RIETI. CONTRO LO SPOPOLAMENTO DEI BORGHI UN INTRECCIO DI GENERAZIONI

Intreccio APS è un’associazione giovanile che nel reatino nasce per creare luoghi di aggregazione per i giovani coinvolgendo tutta la Valle del Turano. E combattendo così lo spopolamento

Intreccio, un nome che evoca la rete sociale, quella che alcuni giovani del reatino vogliono recuperare, per guardare al futuro con uno sguardo differente, senza lasciarsi trasportare dal mare magnum di una fredda tecnologia che allontana invece di avvicinare.

Intréccio s. m. [der. di intrecciare] – 1. a. L’operazione e il modo d’intrecciare.
Entanglement – Termine che nella fisica quantistica spiega che tutto nell’ universo è connesso e non separato. Tutto è Uno.

Dalla definizione della Treccani iniziamo il viaggio all’interno di una giovanissima associazione nata nella Valle del Turano a gennaio 2024 e lo facciamo con le parole della responsabile, Ilaria.

Intreccio APS
«Abbiamo lo scopo di creare luoghi di aggregazione giovanili coinvolgendo tutta la Valle del Turano»

Come è nata Intreccio APS?
«Siamo nati 12 gennaio 2024 tramite il  Bando Lazio Aggrega ed abbiamo lo scopo di creare luoghi di aggregazione giovanili coinvolgendo tutta la Valle del Turano. I Comuni che hanno appoggiato l’iniziativa di quattordici ragazzi sono Castel di Tora, Collalto Sabino, Paganico e Turania. Aggregare per non perdere la storia della nostra terra e per riscoprirla in questa era del dimenticare facile. Intreccio APS organizza e forma i ragazzi con corsi di inglese, laboratori, ma anche eventi che portano a far scoprire il nostro territorio con musica ed escursionismo».

Quanti siete in associazione e che difficoltà combattete?
«In Intreccio APS siamo quattordici e troviamo il forte sostegno da parte della Riserva Naturale Monti Mavegna e Cervia, inoltre collaboriamo con le altre associazioni presenti nel reatino. Vogliamo sviluppare il territorio, magari convincendo qualcuno a tornare a vivere qui. Siamo ragazzi  dai 20 ai 35 anni e vorremmo far tornare tutti ad innamorarsi di questi luoghi. La difficoltà è stata tantissima, perchè all’inizio eravamo solamente tre giovani a partecipare al bando, poi si sono aggregati gli altri ragazzi, alcuni hanno già scelto di lasciare la città per tornare qui in paese, i restanti vivono ancora fuori, anche se sono davvero innamorati del territorio. Ora la seconda parte del progetto, anch’essa difficile, è mantenere unito il gruppo».

Intreccio APS
«Siamo ragazzi  dai 20 ai 35 anni e vorremmo far tornare tutti ad innamorarsi di questi luoghi»

Come si guarisce lo spopolamento dai piccoli borghi?
«Creando servizi, come la rete internet per lavorare online. Abbiamo previsto l’installazione di computer e stampanti (internet point) per invogliare l’utenza a rimanere e lavorare qui. Prossimamente sono previste uscite per il riconoscimento delle erbe aromatiche ed escursioni, giri in bike con pedalata assistita, tutte piccole grandi cose che debbono invogliare a rivivere a 360° la Valle del Turano».

Parola d’ordine riportare i giovani
«Sì, riportare i giovani ed incrementare la popolazione, visto che sono più gli anziani che gli under30. Riprendendo, ad esempio, le coltivazioni della tradizione come quella del ‘Fagiolo a pisello’, particolare fagiolo che nasce solamente a Colle di Tora, conosciuto da tutti come la perla del Turano. Un fagiolo bianco perlato senza buccia. Oppure tornando alla produzione del formaggio, come qualche giovane già è tornato a fare, con la propria azienda casearia e le proprie mucche».

E il turismo?
«Sicuramente un’altra chiave di volta per questi piccoli paesi. Turismo chiave vincente, siamo anche guide escursionistiche, tutto sarà rivolto alla creazione di esperienze e al far risaltare il folclore del Turano. Dobbiamo mettere in risalto l’attività grazie alle esperienze».

RIETI. CONTRO LO SPOPOLAMENTO DEI BORGHI UN INTRECCIO DI GENERAZIONI

RIETI. CONTRO LO SPOPOLAMENTO DEI BORGHI UN INTRECCIO DI GENERAZIONI