AFFRONTARE LA CRISI RILANCIANDO IL VOLONTARIATO. UN WEBINAR DI CSVLAZIO

Il 25 giugno il secondo appuntamento della serie "Futuro prossimo": un confronto con Tommaso Vitale

Dopo il primo incontro con Linda Laura Sabbadini, il ciclo di seminari on line “Futuro Prossimo” continua con il professor Tommaso Vitale, professore associato di Sociologia a Sciences Po a Parigi, che interverrà sul tema “Il come‚ non solo il cosa! Modalità di governance collaborativa per affrontare la crisi e rilanciare lo sviluppo nei territori“. L’appuntamento è per giovedì 25 giugno alle 18:00.

Vitale ha co-diretto il programma ANR Marg In sulle traiettorie biografiche e i percorsi di integrazione di rom rumeni migranti nelle città francesi, italiane e spagnole, e attualmente conduce una ricerca comparativa europea sulle condizioni abitative delle minoranze stigmatizzate (R-Home). Nelle sue ricerche ha approfondito le politiche urbane, la programmazione dei servizi e degli interventi sociali, la governance metropolitana, l’integrazione e la mobilità sociale delle minoranze etniche, il razzismo, le forme di partecipazione associativa, il cambiamento delle culture politiche, la segregazione urbana.

Con lui si approfondiranno diverse aree tematiche, in parte in continuità con il primo incontro, a partire da un primo panorama sull’impatto che l’epidemia ha avuto a livello europeo e poi su come il volontariato associato e quello diffuso ha reagito nei Paesi mediterranei.
Abbiamo, infatti, assistito ad una sorta di replay dell’evoluzione dell’epidemia soprattutto nei Paesi più vicini (come Francia e Spagna): quello che succedeva da noi si replicava, quasi esattamente, anche in queste nazioni a distanza di pochi giorni.
È successo lo stesso anche per il coinvolgimento dei cittadini in azioni di solidarietà diffusa? E poi, la tenuta sociale basata sulla grande responsabilizzazione degli individui per l’ottenimento di un risultato collettivo è stata consistente come in Italia? Infine, il volontariato ha reagito in maniera simile anche oltralpe?

Strettamente connesso a questo tema c’è quello della scarso peso politico del volontariato, e del Terzo Settore nel suo complesso, nel nostro Paese; c’è un evidente asimmetria fra il ruolo importante ricoperto da queste organizzazioni nel contrasto all’epidemia, ad iniziare dalla Protezione Civile, e la leggerezza nelle presenze durante i cosiddetti “Stati Generali”, nonostante il Rapporto Colao metta in primo piano l’inclusione sociale come uno dei fattori indispensabili per il rilancio dell’Italia.

Altro ambito di discussione riguarderà come ripensare le azioni di sostegno alle persone fragili, ed in particolare a quelle con disabilità, che hanno visto ridurre drasticamente i servizi e le attività di supporto a causa delle misure di prevenzione, che hanno determinato la chiusura di molte strutture territoriali di accoglienza diurna.

Rete dei numeri pari
Manifestazione in Campidoglio della Rete dei Numeri Pari

Purtroppo, decine di migliaia di persone in difficoltà sono state forzatamente rimesse nell’ambito familiare 24 ore su 24, quell’ambito in cui spesso si era sviluppata la loro patologia e/o condizione, come nel caso delle donne vittime di violenze domestiche. Oppure, sono state confinate in spazi inadeguati e non attrezzati per affrontare gli effetti dell’epidemia, come è capitato ai residenti dei cosiddetti Campi Nomadi delle grandi città, in cui alla carenza dei generi di prima necessità si è unità una pressoché totale assenza di connessioni web che ha impedito, ad esempio, agli studenti di seguire le lezioni a distanza.
Naturalmente, non erano possibili alternative ma, oggi, non sembra che si siano attivate molte azioni di recupero di queste situazioni ed il volontariato potrebbe invece avere un ruolo importante in questo frangente.

Insomma, si vuole continuare a scandagliare a tutto tondo quali possono essere le ipotesi di lavoro che consentano di affrontare la crisi ma soprattutto un vero e proprio rilancio del volontariato, singolo e associato, affinché veramente nulla sia più come prima.

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