INQUIETE. IL FESTIVAL DELLE SCRITTRICI TORNA IN EDIZIONE SPECIALE

Il 24 e 25 ottobre, al cinema Avorio e in streaming, il festival delle scrittrici racconta il segno lasciato dalla pandemia nel mondo delle donne

«Abbiamo a lungo riflettuto su quale tipo di festival avevamo desiderio di organizzare, in base alle possibilità che avevamo, visto che tutti abbiamo vissuto per mesi nell’incertezza. Ci siamo rese conto che non ce la sentivamo di proporre un’edizione di inQuiete tradizionale, come l’avevamo proposto tutti gli altri anni, ovviamente con le dovute differenze”, dice Maddalena Vianello, una delle cinque ideatrici del Festival delle scrittrici, nato nel 2017, da un gruppo di donne che si è allargato quest’anno a più di dieci.  «Avevamo voglia di sganciarci da quelle che sono state le ultime uscite editoriali scritte dalle donne: non l’abbiamo fatto a cuor leggero. L’urgenza ci sembra quella di puntare l’attenzione e di ragionare sul segno che la pandemia ha lasciato sulle vite di tutti: sappiamo bene come abbia lasciato un segno particolarmente duro sulla vita delle donne. Con l’augurio che dal 2021 potremo tornare serenamente in piazza con un festival tradizionale, abbiamo pensato ad una programmazione che chiamasse non solo le scrittrici, che sono di solito le nostre interlocutrici, ma donne con qualifiche diverse a ragionare sui temi per noi principali, attorno a cui ruota la riflessione sull’impronta lasciata dal Covid sulle nostre vite».

I temi

Il programma prevede dei focus pomeridiani, quattro incontri – due per ogni giornata – di approfondimento e dibattito, insieme a giornaliste, scrittrici, studiose, filosofe, artiste.

 

Inquiete
L’edizione 2019 del festival In Quiete( @Musacchio, Ianniello & Pasqualini)

Si parte dal tema del corpo delle donne perché il Covid ha lasciato nella vita, e quindi anche nei corpi, un segno molto forte. Si parlerà di vulnerabilità, un tema su cui ci siamo molto interrogati, anche con stupore, quest’anno. Verrà affrontato il tema del mondo dell’editoria, a prevalenza femminile, con un confronto con donne che hanno scalato posizioni importanti all’interno di questo mondo e con le quali si parlerà delle prospettive che si aprono in un mercato, che inevitabilmente ha molto sofferto in questo frangente. Un’altra tavola rotonda riguarda il desiderio, grande tema su come l’abbiamo vissuto e immaginato negli scorsi mesi. «Abbiamo scelto di sviluppare tutte queste tavole rotonde nei pomeriggi, per avere più tempo a disposizione di ragionare insieme e sviscerare quelli che sono gli aspetti più urgenti, e anche di provare a sintetizzare le possibili prospettive che si affacciano nel medio e breve periodo», dice Vianello.

«Il Festival si svilupperà su due giorni, invece che su tre, senza una programmazione mattutina, come negli altri anni, ma pomeridiana, con dei tempi più distesi per sviscerare i temi scelti, e serale con l’inizio alle 21,30, pensate per i tempi dello streaming, più compressi: tutti abbiamo imparato che internet consente un altro tipo di attenzione e impone un altro tipo di ritmo».

La partecipazione

Tra le ospiti delle sere inQuiete: Annalena Benini, Annalisa Camilli, Elisa Casseri, Teresa Ciabatti, Concita de Gregorio, Claudia Durastanti, Chiara Gamberale, Michela Giraud, Loredana Lipperini, Francesca Melandri, Valeria Parrella, Laura Pugno, Lidia Ravera.
«Compatibilmente con quello che accadrà nei prossimi giorni, abbiamo previsto una presenza, ristretta e attenta al distanziamento e a tutte le necessità del periodo, al Cinema Avorio, in zona Pigneto, con la possibilità di prenotare dei posti. Tutti gli incontri andranno in live streaming sul sito e sui nostri social. Nei tre anni precedenti il Festival è stato un Festival di piazza: dalla prima edizione del 2017, con più di tremila persone, l’anno scorso abbiamo “occupato” il quartiere con più di diecimila partecipanti in tre giorni. Noi abbiamo sempre immaginato il festival come un appuntamento di comunità, che partisse dal quartiere Pigneto e che si allargasse alla città e anche fuori regione».

Quest’anno è complicato spostarsi ed è garantita una presenza fisica limitata agli eventi, per quanto il cinema Avorio sia ampio le regole impongono una riduzione drastica del numero dei partecipanti.
Le organizzatrici hanno deciso di affidarsi alla regista Adele Tulli per la necessità di ripensare i tempi e i format, con uno sguardo di una donna abituata a lavorare su questi strumenti.

I quaderni e il crowdfunding

“È molto tempo che abbiamo voglia che le parole pronunciate durante il festival, oltre che essere affidate alle registrazioni e alla rete, possano essere messe nero su bianco. Quest’anno abbiamo aperto un’interlocuzione con la casa editrice Fandango Libri, che sin dall’inizio ha sostenuto il festival; abbiamo deciso di dare vita all’iniziativa Quaderni inQuieti, che contiamo di pubblicare nella primavera 2021».
inQuiete si autofinanzia sin dal 2017; quest’anno ha ottenuto il finanziamento della Regione Lazio e di BPER. «Un festival di qualità ha dei costi, nonostante dei partner che ci sostengono, continuiamo ad autofinanziarci: il crowdfunding è attivo sul sito www.inquietefestival.it Abbiamo deciso di non legarlo alla programmazione, ma abbiamo bisogno del sostegno (anche piccolo) di tutte e di tutti per sostenere le spese».

L’arte sbarca a inQuiete

Una nuova alleanza nasce quest’anno con l’arte contemporanea, grazie alla collaborazione con LAZZARO Art doesn’t sleep, curato da Laura Mega e Claudia Pecoraro, che durante il lockdown hanno invitato artiste e artisti di tutto il mondo a mettere a disposizione le proprie opere e i cittadini a prestare i propri proiettori per dirigerli dalle proprie case sui muri dei palazzi, trasformando le città in musei a cielo aperto.

Una performance LAZZARO_Art doesn’t sleep. Opera di Laura Mega, proiezione di Giulia Trimani. Foto di Alessandro Ferraro

«È in partenza una call dal Pigneto», dice Vianello, «che speriamo possa estendersi ad altre zone di Roma, per segnalarsi e mettere a disposizione il proprio proiettore. Ognuno riceverà l’opera di una delle artiste (tutte donne), che farà mostra di sé nel quartiere al calar della sera».

inQuiete festival di scrittrici a Roma nasce nel 2017 grazie al sostegno della Libreria Tuba e per iniziativa di un gruppo di cinque donne: Barbara Leda Kenny, Francesca Mancini, Barbara Piccolo, Maddalena Vianello e Viola lo Moro, che non è presente nella curatela di questa edizione 2020. Quest’anno la squadra si è allargata con Olga Casseri, Sara De Simone, Serena Ferraiolo, Giulia Magi, Filippo Riniolo, Paola Soriga, Adele Tulli, Giulia Valori, Chiara Velardita, Riccardo Uras e Mattia Venturi.

 

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