TORNA PARTECIPAZIONE CON UN INCONTRO SU ETICA DEL LAVORO, DIRITTI, PROFITTO

Partecipazione, giornale editato a Latina tra gli anni Settanta e Novanta, torna con un sito e un incontro su etica del lavoro, diritti, doveri e profitto. L’8 novembre al MUG di Latina imprenditori, sindacalisti e associazioni insieme per confrontarsi e condividere esperienze in un territorio noto per il caporalato. Roberto Lessio: «La nostra città sta diventando una sorta di capitale nazionale dello sfruttamento del lavoro immigrato»

di Giorgio Marota

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E se la soluzione per comprendere un futuro che spaventa, dentro un presente che si preoccupa solo dell’oggi, fosse recuperare la memoria storica? È la domanda che si sono posti alcuni vecchi amici che si impegnavano in una controinformazione di protesta, nata in un oratorio e passata di sede in sede (e di sfratto in sfratto) durante gli anni ribelli delle proteste giovanili. È l’esperienza di Partecipazione, un giornale locale editato a Latina tra gli anni Settanta e Novanta, voluto da un parroco salesiano, stampato spesso con strumenti di fortuna, in qualche caso persino osteggiato dal vescovo e diffuso con la passione dei suoi redattori che volevano cambiare il mondo. La visione la mise a fuoco don Orlando in uno dei primi numeri: “Proprio la partecipazione è sempre stata la nostra linea di ricerca in tutti gli argomenti: dal problema dei quartieri a quello della politica cittadina, dal problema del cinema e del teatro, a quello della scuola e dei sindacati. Il nostro approfondire e porci a livello critico nei confronti della realtà non saranno mai spacciate come unica verità… una ricerca aperta e non dogmatica”. Più di vent’anni di militanza, fino al 1994, hanno prodotto un’eredità storico-culturale davvero importante, oltre a decine di inchieste, dal divorzio all’aborto, dall’energia nucleare alla sanità, fino all’occupazione e ai diritti dei lavoratori. «Ormai ci ritrovavamo soltanto ai funerali di quelli che, tra di noi, morivano. Visto il periodo storico che stiamo attraversando ci è venuto in mente di rimetterci in gioco. Insomma, volevamo tornare a partecipare», ci ha raccontato Roberto Lessio, un manager nel settore delle bioenergie derivate da fonti agricole con un’esperienza passata da assessore all’ambiente del comune di Latina, destinato a diventare un ingegnere proprio nella centrale di Borgo Sabotino a pochi passi da casa sua prima degli studi in psicologia e dell’attività lavorativa in tutt’altro campo.

etica del lavoro

Etica del lavoro e diritti: dare voce a chi porta avanti un percorso di solidarietà, inclusione e buone prassi

Quei ragazzi, nel frattempo, sono diventati uomini e donne, professionisti impegnati nei settori più disparati e in molti casi prima genitori e poi nonni. L’impegno civico, però, è rimasto in ciascuno di loro una sorta di fuoco sacro sempre acceso, che neppure la cenere del tempo ha saputo spegnere. Così il giornale è in qualche modo tornato in pista, in un’altra forma senza però cambiare di spirito. È nato un sito, www.partecipazione.org, dove sono stati pubblicati circa 140 numeri della rivista recuperati dagli armadi e dalle soffitte dei redattori più nostalgici. Ma questa esperienza non si limiterà a una forma di memoria messa di nuovo a disposizione delle nuove generazioni. La redazione ha deciso infatti di incontrarsi dal vivo organizzando un convegno aperto alla cittadinanza dal titolo Etica del lavoro tra diritti, doveri e profitto, in programma sabato 8 novembre alle ore 17 al MUG di Latina, in via Oberdan 13. Imprenditori, sindacalisti e associazioni che ogni giorno si confrontano con le problematiche di un territorio tristemente noto per il caporalato potranno finalmente confrontarsi, condividendo esperienze e soluzioni.

«La nostra città sta diventando una sorta di capitale nazionale dello sfruttamento del lavoro immigrato», è la triste considerazione di Lessio. Nell’agro pontino si muore carbonizzati dentro un container, schiacciati da una macchina, investiti da un’automobile mentre si cammina o si percorrono in bicicletta decine di chilometri, di notte, per tornare a casa, per colpa delle esalazioni o impiccati a un albero. La storia di Satnam Singh, abbandonato con un braccio mozzato davanti alla propria abitazione dal datore di lavoro ha scandalizzato il Paese e proprio in questi giorni è ritornata nelle cronache giudiziarie. Ma queste storie, con il tempo, dopo l’indignazione vengono quasi sempre dimenticate. Solo nella provincia di Latina sono circa 30 mila le persone che lavorano in nero, anche 15 ore al giorno e in qualsiasi condizione atmosferica, per raccogliere ortaggi e frutta da immettere nel circuito della grande distribuzione: un popolo di invisibili pagato 2 o 3 euro l’ora. Abbinato a questo problema, continua ad allarmare lo sfruttamento del lavoro nei cantieri edili e nei trasporti. Il convegno vuole proprio accendere un faro su queste urgenze, dando voce a chi, viceversa, sta intraprendendo un percorso diametralmente opposto fatto di solidarietà, inclusione e buone prassi.

Durane l’incontro interverranno Patrizia Ciccarelli, un avvocato di strada, Giovanni Gioia della CGIL Lazio e Giulia Caprì in qualità di esperta di diritto del lavoro. Tra gli imprenditori presenti anche dei proprietari di aziende costrette a chiudere a causa della concorrenza di chi sfrutta la manodopera immigrata e artigiani che hanno continuato a pagare e a mettere in regola i propri dipendenti nonostante fossero stretti nella morsa di fornitori morosi. Da chi fornisce assistenza legale ai migranti agli insegnanti di lingua italiana per stranieri, passando per sindacati e associazioni, sono più di cento le realtà invitate al convegno. A dimostrazione che oltre ai problemi, Latina possiede anche uno dei tessuti sociali più in salute nel Lazio e in Italia. L’obiettivo? Proprio quello di creare una rete, costruendo o rinsaldando legami di solidarietà tra organizzazioni che forniscono già delle risposte al territorio ma scollegate tra loro. Ad animare Partecipazione è sempre stato lo spirito del volontariato, del quale continua a esserci, a distanza di trent’anni, a Latina come in ogni altro luogo, un disperato e innato bisogno.

Immagine di copertina: Paola Springhetti

 

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