REPORT POVERTÀ CARITAS 2023: IN ITALIA ORMAI UN FENOMENO STRUTTURALE

256mila persone, nel 2022, si sono rivolte alla rete Caritas. Una su quattro è un minore. Monsignor Redaelli: «Il nostro scopo è individuare chi sfugge alle statistiche, anziani, giovani, donne, migranti. Per questi ultimi, chiediamo ai governi più coraggio e tempestività»

Nel 2022 quasi 256mila persone si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi Caritas diocesani e parrocchiali (+12,5%), quasi il 30% è accompagnato da più di 5 anni. Si rivolgono ai Centri soprattutto coniugati, che vivono in famiglia (63%) e con figli (65,6%). Un indigente su quattro è minore. Caritas Italiana ha scelto di presentare, per la prima volta già a giugno, il Report statistico sulla povertà, invece che nella tradizionale Giornata mondiale di lotta alla povertà del 17 ottobre. I dati si riferiscono all’anno scorso e sono stati raccolti nei Centri di Ascolto e servizi Caritas.

Trend in crescita anche per “l’effetto guerra”

Report povertà Caritas 2023L’aumento degli indigenti aiutati è legato alla crescita delle persone di cittadinanza ucraina accolte dalla Chiesa in Italia: rispetto al 2021, il numero degli stranieri di cittadinanza ucraina sostenuti è aumentato da 3.391 a 21.930 (il 15% degli stranieri, seguono al secondo posto, di poco, i marocchini). Tuttavia, se si esclude “l’effetto guerra”, il trend rispetto all’anno precedente è comunque in salita, con una percentuale in crescita del 4,4%. Sono 162 le organizzazioni caritative federate in Caritas International, 48 di queste in Caritas Europa», ha affermato monsignor Carlo Alberto Maria Redaelli, presidente di Caritas Italiana. «Il nostro scopo è individuare le persone che non si presentano, senza volto e senza voce, che sfuggono alle statistiche. Gli ultimi vanno cercati, per favorire una loro inclusione e partecipazione». L’attenzione di Caritas è rivolta soprattutto ad «alcuni insiemi di persone: gli anziani, i giovani, le donne, i migranti», ha continuato Redaelli. «Per questi ultimi, chiediamo al governo italiano e, in generale, ai governi europei un maggiore coraggio e una maggiore tempestività nell’affrontare la situazione. Quando una persona è in pericolo di vita va comunque salvata, poi dopo si vedrà come gestire e come aiutare».
Nel 2022, Caritas Italiana ha raccolto offerte e contributi per sostenere programmi sia in Italia che nel mondo per un totale di 72.226.678,61 euro. Negli interventi internazionali, una parte importante è rappresentata dall’aiuto nei confronti dei rifugiati ucraini accolti in Italia: 174mila ucraini in fuga dalla guerra, di cui 92mila donne e quasi 50mila minori (dati Protezione Civile Nazionale).

Quasi mezzo milione di poveri

Report povertà Caritas 2023Sono state 255.597 le persone che si sono rivolte a Caritas nell’anno 2022. Si supera il mezzo milione se si considerano i familiari. Non si tratta solo di nuovi poveri, quasi il 30% dei beneficiari è accompagnato da più di cinque anni. L’età media degli assistiti è 46 anni, si tratta nel 52,1% dei casi di donne e nel 47,9% di uomini; due terzi degli utenti ha un’istruzione bassa o molto bassa.
Nel 2022 sono stati erogati da Caritas, complessivamente, oltre 3,4 milioni di interventi, di questi il 71,8% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (accesso alle mense, distribuzione di viveri, docce ecc.), il 9,4% gli interventi di accoglienza, il 7,4% le attività di ascolto, il 4,6% il sostegno socio-assistenziale, il 2,5% l’erogazione di sussidi economici, l’1,4% gli interventi sanitari. I beneficiari della rete Caritas possono essere distinti in cinque cluster, approfonditi nel Report povertà Caritas 2023. Il primo profilo comprende i vulnerabili soli, nel 62,6% dei casi sono uomini, di età compresa tra 35 e 60 anni. Quasi l’84% vive da solo, oltre la metà è celibe, con una fetta importante di divorziati. Un altro profilo analizzato nel nel Report povertà Caritas 2023 riguarda le famiglie povere, 58.101, rappresentano il 25,5% del totale dei beneficiari. Comprende in prevalenza donne adulte, i due terzi sono sposate, con figli nell’82,7% dei casi. Il terzo cluster comprende giovani uomini stranieri in transito, con un’età media di 25 anni, due terzi dei quali di nazionalità africana. I genitori fragili sono il quarto profilo individuato, in particolare genitori tra i 35 e i 60 anni, soprattutto donne, quasi sempre con figli minori conviventi. L’ultimo profilo individuato è quello dei i poveri soli, in maggioranza uomini, di età tra i 35 e i 65 anni; in due casi su tre vivono al Nord-Ovest.

Report povertà Caritas 2023: dai numeri all’advocacy

«Dobbiamo trasformare i numeri del Report povertà Caritas 2023 in esperienze di advocacy. Vorremmo un giorno poter chiudere tutte le mense, vorrà dire che non ce ne sarà più bisogno», ha detto don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana. «Tutti dobbiamo crescere per quanto riguarda la cultura dell’accoglienza. L’attenzione è non lasciare nessuno fuori, penso ai senza dimora e a tante altre fragilità. Qualcosa deve cambiare, ci deve interessare la vita delle persone, di tutte le persone. Le sfide sono tante, dobbiamo imparare a fare ognuno la propria parte».

REPORT POVERTÀ CARITAS 2023: IN ITALIA ORMAI UN FENOMENO STRUTTURALE

REPORT POVERTÀ CARITAS 2023: IN ITALIA ORMAI UN FENOMENO STRUTTURALE