RACCOLTA FONDI DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE: LE LINEE GUIDA

Documento “aperto” e strumento di orientamento, le Linee guida danno informazioni sui principi alla base della raccolta fondi, su chi può farla e come, sulla rendicontazione

di Giuliana Cresce

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in attuazione dell’art. 7 del Codice del Terzo Settore, ha pubblicato le Linee Guida per la raccolta fondi degli Enti del Terzo Settore (ETS), un documento “aperto” e uno strumento di orientamento nella realizzazione dell’attività di raccolta fondi effettuate dagli Enti di Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione come Ente di Terzo Settore commerciale o non commerciale.

I principi alla base della raccolta fondi

I principi alla base delle raccolte fondi per tutelare i donatori, i destinatari delle donazioni e gli stessi Enti di Terzo Settore sono quelli di trasparenza (rendere conto dell’operato complessivo dell’Ente del Terzo Settore anche mediante la diffusione delle informazioni e l’accessibilità della documentazione predisposta per la raccolta fondi); verità (l’ETS è tenuto a diffondere attraverso i mezzi di comunicazione informazioni che devono essere veritiere, applicandosi le disposizioni relative alla pubblicità ingannevole di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) della Legge 145/2007); correttezza (nei confronti del donatore e del beneficiario dovrà essere garantito il rispetto della privacy, soprattutto in ordine al trattamento dei dati personali secondo quanto previsto dall’articolo 13 del d. lgs. n. 196/2003, e dal Regolamento europeo sulla Privacy, GDPR 2016/679. Nelle attività di comunicazione e di raccolta fondi si deve evitare il ricorso a informazioni suggestive o lesive della dignità e del decoro delle persone fisiche beneficiarie dei proventi della raccolta fondi).

Chi può fare raccolta fondi e come

Il documento ribadisce che la raccolta fondi può essere svolta da tutti gli Enti di Terzo Settore previsti dall’art. 4 del Codice e che le risorse raccolte devono essere destinate al fine esclusivo di sostenere finanziariamente le attività di interesse generale, con conseguente esclusione di attività diverse. Per attuare raccolte fondi ci si può avvalere sia di volontari, di risorse umane interne oppure delegare il tutto a soggetti terzi, esperti nel fundraising. Qualunque sia la scelta, i costi della campagna di raccolta fondi “devono essere congruentemente inferiori ai fondi raccolti”. Gli Enti di Terzo Settore possono realizzare attività di raccolta fondi anche in forma organizzata e continuativa, sia attraverso “sollecitazioni al pubblico, sia attraverso cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore”. La raccolta può essere sia privata, cioè destinata ad un solo potenziale donatore, che pubblica: in quest’ultimo caso gli Enti di Terzo Settore dovranno attenersi a quanto previsto dalle Linee Guida. Inoltre, potrà avvenire sia attraverso erogazioni liberali sia mediante pagamento di un correspettivo a fronte di una cessione da parte dell’ETS di beni o servizi di modico valore. Dal puto di vista del contribuente, sia esso persona fisica ente o società, l’art. 83 del Codice riconosce già la detraibilità e la deducibilità della donazione fatta.

I fondi ricevuti vanno rendicontati!

Gli Enti di Terzo Settore che svolgono raccolte fondi hanno precisi obblighi di rendicontazione intesa come “obbligo informativo che afferisce al rapporto tra l’ETS e il sovventore”, oltre che garantire trasparenza alle attività e accountability.

L’art. 48 comma 3 del Codice del TS stabilisce che “i rendiconti delle raccolte fondi svolte nell’esercizio precedente, devono essere depositati entro il 30 giugno di ogni anno”. Per agevolare l’assolvimento di questo obbligo, è stato predisposto un modello di rendiconto, allegato alle Linee Guida.

Il documento fornisce un quadro di massima, non esaustivo né cogente, sulle diverse tecniche che si possono utilizzare:

  • Direct mail – qualsiasi tipo di comunicazione diffuso per via postale, tra cui lettere
    personalizzate, materiali promozionali (per esempio dépliant, brochure, flyer-volantino), questionari, messaggi non indirizzati o non personalizzati, consegnati nelle portinerie o inseriti nelle cassette postali.
  • Telemarketing – è una modalità di raccolta di donazioni, promesse di adesioni, beni, servizi e altro ancora, a sostegno della causa, della missione, delle attività o dei progetti dell’organizzazione stessa attraverso l’uso del telefono.
  • Face to face tecnica di raccolta fondi per acquisire donatori regolari ovvero persone che hanno deciso di donare tramite domiciliazione bancaria/postale o carta di credito. Avviene attraverso il contatto diretto tra operatore (dialogatore) e potenziale donatore.
  • Direct Response Television consiste in una pubblicità televisiva (spot) che, nel rispetto dei citati principi di trasparenza, verità e correttezza, sollecita il pubblico televisivo a rispondere direttamente all’appello dell’ETS, di solito chiamando un numero di telefono o visitando un sito Web, mediante la sottoscrizione di donazioni ricorrenti a valere su domiciliazione bancaria/postale o carta di credito.
  • Realizzazione di eventi Gli eventi possono essere organizzati direttamente dall’ETS o per conto di questo da un’agenzia o ente esterno, oppure possono essere organizzati esclusivamente da un soggetto terzo in piena autonomia. In quest’ultimo caso l’ETS non si occupa dell’organizzazione dell’evento ma si limita a riceverne il beneficio economico e a gestire le modalità di comunicazione del marchio e del nome.
  • Eventi in piazza Si tratta di raccolte pubbliche occasionali in cui l’organizzazione raccoglie fondi prevalentemente mediante l’offerta di beni di modico valore.
  • Merchandising Tra le attività tradizionali di raccolta fondi degli ETS vi è la cessione di beni di modico valore (gadget o altri prodotti, anche alimentari, talvolta donati dalle aziende come forma di sostegno alle attività di interesse generale dell’ETS) contraddistinti dal marchio dell’ETS apposto sul bene e/o caratterizzante il contesto delle attività di promozione della vendita. Il merchandising consente non solo di raccogliere fondi a sostegno delle attività di interesse generale dell’ETS, ma anche di veicolare tra il pubblico dei sostenitori il messaggio intrinsecamente associato all’attività di interesse generale dell’ETS medesimo attraverso un bene di modico valore solitamente di uso comune. L’attività di vendita del merchandising avviene solitamente (ma non esclusivamente) attraverso il coinvolgimento di volontari e sostenitori in contesti pubblici: è questa una forma di coinvolgimento e partecipazione al sostegno delle attività di interesse generale particolarmente
    gratificante per chi partecipa attivamente a tali attività e apprezzata dal pubblico.
    L’attività di vendita di merchandising può essere svolta in forma occasionale o continuativa, con diverse conseguenze sul piano fiscale (non assoggettamento dei ricavi a tassazione qualora tale attività sia svolta dall’ETS in forma occasionale, ai sensi dell’articolo 79, comma 4, lettera a) del CTS.
  • Salvadanai Qualora le organizzazioni decidessero di utilizzare i salvadanai per la raccolta fondi, esse sono invitate a mettere in pratica i comportamenti di seguito indicati: a) predisporre l’elenco dei luoghi di esposizione dei salvadanai; b) predisporre un calendario della raccolta; c) sigillare con cura i contenitori salvadanai attribuendo ad essi un numero progressivo e riportando gli estremi
    dell’ETS che effettua la raccolta, e la finalità; d) aprire i contenitori in una data stabilita e redigere contestualmente il verbale di versamento in cassa del contenuto.
  • Raccolte fondi da imprese for profit ad esempio erogazioni liberali, donazione di beni e servizi, donazione di tempo da parte dei dipendenti
    dell’azienda, payroll giving, cause related marketing, eventi e raccolta verso i clienti.
  • Sostegno a distanza erogazione periodica da parte di persone fisiche o di enti di una definita somma di denaro a favore di un ETS affinché la impieghi per la realizzazione di progetti o programmi di cooperazione e solidarietà, internazionale o nazionale.
  • Raccolte online a titolo esemplificativo, sono molto diffuse le raccolte fondi tramite form sui siti web degli ETS, pagine di donazione su piattaforme esterne all’ETS (crowdfunding, personal fundraising), promozione della raccolta sui motori di ricerca e sui social media.

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