CORVIALE: PARTE LA RIGENERAZIONE, IL FUTURO SI AVVICINA

Prendono il via i progetti per la ristrutturazione del Corviale e per la sua rigenerazione. Una volontariato del volontariato e della società civile

Partono finalmente i lavori per la ristrutturazione e rigenerazione del Corviale, ed è una vittoria del volontariato e della società civile. Dire Corviale, fino ad oggi, significava dire illegalità, insicurezza, lontananza. Era sinonimo di periferia senza identità e malata. Tale era diventata dopo che il progetto utopico, che lo aveva concepito negli anni settanta (costruire una grande comunità di gente che veniva da diverse regioni d’Italia inseguendo lo stesso sogno di benessere), aveva mostrato la propria infondatezza e il palazzone lungo un chilometro era diventato un conglomerato di povertà, abusivismo, piccola e grande criminalità, senza trasporti, senza servizi, senza luoghi di vita di comune, sospeso tra città e campagna.

Dagli anni ottanta ad oggi, però molte cose sono cambiate, grazie a qualche iniziativa della pubblica amministrazione, ma soprattutto grazie alla società civile, che lì ha portato e fatto vivere associazioni, gruppi sportivi, laboratori, iniziative culturali. Al Corviale si trovano oggi alcuni iniziative interessantissime – come Calcio Sociale e Radio Impegno – espressione di generosità, creatività, ma anche caparbietà di gente che crede nell’importanza delle relazioni, della legalità, della partecipazione.

 

ristrutturazione del Corviale
La conferenza stampa che ha dato il via alla rigenerazione di Corviale

I PROGETTI. Restavano però i problemi strutturali, che ora finalmente saranno affrontati. Nel 2015 la Regione Lazio, attraverso l’Ater, ha lanciato due concorsi internazionali, vinti – guarda caso? – da due donne. Il primo per la ristrutturazione del Corviale in senso stretto, per 11 milioni di euro, firmato dall’architetta Guendalina Salimei, riguarda la ristrutturazione del famoso quarto piano, in origine destinato a servizi e laboratori, ma poi occupato e trasformato in abitazioni precarie e insicure: saranno costruiti 103 appartamenti nell’arco di cinque anni e diventerà un unico, lungo, chilometro verde.

Il secondo concorso, “Rigenerare il Corviale”, è stato vinto dal Raggruppamento Temporaneo di professionisti con a capo Laura Peretti. Il progetto prevede la ristrutturazione degli spazi comuni con l’installazione di una maggiore illuminazione, il miglioramento dell’accessibilità e delle vie di comunicazione interna, il recupero di alcuni locali per farne laboratori artigianali e artistici, la ristrutturazione degli spazi circostanti con, tra l’altro, la costruzione di una nuova piazza (per un ammontare di quasi 12 milioni di euro).

 

ristrutturazione del Corviale
L’entrata del Mitreo, luogo di arte e cultura al Corviale, dove sono stati presentati i progetti

UNA SPERANZA PER ROMA. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante la presentazione dei progetti ieri a Roma, ha ringraziato il parroco, il comitato inquilini, il coordinamento Corviale domani, l’università Roma tre (che ha coordinato i laboratori con i cittadini) e tutti coloro che in questi anni hanno continuato a credere che la ristrutturazione del Corviale si potesse fare e hanno dato il loro contributo in quel “programma di partecipazione degli abitanti” previsto dal bando, grazie al quale si è potuto raggiungere questo risultato.

Secondo Zingaretti, un intervento di rigenerazione urbana così ampio non riguarda solo questa periferia, ma tutta la città, perché «Corviale è parte dell’identità della capitale» e «quando la qualità della vita cambia in un quartiere, cambia in tutta la città».

E ha aggiunto: «Mi auguro che sia un segnale positivo: recuperare la speranza, che anche di fronte ai problemi più grandi si possa trovare soluzione. E si possa eliminare la barriera tra Stato e dimensione umana, non arrendendosi all’idea che “tanto non si può fare niente”».

 

ristrutturazione del Corviale
Pino Galeota di Corviale Domani (a sinistra) con Nicola Zingaretti

LA PARTECIPAZIONE. Proprio la partecipazione è un elemento di qualità che ha caratterizzato il progetto di ristrutturazione del Corviale, in tutte le sue fasi. Corviale Domani – da dieci anni impegnato su questo progetto con un continuo e a volte faticoso dialogo con le istituzioni, ma anche i cittadini, le loro organizzazioni, gli esperti e le università, ha sottolineato l’importanza del percorso di coinvolgimento di tanti soggetti: «Siamo orgogliosi di aver scelto il  percorso più lungo e complicato», ha scritto in un comunicato, «abbiamo messo al centro le persone e le famiglie deboli con risorse limitate e povere. Il nostro obiettivo era fare trasferimenti e non sgomberi: ci siamo riusciti». Le famiglie che vivono nel quarto piano, infatti, saranno trasferite temporaneamente per permettere i lavori e poi potranno tornare – laddove ne abbiano i requisiti – nei nuovi appartamenti.

«Più di qualcuno ha pensato che non ce l’avremmo fatta»,  si legge nel comunicato, «e che quindi tutto ciò, compresi diversi riconoscimenti nazionali e da tutte le università romane e non, sarebbe diventato un inutile scaffale di studi e ricerche. Si sono sbagliati grazie anche ai tanti amici, operatori, ricercatori, architetti, ingegneri, sociologi, professionisti in vari campi che, disinteressatamente, con senso civico e passione, hanno reso possibile il taglio del nastro oggi 21 gennaio, a 10 anni esatti da quando un gruppo di cittadini attivi fece la scommessa del ritorno al futuro del Corviale».

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