DIEGO FRANCORSI, RACCONTARE IL MONDO CON I FUMETTI

Diego Francorsi, 19 anni, è un ragazzo autistico che all’Istituto Cine-tv Rossellini studia regia e montaggio. A Diego non sempre vengono le parole e nei fumetti trova il suo modo per raccontare la quotidianità con uno stile unico. Il suo libro si chiama Reflection, un flusso di coscienza in punta di pennarello

di Maurizio Ermisino

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«Quando non gli vengono le parole, inventa un linguaggio, come Dario Fo». Virgilio Mollicone, professore del Liceo Artistico di via di Ripetta, e fondatore di Ultrablu, parla così di Diego Francorsi. Diego ha 19 anni, è autistico e disegna fumetti per raccontare la sua quotidianità con uno stile creativo e unico. Il suo libro di fumetti si chiama Reflection, è un insieme di storie di personaggi che parlano con un linguaggio tutto loro, quasi pop, e lo trovate a Ultrablu, in Piazza Americo Capponi 7 a Roma. Ultrablu, che abbiamo conosciuto qualche anno fa, è un’associazione di promozione sociale che nasce nel 2017 e che si occupa di promuovere arte e cultura generata dalla neurodiversità. È un atelier di arti visive e performative, una galleria e uno spazio eventi, una casa editrice, una libreria e un cocktail bar. È un posto dove le diversità convivono e possono davvero trovare dignità e fondersi con il mondo.

Diego Francorsi
Ultraleggibili è un progetto che coinvolge Diego e altri artisti, una serie di libri digitali ad alta leggibilità, illustrati da da neurodivergenti per neurodivergenti

Diego studia regia e montaggio

Ed è proprio grazie a Ultrablu che abbiamo conosciuto la storia di Diego. «Ha 19 anni, quasi 20, e attualmente sta finendo l’Istituto Cine-tv Rossellini, dove sta studiando regia e montaggio» ci ha spiegato Laura Cagnoni, responsabile dell’atelier. «È un ragazzo poco verbale, cioè si esprime molto poco a parole e fa fatica a scrivere e a comprendere dei concetti particolari. Capisce tutto delle cose concrete. Se sono cose astratte, su un’altra sfera, un “cosa ne pensi di” non lo capisce. E non viene colto né il metaforico né il sarcasmo, come spesso capita a chi è nello spettro dell’autismo».

Una mente molto cinematografica

Diego è un artista neurodivergente. E proprio a Ultrablu ha potuto capire e coltivare il suo talento, che è innato. «Diego frequenta Ultrablu da quando ha quattordici anni» ci racconta Laura Cagnoni. «Io lo conosco da quasi quattro. All’interno di Ultrablu gli aspetti legati all’autismo hanno avuto un’evoluzione notevole. Abbiamo vissuto gli anni dell’adolescenza, che è un periodo di formazione, in cui era più esuberante. È una persona molto fisica, molto attiva, fa qualcosa come quattro sport e ha un continuo bisogno di stimoli fisici». «La mamma ha collaborato con noi dal 2017, quando abbiamo aperto lo spazio a Piazza Capponi» continua. «Ha gestito e continua a gestire il bar. Ci ha mostrato i suoi video da piccolo, ai tempi delle elementari: sono dei lavori di animazione in stop motion, realizzati utilizzando delle figure di plastilina. Diego ha una mente registica, molto cinematografica, e ha sempre disegnato».

Reflection, il fumetto di Diego Francorsi

I fumetti di Diego hanno una loro personalità, un loro stile, un tratto deciso, in grado di emozionare. «È molto istintivo» ci spiega la responsabile. «E quando disegna, monta, crea dei progetti è molto analitico e razionale. Il suo stile è stato molto pulito, monolinea, al massimo con l’uso dei colori digitali, uno stile che nel tempo ha raffinato con l’esercizio. Anche Reflection ha un disegno monolinea, con un pennarello, senza cancellature, senza disegni di preparazione. È andato a braccio». Ma le storie di Diego sono molto particolari anche a livello di contenuti. «Il suo lavoro è un flusso di coscienza: già nella mente ha le immagini ben precise, e crea dei disegni consequenziali che, montati insieme, funzionano e creano una narrazione» ci spiega Laura. È apparentemente caotico, a prima vista» continua. «Ma seguendo i disegni e le scritte, anche se non sempre è grammaticalmente corretto, si crea una continuità narrativa molto coerente».

Diego Francorsi
Diego porta nelle sue tavole la sua vita quotidiana, i suoi incontri, i suoi pensieri

Un linguaggio inventato, alla Dario Fo

E così i fumetti di Diego Francorsi vivono di un linguaggio proprio, inventato, un lessico personale come quello inventato da tanti artisti. Come Dario Fo. «Io credo che in generale tutti gli artisti con la A maiuscola facciano questo» riflette Laura Cagnoni. «Cercano di uscire da schemi codificati, da uno stile conforme alla società per andare oltre e aggiungere qualcosa di più, che solo nell’arte è presente. Questo nella neurodivergenza avviene in maniera automatica. Non comprendendo appieno i canoni prestabiliti da noi società, da noi neurotipici, già in automatico vanno su un altro livello di comunicazione. Ed è quello gli artisti neurotipici provano a fare». Diego porta in quelle tavole la sua vita quotidiana, i suoi incontri, i suoi pensieri. «I suoi fumetti sono Diego» spiega Laura. «È la vita di Diego filtrata da come lui la vive. Non c’è modo migliore di conoscerlo se non leggendo i suoi fumetti, interpretando le sue illustrazioni».  Che poi, se ci pensiamo, questa è la chiave del successo di un grande del fumetto come Zerocalcare, che parla di discorsi universali, ma sempre partendo da sé, dal suo mondo, dalla sua esperienza.

Ultraleggibili: libri illustrati da neurodivergenti per neurodivergenti

Aver trovato un mezzo d’espressione così forte non può che far bene a un ragazzo come Diego.  «Io penso che ci siano dei benefici da un punto di vista personale e identitario» ragiona Laura Cagnoni. Aver trovato lo strumento adatto e aver iniziato a comunicare con questo strumento è una chiave di libertà per Diego. Quando non aveva ancora affinato questi strumenti poteva essere più meccanico. Ora è istintivo. Aver trovato questa chiave lo ha sbloccato su tante cose. Dal punto di vista professionale, ha davvero imparato a lavorare. E il lavoro che stiamo facendo, oltre a indirizzarlo verso la sua strada, verso il suo mezzo di espressione artistica, è educarlo verso una forma di lavoro, di commissione». È il caso di un nuovo progetto, Ultraleggibili, che coinvolge lui e altri artisti, una serie di libri digitali: «Abbiamo selezionato 5 testi, tra cui c’è Rosso Malpelo, che è quello che ha illustrato proprio Diego» ci spiega Laura. «Sono tutti libri ad alta leggibilità illustrato da neurodivergenti per neurodivergenti. A settembre uscirà il prototipo. È una cosa molto utopica, ma è un progetto che può dare tanti aiuti e sbocchi. Il lavoro che vogliamo fare con Diego, avendo questo talento e questa dedizione, è far sì che possa vivere di questo. Il grande problema della neurodivergenza è trovare il proprio spazio all’interno della società. Trovare che cosa fare da grandi».

 

 

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