arte e alla cittadinanza. È la Mappa della città educante, presentata nella nuova edizione a Roma, che in parallelo con il progetto Scuole Aperte mette al centro i ragazzi e le scuole. Pratelli: «La Mappa racconta di un’alleanza di soggetti pubblici. Non è immediato concepire la nostra città come educante, l’abbiamo voluto fare sfidandoci, andando controcorrente»

di Ilaria Dioguardi

La Mappa della città educante comprende 240 progetti, in cui sono coinvolte 40 tra le più prestigiose istituzioni culturali, sociali e sanitarie di Roma. Nelle edizioni precedenti sono stati attivati quasi mille percorsi con il coinvolgimento di 23mila ragazze e ragazzi. È un’iniziativa dell’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro e del Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione professionale di Roma Capitale.

Pratelli: «Le scuole avrebbero bisogno di un supporto nazionale strutturato» 

La presentazione della Mappa della città educante si è svolta all’Acquario Romano, sede della Casa dell’Architettura, e ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro Claudia Pratelli. «La proposta della Mappa cresce di anno in anno. È molto più di un catalogo, racconta di un’alleanza di soggetti pubblici. Le pagine colorate sono animate da alcune idee che sono importanti. Il contrasto alla povertà educativa è un’emergenza del nostro tempo. Nel 2023 l’11% dei giovani ha interrotto il percorso educativo alla terza media», ha detto Pratelli. «Non è immediato concepire la nostra città come educante, l’abbiamo voluto fare sfidandoci, andando un po’ controcorrente. La Mappa va di pari passo con il progetto Scuole Aperte, «che ha consentito l’apertura delle aule in orario extracurriculare a 119 scuole ogni anno e con l’azione che abbiamo chiamato Rimuovere gli ostacoli, una strategia di inclusione scolastica degli alunni di origine straniera. Le scuole», ha proseguito l’Assessora, «avrebbero bisogno di un supporto strutturato nazionale. Stiamo lavorando a un percorso all’affettività nelle scuole. Vogliamo lavorare per una scuola aperta che promuova il dibattito e non lo censuri».

Mappa della città educante
Pratelli: «La proposta della Mappa della città educante cresce di anno in anno. È molto più di un catalogo, racconta di un’alleanza di soggetti pubblici»

I ragazzi al centro del villaggio

«Il lavoro che dobbiamo fare è quello di lavorare sulle opportunità e le connessioni pubbliche, sull’educazione alla consapevolezza, sui bisogni di ragazzi e ragazze», ha affermato Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura. «Dobbiamo riavvicinare chi vive nei luoghi più lontani della Capitale, nelle periferie, a usufruire della grande bellezza della città. Dobbiamo provare a far riappropriare i ragazzi degli spazi, con loro al centro del villaggio». Tra i soggetti che hanno preso parte all’organizzazione delle iniziative ci sono: il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), le fondazioni Musica per Roma e Museo della Shoah, il Teatro dell’Opera, Arpa Lazio, le Asl, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), il Ministero della Cultura, l’Istituto superiore di Sanità (Iss), le università Sapienza e Roma Tre.

Mappa della città educante
Gualtieri: «Questo progetto, insieme a Scuole Aperte, indica il modo con cui abbiamo approcciato alle politiche educative: contribuire alla costruzione di un’idea di scuola come polo civico culturale aperto al territorio. Parte dal principio che la città educa e si educa»

La Mappa della città educante: una bussola del territorio urbano

La Mappa della citta educante «è uno strumento concettuale e pratico, fondamentale nella vasta offerta formativa. È una “bussola” del territorio urbano, dove ogni spazio è pensato per una crescita collettiva e per l’inclusione sociale», ha detto Carla Fermariello, Presidente della Commissione Scuola. «Penso che la generazione odierna sia la migliore che ci sia mai stata. Ai primi posti dei loro interessi ci sono l’ambiente, la pace nel mondo, la parità di genere. Noi possiamo proporre tutte le mappe che vogliamo, ma se non lavoriamo sul sentimento che riguarda la stima ci continueranno a guardare come gli adulti che li giudicano solamente». «L’appeal che questo Atlante ha sulle scuole non era affatto scontato. È un grande prodotto delle intelligenze della città», ha affermato Erica Battaglia, Presidente della Commissione Cultura, Politiche Giovanili e Lavoro. La Mappa «è passata da 130 a 240 progetti. È un modo per i ragazzi di arricchirsi culturalmente con la città. Ma è un arricchimento reciproco, gli studenti sono oggetto dei progetti ma a loro volta diventano educatori della città, protagonisti attivi», ha spiegato Roberto Gualtieri, Sindaco della Capitale. «Questo progetto, insieme a Scuole Aperte, indica il modo con cui abbiamo approcciato alle politiche educative: contribuire alla costruzione di un’idea di scuola come polo civico culturale aperto al territorio. Parte dal principio che la città educa e, nello stesso tempo, si educa».
L’evento di presentazione del progetto si è arricchito con due speech. «La scuola è quella costruzione spaziale che ci consente di essere mondo senza la famiglia, con ciò e con chi è altro da sé. Consente di costruire comunità, è dove si edifica il futuro», ha affermato Annalisa Metta, architetta, docente di Architettura del Paesaggio dell’Università Roma Tre. «La vera emergenza educativa dei giovani è la fragilità degli adulti», intorno a questo fulcro ha ruotato lo speech di Matteo Lancini, psicologo psicoterapeuta, presidente Fondazione Il Minotauro di Milano, docente Università Milano-Bicocca. L’evento si è concluso con i corner tematici, in ognuno è stato possibile seguire la presentazione dei progetti della Mappa della città educante da parte delle istituzioni coinvolte.

ROMA, LA MAPPA DELLA CITTÀ EDUCANTE: UN’ALLEANZA CHE PONE RAGAZZI E SCUOLA AL CENTRO

ROMA, LA MAPPA DELLA CITTÀ EDUCANTE: UN’ALLEANZA CHE PONE RAGAZZI E SCUOLA AL CENTRO