EIRENEFEST. UN MONDO DI PACE E NONVIOLENZA È POSSIBILE

L'edizione 2023 di Eirenefest, Festival del libro per la pace e la nonviolenza. Faro: «Il festival, organizzato e gestito da volontari, dimostra che un altro mondo è possibile»

La seconda edizione di Eirenefest, Festival del libro per la pace e la nonviolenza, si è svolto a fine maggio nel quartiere romano di San Lorenzo all’insegna di due importanti anniversari: il centenario della nascita di don Lorenzo Milani, conosciuto come il maestro di Barbiana e il trentennale della scomparsa di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta di cui è in corso la causa di beatificazione e che fu anche presidente del movimento Pax Christi in Italia. E l’incontro sul tema “L’obbedienza non è più una virtù: l’insegnamento di Don Lorenzo Milani a 100 anni dalla nascita” chiuderà domenica 28 maggio alle 18 la kermesse finanziata dai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese e promossa da associazioni, movimenti pacifisti e non violenti, realtà editoriali che ruotano attorno a questi focus. «”L’obbedienza non è una virtù” resta una frase valida a distanza di tanti anni da quando è stata pronunciata, così come la pedagogia basata sull’esperienza che Don Lorenzo ha sempre portato avanti insieme alla sua forte azione pacifista. Ricordarlo non è solo doveroso, ma importante per le sorti attuali dell’umanità», hanno spiegato i partecipanti alla tavola rotonda, coordinata da Olivier Turquet: Pietro Folena, Sandra Passerotti, Pasquale Pugliese, padre Alex Zanotelli.

Arte, storie, strumenti per la pace e la nonviolenza 

Eirenefest
Faro: «A Eirenefest una rappresentanza significativa di un mondo – quello del pacifismo, della nonviolenza e dei movimenti per il disarmo – che in questa epoca può e deve giocare un ruolo di primo piano»

Durante le tre giornate ai Giardini del Verano è stata proposta “La vita possibile”, una mostra navigante di Gianluca Costantini promossa dall’organizzazione umanitaria europea Sos Mediterranee, «interamente finanziata dalla popolazione solidale a livello globale e dall’appoggio della società civile. Con l’Aquarius e poi con la Ocean Viking ha portato al sicuro più di 37mila bambini, donne e uomini in pericolo nel Mediterraneo grazie al sostegno di migliaia di cittadini europei». Presente anche l’installazione “Manifesti amo la Pace”, video-proiezione di manifesti con storie vissute di pace e nonviolenza, a cura del Centro di documentazione del Manifesto pacifista internazionale. Previsto anche il book-crossing presso lo Scaffale della Nonviolenza installato a cura del Comitato promotore del festival e della Comunità per lo sviluppo umano, che spiega così il progetto: «Uno strumento per gli studenti, i docenti e per tutta la comunità educante di conoscenza, educazione, sensibilizzazione e consapevolezza della cultura della nonviolenza attiva. La proposta consisteva nel dedicare esplicitamente uno scaffale delle biblioteche comunali e delle biblioteche scolastiche a libri o filmati di vario genere, racconti, laboratori, giochi con cui approfondire la conoscenza e l’apprendimento della cultura della nonviolenza nei suoi molteplici aspetti sociali, culturali, letterari, storici. Lo scaffale, facilmente riconoscibile, è stato oggetto di diverse attività educative, che hanno avuto lo scopo di produrre elaborazioni: disegni, brevi riflessioni, racconti, brevi saggi, temi, video, brevi rappresentazioni teatrali…».

Eirenefest: un altro mondo è possibile

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I novanta eventi in programma ruotavano attorno a quattro assi tematici (riconciliazione personale e sociale; libertà e diritti; conflitto e conflitti; conoscenza e futura umanità)

I novanta eventi in programma ruotavano attorno a quattro assi tematici (riconciliazione personale e sociale; libertà e diritti; conflitto e conflitti; conoscenza e futura umanità): dibattiti, tavole rotonde, presentazioni di libri, proiezioni, laboratori, spettacoli, attività per i più piccoli e le scuole presso la Biblioteca Tullio de Mauro e i suoi giardini di Villa Mercede. Fra gli ospiti internazionali, sono intervenuti Ogarit Younan dell’Università per la Nonviolenza di Beirut, l’antropologa belga Pat Patfoort, l’israeliana Sharon Dolev che lavora con l’iraniano Emad Kiyaei per l’eliminazione della armi nucleari in Medio Oriente, Rafael de la Rubia, ideatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, il saggista francese Philippe Moal, il giornalista attivista antinucleare Tony Robinson, l’educatrice argentina Deborah Tormen, lo psicologo e medico spagnolo Carlos Beristain che lavora da decenni in ambito internazionale con e per le vittime di gravi violazioni di diritti umani. E ancora Veysi Altay, fotoreporter e regista curdo-turco, lo scrittore e regista curdo-iraniano Fariborz Kamkari, la traduttrice e scrittrice Rojbîn Berîtan. Il festival auto-finanziato, «interamente organizzato e gestito da volontari, è una concreta dimostrazione che un altro mondo è possibile e che è necessario far fronte alla dilagante violenza economica, bellica, psicologica che sta avanzando. Una rappresentanza significativa di un mondo – quello del pacifismo, della nonviolenza e dei movimenti per il disarmo – che in questa epoca può e deve giocare un ruolo di primo piano», sottolinea Fulvio Faro del Comitato promotore, che sulla pagina Facebook e sui social ha fatto appello a volontari e volontarie «che aiutino nelle varie attività. È necessaria solo un po’ di disponibilità e il desiderio di incontrare persone».

 

EIRENEFEST. UN MONDO DI PACE E NONVIOLENZA È POSSIBILE

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