
TECNOLOGIA COL CUORE: L’AI AL SERVIZIO DEL SOCIALE
Dalla Rome Future Week 2025 una riflessione sul rapporto tra innovazione, intelligenza artificiale e volontariato
30 Settembre 2025
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Come può l’intelligenza artificiale diventare un alleato del volontariato e del Terzo settore? A questa domanda ha cercato di rispondere l’incontro formativo Tecnologia col Cuore: l’AI al servizio del sociale all’interno della Rome Future Week a cura di Ludovica Orsi, Rosario Marano e Nino Guarnacci di SalesForce, Azienda leader nei software CRM.
Voci dal volontariato romano
L’appuntamento si è aperto con la testimonianza di quattro realtà attive a Roma: Comunità di Sant’Egidio, Amka, Dress for Success Rome e RomAltruista. Ognuna ha raccontato la propria esperienza e i possibili scenari in cui l’AI potrebbe dare supporto concreto: dalla comunicazione al reclutamento di volontari, dalla raccolta fondi all’organizzazione interna delle attività. La platea era composta da volontari e curiosi di tutte le età, a testimonianza di un interesse diffuso verso un tema che tocca da vicino il presente e il futuro del Terzo settore.
AI: dalle applicazioni pratiche alle sfide etiche
Il workshop ha illustrato i due grandi filoni dell’intelligenza artificiale: la discriminativa, che analizza e corregge senza inventare nulla; la la generativa, che crea contenuti nuovi grazie ai grandi modelli linguistici (LLM). Le due modalità, se combinate, rendono l’uso dell’AI più efficace e sicuro.
Sono stati presentati numerosi strumenti già disponibili e capaci di offrire un supporto concreto anche al non profit. Tra questi, tre esempi hanno catturato l’attenzione:
- Notion AI, che permette di raccogliere in un unico spazio idee, progetti e attività. Grazie alle funzioni di appunti e report automatici, e ai suggerimenti intelligenti per scrivere messaggi chiari e motivanti, può semplificare il lavoro di squadra e rafforzare l’engagement dei volontari.
- Zapia, pensato come compagno digitale accessibile via WhatsApp. Offre giochi di parole, quiz e racconti personalizzati, suggerisce musica e video, e supporta anche con promemoria, trascrizioni e strumenti di sicurezza online. Un aiuto inclusivo, in particolare per gli anziani, che non richiede di imparare nuove app.
- Notebook LM, progettato per trasformare dati e testi in strumenti pratici. Sintetizza documenti complessi, risponde rapidamente a domande su materiali formativi, traduce e adatta i contenuti in formati accessibili, e aiuta a costruire piani personalizzati basati sui bisogni delle persone.
Accanto alle opportunità, sono stati ricordati i rischi: “allucinazioni” (risultati errati), bias e tossicità nei dati di addestramento. Per questo serve un approccio responsabile, guidato da principi etici e una regolamentazione anche normativa.
In questo senso, appare un buon segnale che per prima l’Italia abbia recepito con decreto legislativo la cornice normativa europea dell’AI Act: un passo importante per garantire che l’innovazione resti al servizio delle persone.
Una tecnologia che include, potenzia, ingaggia
L’AI può quindi diventare, se usata con intelligenza, un motore per:
- Inclusione, rendendo più accessibili strumenti e servizi;
- Engagement, aiutando le associazioni a coinvolgere nuovi volontari e a raccogliere fondi;
- Empowerment, dando forza e voce a utenti e comunità.
Una sfida culturale oltre che tecnologica
Resta un nodo di fondo: l’AI fa paura perché immateriale e potente, tanto da mettere in discussione il nostro posto nella società. Ma questa paura sembra meno sentita dai nativi digitali, la tecnologia infatti può integrarsi nella vita quotidiana senza sostituirne il cuore.
Il messaggio dell’incontro è chiaro: se usata come supporto e non come sostituto, l’intelligenza artificiale potrà diventare un alleato prezioso per il volontariato, ampliando possibilità e riducendo fatiche, ma lasciando sempre all’essere umano ciò che nessuna macchina potrà replicare: la capacità di creare relazioni autentiche.
Infine, una domanda o, se preferite, una provocazione: questo articolo sarà stato scritto con l’aiuto dell’AI oppure è tutta farina del mio sacco?
