Un uruboro, immagine mitologica evocata da Gian Maria Fara
VOLONTARIATO, IL PIù AMATO DAGLI ITALIANI
Aiuta a spezzare il circolo vizioso in cui l'Italia sembra avviluppata
- Claudia Farallo
- 03-02-2015
il volontariato si riconferma al top. Di cosa? Della fiducia degli italiani. Secondo il Rapporto Italia 2015, recentemente presentato dall’Eurispes, infatti, non ci sono dubbi: l’istituzione più amata nel nostro Paese era e rimane proprio il volontariato. Ma gli italiani sono in grave sofferenza. E dal Rapporto emergono, sempre più evidenti, le contraddizioni di un sistema non più a misura di cittadino.
La classifica della fiducia
Il volontariato guadagna il primo posto nella fiducia con QUASI IL 79% dei consensi, superando così il già ottimo risultato del 2014 (74,5%). Si confermano in prima linea anche le forze dell’ordine e le forze armate: in primis Marina (73,5%; +5,8%), Carabinieri (73,4%; +3,5%) e Aeronautica (72,3%; +7,1%), seguiti da Esercito (68,4%; +9,1%), Finanza (66,8%; +8%), Forestale (64,6%; +2%), Polizia (63%; +1,2%) e infine, ma con il miglior risultato in termini di crescita, Polizia Penitenziaria (57,8%; +12,2%).
Un posto d’onore anche per la protezione civile, che raggiunge il 70% con un aumento dell’11,8%. Superano la soglia del 50% anche la scuola (62,1%; +8,5%) e le associazioni dei consumatori (55,2%; -1,4%), mentre numeri certamente più bassi, ma quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente, vengono assegnati alla Pubblica amministrazione (39,1%; +18,1%) e ai sindacati (33,9%; +14,7%). La chiesa cattolica, poi, balza in avanti grazie alla spinta del cosiddetto “effetto Bergoglio” (il quale gode di un consenso che è praticamente un plebiscito: 89,6%) e l’istituzione arriva al 62,6% (+13,6%).
Fanalini di coda
E per quanto riguarda gli ultimi? Il fanalino di coda della fiducia del Paese, oggi, è il Parlamento. L’organo incaricato di fare le leggi in Italia raggiunge solo il 10,1% dei consensi, in caduta vertiginosa rispetto al già non troppo ottimistico 16,1% del 2014. Precipita anche la magistratura, che perde il 12,6% assestandosi al 28,8%. A rimanere più o meno stabile (anche se in lieve crescita) è il governo, al 18,9%, mentre a balzare in avanti sono i partiti, che però si mantengono a quote non molto elevate, con il 15,1% (+8,6). In generale, ben 7 italiani su 10 vedono diminuita la propria fiducia verso le istituzioni.
Il volontariato, insomma, si trova all’apice della fiducia di un Paese che mostra, sempre più drammaticamente, segni di disarticolazione e malessere: la condizione economica nell’ultimo anno è peggiorata per il 76,7% delle famiglie e il 62,8% (+11%) è costretto a usare i propri risparmi per far quadrare i conti. L’erosione del proprio potere d’acquisto è una realtà per ben 7 famiglie su 10. Si risparmia sui beni non necessari (auto, animali domestici, baby sitter o un aiuto in casa sono diventati un lusso) e per la spesa alimentare si va sempre più anche al discount (70,9%; +13%). E pagare le rate del mutuo o l’affitto è diventato un problema (rispettivamente per il 73,1% e il 69,6% del campione).
Effetti collaterali? Si cercano prestiti e aumenta il rischio usura. Un italiano su tre ha chiesto un prestito bancario negli ultimi tre anni (negato nel 7% dei casi). La somma ricevuta non è destinata solo per l’acquisto dell’abitazione (42%), ma anche per pagare i debiti accumulati (29,3%), saldare prestiti contratti con altre banche/finanziarie (23,9%) e affrontare spese mediche (23,3%), oltre che per cerimonie (23,3%). E poi c’è l’usura, che colpisce sempre più non solo commercianti ma anche lavoratori dipendenti e che, quest’anno, raggiunge il 15,5% (+5,4%) dichiarato (ma, come avverte l’Eurispes, essendo una domanda “sensibile” il dato reale potrebbe essere più alto).
Fisco e burocrazia distruggono
Gian Maria Fara, presidente dell’istituto di ricerca, non ha dubbi: «Fisco e burocrazia stanno distruggendo il Paese». L’immagine, straziante, suggerita per descrivere la nostra situazione, è quella dell’uruboro: un mostro mitologico a forma di serpente che mangia la propria coda, nutrendosi di se stesso. Altrimenti detto, lo Stato che sopravvive nutrendosi di cittadini e imprese, con evidente miopia.
Una prospettiva che, secondo Fara, invita a riflettere proprio sul rapporto tra Stato e cittadini. Il volontariato vive immerso in questa duplicità: è cittadinanza attiva, vicinanza a chi vive momenti difficili, conoscenza e prevenzione delle situazioni a rischio, ma anche e soprattutto promotore di buone prassi. Un ruolo tutt’altro che marginale per il futuro del nostro Paese.
@faralloclauz
