SOLIDARIETI, UNA RETE MATURA CHE GUARDA AL FUTURO

In occasione di Insieme per il bene comune - GDD la giornata di raccolta organizzata da SolidaRieti: «Siamo una realtà abbastanza matura per sedere ai tavoli di programmazione delle politiche territoriali»

Sabato 2 aprile SolidaRieti, la Rete Povertà della Provincia di Rieti in collaborazione con i volontari in Servizio Civile della Rete Giovani Energie di Cittadinanza di CSV Lazio, ha organizzato una Giornata di raccolta di generi di prima necessità nel capoluogo reatino, iniziativa inserita all’interno della manifestazione Insieme per il Bene Comune Good Deeds Day organizzata da CSV Lazio.

Grazie ai volontari di dodici associazioni e a diversi studenti delle scuole, SolidaRieti ha raccolto 363 colli di prodotti, tra cui 77 di pasta, 40 di riso, 40 di biscotti, 12 per l’igiene intima e 7 per la pulizia della casa. I prodotti raccolti saranno distribuiti a cura delle associazioni aderenti alla rete a tutti i cittadini di Rieti e Provincia che si trovano in situazione di disagio.
«Al di là di quello che abbiamo raccolto (tanto), il valore di questa iniziativa è stata finalizzata all’estrema solidarietà e collaborazione che le associazioni di volontariato hanno messo in campo per poter dare a chi ne ha bisogno beni di tutti i giorni», commenta Maria Serena Mercantini, del CSV Lazio Casa del Volontariato di Rieti. «Testimonianza che nel capoluogo sabino l’associazionismo esiste, c’è collaborazione, e ci sono tante persone che si mettono a disposizione degli altri quando ci sono problemi. È stata anche un’occasione per stare nuovamente insieme e pensare al benessere e al futuro della città e dei comuni limitrofi. L’augurio è che a questa rete si aggiungano nuove associazioni, estendendosi e raggiungendo anche persone che in questo momento hanno bisogno di aiuto, ma alle quali non pensa nessuno», ha concluso Mercantini.

«Devo dire che, in molti casi, non abbiamo avuto neanche bisogno di invogliare le persone a donare», ricorda Ilenia, volontaria Auser Rieti. «Anzi, alcune mi hanno anche sorpresa, perché erano entrate timorose e poi, all’uscita dal negozio, invece, hanno lasciato tante cose per le famiglie bisognose. La persona che dona, spesso, si pone anche dei dubbi, ma chi è lì ad occuparsi della raccolta dei beni necessari sa che è tutto vero e che ci si può fidare di quella determinata associazione, perché sa che anche a Rieti ci sono tante persone che necessitano di aiuto».

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«La seconda edizione di SolidaRieti ha dato nuovamente una bella risposta, ora intendiamo organizzare altre raccolte e fronteggiare il bisogno territoriale».

Il futuro del territorio

«Sono tante le persone che improvvisamente vengono a chiedere aiuto e in queste giornate di raccolta i simboli decadono, siamo tutti SolidaRieti», dichiara Rosy, dell’associazione ARVO. «Non siamo più solamente l’associazione ARVO, ypsilon o zeta. Siamo un gruppo unito e abbiamo creato questo pool che ha una connotazione precisa, perché l’emergenza sanitaria Covid è diventata emergenza sociale e nel nostro piccolo riusciamo a dare ciò che serve».
I simboli, i loghi, decadono, e si punta all’obiettivo da perseguire, chiaro fin da subito, di aiutare chi è in difficoltà. E la seconda edizione di SolidaRieti ha dato nuovamente una bella risposta, ora abbiamo l’obiettivo di organizzare altre raccolte e fronteggiare il bisogno territoriale.
«La buona riuscita della colletta alimentare dello scorso 2 aprile è il segnale di una rete associativa forte, che cresce e si consolida», sottolinea Francesca Curini del CSV Lazio Casa del Volontariato di Rieti, «una rete che ha saputo migliorarsi dal punto di vista organizzativo e che, in virtù della finalità che persegue e della serietà con cui gestisce la sua attività, si è guadagnata la fiducia dei cittadini e degli esercizi commerciali che hanno confermato la propria disponibilità ad ospitare la giornata di raccolta». «Ma SolidaRieti non è più solo questo. Sta piano piano diventando un gruppo di lavoro che si confronta e discute sulle criticità di un territorio che ben conosce, consapevole che il pacco alimentare costituisce un importante aiuto, ma non la soluzione al problema. Una realtà matura abbastanza per sedere ai tavoli di programmazione delle politiche territoriali e per orientare consapevolmente le scelte politiche, soprattutto in questa nuova fase che si sta aprendo e che vedrà le amministrazioni locali alle prese con l’attuazione del PNNR», conclude Curini.

Ricordiamo che alla raccolta del 2 aprile hanno partecipato “Un amico per te”, “La Strada Onlus”, “Capit Rieti”, “Il Samaritano OdV – Caritas Diocesana”, “Il Guazzabuglio emergenza e povertà OdV”, “Croce Rossa Italiana Comitato di Rieti”, “ALCLI Giorgio e Silvia OdV”, “Associazione Nazionale Carabinieri”, “Associazione Nazionale VVF in congedo”, “ARVO”, “Coordinamento Operativo Nazionale Interforze”, “Associazione Nazionale  VVF”, Nucleo Operativo Emergenza – NOE”. Hanno inoltre collaborato alla raccolta i volontari in Servizio Civile di “Auser Rieti”, “LILT Rieti”, “L’albero delle Farfalle – OdV”, “Associazione Malattia Alzheimer Rieti – AMAR”.

SOLIDARIETI, UNA RETE MATURA CHE GUARDA AL FUTURO

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