PER L’ANNO GIUBILARE A ROMA UN NUOVO CENTRO OCULISTICO SOCIALE

Nasce dalla collaborazione tra Fondazione One Sight EssilorLuxottica Italia e Sant’Egidio il nuovo Centro oculistico sociale permanente presso la Comunità di Sant’Egidio Tuscolano a Roma, aperto a Piazza dei Consoli 16

di Maurizio Ermisino

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Fondazione One Sight EssilorLuxottica Italia, in occasione del Giubileo, ha inaugurato un nuovo centro oculistico sociale permanente presso la Comunità di Sant’Egidio Tuscolano a Roma, aperto a Piazza dei Consoli 16. Sarà un centro aperto due volte a settimana, con la speranza che le giornate settimanali diventino di più, per tutta la durata del Giubileo. L’idea è che sia aperto a tutti, con una particolare attenzione alle persone fragili. In collaborazione con la Fondazione EssilorLuxottica ci sarà, dove necessario, una fornitura di occhiali. E, grazie alla Fondazione Bietti, chi ne avrà bisogno potrà avere accesso a cure mediche continuative. È una rete ampia quella che si è creata intorno alla Fondazione e alla Comunità, esempio di collaborazione fruttuosa che dura da oltre due anni.  «La Fondazione ha come scopo statutario quello di dare la vista: fare le visite e dare occhiali» ci ha spiegato Stefano Carmenati, Amministratore delegato Comunità di Sant’Egidio. «La Comunità di Sant’Egidio ha un forte rapporto con il territorio: il luogo in cui nasce la clinica è aperto già da anni alla popolazione del territorio, i più poveri, i più fragili. La possibilità di dare un servizio in più è il frutto di una sinergia e ci dà la possibilità di intercettare persone che vanno accompagnate: alcune non hanno nemmeno la tessera sanitaria. Crediamo in un modello adottivo in quello che facciamo: dobbiamo adottare le persone e accompagnarle».

Un presidio contro la povertà sanitaria

Quando si parla di povertà sanitaria si parla di persone che non possono permettersi una visita medica o un occhiale da vista. «Non è il nostro focus prioritario» ci spiega Carmenati. «Ma nel nostro impegno quotidiano ci rendiamo conto quanto pesi la povertà sanitaria e il mancato accesso alle cure. Per burocrazia, problemi socio-culturali o economici non si fa prevenzione e accedere alla cura diventa complesso: non ho la tessera sanitaria, non ho abbastanza denaro, non riesco a capire quella problematica. La vista è un caso particolare: ci sono malattie che, se prevenute, sono curate molto facilmente. Se non curate generano grossi problemi».

centro oculistico sociale
Il nuovo centro oculistico sociale nato dalla collaborazione tra Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e Comunità di Sant’Egidio con Fondazione Bietti è a Roma, in Piazza dei Consoli 16

Uno sforzo congiunto contro un problema diffuso

«La collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio è fondata sulla condivisione di valori di base estremamente importanti, che sono quelli della solidarietà, dell’inclusione, del rispetto verso gli altri. E, per quanto riguarda le nostre iniziative, un miglioramento della vista dei più fragili» ha spiegato Andrea Rendina, Segretario generale Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia. «La vista è un problema sanitario, ma ha anche importanti ricadute sociali. Se abbiamo un problema visivo andiamo da un ottico o un oculista. Le persone fragili non lo possono fare: hanno altri problemi di sopravvivenza quotidiana. Una cattiva vista può esasperare una già compromessa situazione di base. Uno studente non è neanche in grado di spiegare ai propri genitori di essere miope. Ci sono persone che hanno meno nove diottrie, una vista appannata, e che a 10, 15, 20 anni non hanno mai indossato un occhiale». Una cattiva vista è, quindi, cattiva qualità della vita, riflette Rendina. «In Italia il 10% della popolazione è in povertà assoluta: con la Comunità di Sant’Egidio cerchiamo di fare rete, uno sforzo congiunto per iniziative concrete. Il nostro programma più importante, la Giornata della Vista, ci ha visti collaborare con la Comunità di Sant’Egidio fin dal primo momento. Abbiamo visitato oltre 6mila persone, centinaia non avevano una tessera sanitaria. Abbiamo donato oltre 4500 occhiali. Siamo stati a Corviale, a Scampia, allo Zen. Ma cerchiamo di fare iniziative insieme anche verso categorie che non potremo mai assistere, come le persone in carcere. Finora abbiamo donato oltre 8mila occhiali da lettura, perché non possiamo entrare. Ma presto saremo a Poggioreale per il primo sportello ottico nelle strutture carcerarie». «Il 90% dei problemi si risolve facendo una visita e dotando le persone di occhiali» aggiunge Domenico Schiano Lomoriello, Responsabile Unità Segmento Anteriore IRCCS Fondazione Bietti, «Se hanno bisogno di assistenza continuativa, hanno la possibilità di accedere ai nostri centri e di essere seguiti continuativamente».

Un territorio con una buona integrazione

Per l’anno giubilare il centro oculistico sociale permanente sarà aperto due volte a settimana a Piazza dei Consoli, nella zona Tuscolana di Roma, un territorio, come spiega Carmenati, «molto ampio, dalla forte densità abitativa, in cui vivono molti anziani, ma anche molti giovani, a differenza di altre zone. Ci sono molti migranti, una buona parte dei quali integrata: sono nuovi cittadini romani, nuovi cittadini europei. È un vero meltin’ pot. Qui vengono a fare i volontari anche molti nuovi cittadini europei, che vengono da paesi extra UE».

PER L’ANNO GIUBILARE A ROMA UN NUOVO CENTRO OCULISTICO SOCIALE

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