IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NELLA SANITÀ CHE CAMBIA

Riflessioni sul ruolo del volontariato nella progettazione e programmazione dello sviluppo locale. La Casa della Salute di Pontecorvo.

di Antonio Felice Fargnoli

Da fine marzo 2014, fin dalla sua inaugurazione ed apertura al pubblico, la Casa della Salute di Pontecorvo vede al suo interno la presenza di associazioni di volontariato e volontari.
Cosa potessimo fare non era chiaro a molti: quale contributo, in che ambito, con quali obiettivi e quali strumenti. Un percorso da scrivere insieme tra associazioni chiamate ad operare in una nuova rete locale, insieme con il personale sanitario della ASL di Frosinone, in fibrillazione tra novità e paura del cambiamento, in un periodo di forte crisi economica, sociale e politica.

I problemi sul territorio

La riduzione della spesa socio-assistenziale che, a cascata, ha interessato tutti i comuni della nostra provincia, ha reso ancora più drammatica la situazione già precaria del sistema socio-sanitario frusinate.
I tentativi di adeguarsi agli standard nazionali e europei, nonostante la riduzione della spesa, ha trovato resistenze che non sono state in grado di unire l’opposizione ai tagli con i processi di razionalizzazione dei servizi ed umanizzazione dei processi di cura e assistenza, di cui il volontariato in primis si è fatto portatore.

volontariato nella sanità
I bisogni del territorio cambiano e si verificano nuove forme di esclusione sanitaria

Come evidenziato negli atti della Conferenza provinciale del Volontariato, riunitasi a Frosinone lo scorso 22 luglio, nel frattempo sono aumentati il disagio socio-economico che ha portato alla manifestazione di fenomeni di esclusione sanitaria e sociale, coinvolgendo non solo gli strati tradizionalmente più deboli, in particolare gli anziani, ma anche gran parte delle famiglie del ceto medio.
Il territorio, inoltre, denota elevati indici di invecchiamento della popolazione, cosa che ha modificato fortemente le reti familiari e l’insieme dei bisogni cui esse tradizionalmente facevano fronte. Mentre fino a qualche decennio fa la popolazione anziana veniva assistita dai figli che, generalmente, avevano un’età media, nella realtà odierna, molto spesso, i figli che si trovano ad assistere i genitori sono essi stessi anziani.
Molti nuclei familiari sono costituiti da anziani soli e considerato che la mobilità territoriale della popolazione giovane – particolarmente evidente in alcune aree (i comuni montani) – rende ancora più difficile la possibilità che la famiglia possa far fronte da sola alla necessità di assistenza e tutela, diventa urgente potenziare i servizi rivolti a questa fascia di popolazione che, ricordiamo, costituisce circa un quinto della popolazione totale.

Il ruolo del volontariato nella sanità

Gli unici riferimenti erano le “Raccomandazioni per la stesura degli Atti aziendali”, di cui al D.C.A. n. 206 del 2013, relativamente all’organizzazione delle Case della salute, in cui si faceva riferimento in particolare alla presenza delle Associazioni nell’“Area dell’accoglienza», esplicitando che «le associazioni di volontariato svolgono una importante funzione in molte attività di tipo sociosanitario e devono essere coinvolte nell’organizzazione assegnando loro spazi adeguati allo svolgimento delle loro funzioni.

volontariato nella sanità
Attorno alla casa della salute di Pontecorvo si stanno sperimentando nuove forme di partecipazione

Il 1° passo. Come primo passo è stato realizzato un percorso formativo, organizzato insieme da ASL e Casa del volontariato con il contributo delle associazioni, che ha coinvolto operatori sociali, sanitari e volontari con l’obiettivo di acquisire conoscenze in merito alle normative inerenti la nuova organizzazione dell’assistenza territoriale e migliorare le competenze utili alla costruzione di reti partecipate “ASL e volontariato”.
Gli obiettivi individuati e da conseguire sono stati:

  • Migliorare le competenze dei volontari in funzione delle direttive regionali (Casa della Salute, P.U.A, U.R.P.)
  • Migliorare le modalità di accoglienza e presa in carico dei soggetti fragili facilitando l’accesso, la continuità nell’assistenza, l’umanizzazione della cura;
  • Utilizzare le competenze relative al processo di audit socio sanitario come strumento di confronto, e condivisione e partecipazione
  • Favorire le attività di prevenzione in rapporto alla domanda, ai bisogni dei cittadini e alla specifiche caratteristiche del territorio di riferimento.

Il 2° passo. Nel mese di dicembre 2014 siamo arrivati alla definizione ed all’approvazione del protocollo d’intesa per avviare fattivamente il rapporto tra ASL – Casa della Salute e Associazioni di volontariato.

Le Case della Salute non sono solo un modello organizzativo, ma anche e soprattutto un modello culturale, di cui il volontariato è parte integrante ed attiva: la salute non è assenza di malattia, ma benessere fisico, psichico e sociale.
Gli obiettivi che ci siamo posti sono essenzialmente due:

  • Promuovere e migliorare le relazioni fra cittadini e operatori sanitari nei servizi;
  • Promuovere e sviluppare forme di partecipazione attiva dei cittadini, il loro protagonismo e l’auto-organizzazione.

Noi ci siamo

Noi Ci Siamo è la rete di associazioni di volontariato, costituita da 14 associazioni del territorio, con il supporto dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio, che sostiene il processo di umanizzazione delle cure attivato dalla ASL di Frosinone.
Attiva all’interno della Casa della Salute e del territorio di riferimento, afferma il valore della relazione di reciprocità tra equipe dei curanti, pazienti e le forze vive (soprattutto giovani) del Volontariato e delle altre risorse della rete territoriale nei percorsi di cura e di assistenza.
I volontari supportano e facilitano il processo di cambiamento in atto, promuovendo la partecipazione attiva nella cura di un bene comune, riducendo il rischio di esclusione sanitaria.

volontariato nella sanità
Noi Ci Siamo è una rete di 14 associazioni del Frusinate

Per farlo, si sono organizzati in 3 gruppi di lavoro per analizzare ed organizzare attività di Accoglienza ed umanizzazione, Comunicazione, Audit civico.
Dallo scorso settembre, a supporto delle suddette attività, è stato avviato il progetto di Servizio Civile Nazionale “Braccialetti Gialli”, promosso in particolare da A.Ge.Cassino, Azione Parkinson Ciociaria e Lilt Frosinone.
Il Servizio Civile Nazionale, che opera nel rispetto dei principi della solidarietà, della partecipazione, dell’inclusione e dell’utilità sociale nei servizi resi, è l’opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico, inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale.
Il servizio garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, un’importante e spesso unica occasione di crescita personale, un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
I volontari favoriscono la costruzione di relazioni tra i cittadini, gli operatori e altre associazioni di volontariato, per prenderci cura di un bene comune come la salute.
Tutti siamo impegnati a creare sinergie, spazi di accoglienza ed incontro, costruzione di partenariati affinché la rete possa essere incubatore di progettualità facendo emergere i bisogni dei cittadini, valorizzando idee e competenze.
Oltre al progetto Braccialetti Gialli, le associazioni hanno avviato alcune attività del progetto “Andrea” presso il Consultorio pediatrico e familiare, una buona pratica di umanizzazione del ricovero che dal 2002 è realizzata da A.Ge. Cassino nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino e un punto di accoglienza e ascolto nell’ambito del Progetto Mister Parkinson promosso da Azione Parkinson Ciociaria.

Buone pratiche di integrazione socio-sanitaria

Il mondo della sanità, non senza difficoltà, coinvolge le associazioni e ne riconosce il ruolo, avviando insieme una strada nuova per entrambi, una sperimentazione per costruire un percorso di salute umanizzato, che metta sempre di più al centro la persona e il soddisfacimento dei suoi bisogni.
Il volontariato nella sanità non ha paura del cambiamento, ne raccoglie la sfida e la complessità, dimostrando di essere in grado di agire il cambiamento e di stare nei processi di cambiamento per costruirli insieme.
Modificare una cultura della medicalizzazione del percorso di salute è un lavoro lungo e difficile, ma l’obiettivo comune è fare rete attorno al tema del benessere del cittadino.

IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NELLA SANITÀ CHE CAMBIA

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