LADISPOLI. IMMIGRAZIONE: NON È EMERGENZA, SERVONO POLITICHE LUNGIMIRANTI
Presentata a Ladispoli la 17ma edizione dell’Osservatorio sulle Migrazioni di Roma e del Lazio. Il Lazio caratterizzato da declino demografico e da una stagnazione dei nuovi arrivi di migranti
24 Marzo 2023
Un’occasione preziosa quella del seminario che si è svolto presso la biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli lo scorso lunedì 20 marzo. Ciclicamente, il tema dell’immigrazione torna al centro della comunicazione mainstream e delle polemiche politiche, e questo è per l’appunto uno di quei momenti. Purtroppo anche il dibattito seguito alla strage di profughi a Cutro si è basato moltissimo su semplificazioni e stereotipi piuttosto che su una analisi di fatti ed elementi obiettivi. Il merito del seminario di Ladispoli è stato proprio questo: aver permesso ad associazioni, istituzioni locali, cittadini, di approfondire il tema delle migrazioni, e di acquisire qualche strumento in più per lavorare all’inclusione dei migranti. L’evento è stato organizzato da CSV Lazio, da Centro Studi Idos, dall’associazione della comunità marocchina Maraa onlus e dalla rete La Cittadella della Solidarietà – con il patrocinio del Comune di Ladispoli e con il sostegno della Regione Lazio nell’ambito del Piano regionale IMPACT e dei fondi UE FAMI. L’occasione era quella della presentazione dell’Osservatorio sulle Migrazioni di Roma e del Lazio, una pubblicazione curata dalle edizioni IDOS, e giunta ormai alla XVII edizione.
L’economia rischia una carenza strutturale
I dati salienti di questa ricerca sono stati presentati al pubblico da Ginevra Demaio, ricercatrice di IDOS specializzata su tematiche migratorie nonché curatrice dello stesso Osservatorio sulle Migrazioni di Roma e del Lazio. Tra le questioni più interessanti che emergono dallo studio dei dati laziali c’è il fatto che al declino demografico che ormai caratterizza da anni il Lazio si è unita più di recente una sostanziale stagnazione dei nuovi arrivi di migranti. Ne risultano considerazioni interessanti: in primo luogo – dato questo numero così contenuto di nuovi immigrati – non è possibile trovare nessuna giustificazione a quanti continuano a parlare di “invasione” o di “emergenza” in merito all’immigrazione; in secondo luogo, se gli immigrati non compensano più l’invecchiamento della popolazione, l’economia rischia di soffrire di una carenza strutturale di mano d’opera. In altre parole è forse arrivato il momento di mettere in atto politiche più lungimiranti mirate all’attrazione dei flussi migratori invece che al loro contenimento. Si sono anche analizzati i dati relativi al contesto specifico di Ladispoli e Cerveteri. Soprattutto il primo di questi comuni vede una incidenza di stranieri significativamente al di sopra della media nazionale e regionale. Ed entrambi vedono una presenza femminile maggioritaria all’interno dei flussi migratori.
Oltre gli stereotipi
Alla presentazione dell’Osservatorio sono seguiti una serie di interventi di approfondimento da parte dell’associazionismo e delle istituzioni locali. Fiovo Bitti, delegato alle politiche sociali del Comune di Ladispoli, ha anzitutto ricordato come nella sua esperienza di sindacalista, le pubblicazioni di IDOS siano state un punto di riferimento costante per poter comprendere il fenomeno migratorio e le sue evoluzioni. Ha inoltre sottolineato come gli stranieri che hanno scelto un comune italiano come Ladispoli come luogo dove vivere stabilmente, vadano considerati a tutti gli effetti concittadini. Dalila Sahnune, di Maraa ONLUS, ha raccontato la lunga esperienza di questa associazione di donne marocchine sul territorio. Si è trattato di una testimonianza preziosa, che prova quanto il volontariato dei migranti possa rappresentare un valore aggiunto sui territori. Ed è per questa ragione che la stessa Regione Lazio promuove e supporta l’associazionismo delle persone con background migratorio all’interno del Piano IMPACT cofinanziato dai fondi UE del FAMI. Dalila ha anche portato la sua testimonianza di donna nata e cresciuta in Italia e che si sente italiana, ma che a causa dei vincoli di una legge a dir poco restrittiva si è vista negare la cittadinanza italiana. Silvia Marongiu del Forum Immigrazione ha parlato dell’importanza della collaborazione tra associazionismo e istituzioni locali nel promuovere reali occasioni di inclusione delle persone straniere. Lalla Enea del centro di Solidarietà di Cerveteri, ha raccontato l’esperienza di questa preziosa realtà che da anni fornisce alimentari, medicinali e altri beni di prima necessità alle persone in situazione di povertà- molti dei quali stranieri. Un intervento fondamentale non solo per il supporto materiale fornito a questi cittadini svantaggiati, ma anche per il messaggio di vicinanza e solidarietà che porta con sé. Astrid Raykovic, consigliera aggiunta del Comune di Cerveteri, ha raccontato dell’importanza delle consulte e dei consiglieri aggiunti come buone pratiche di partecipazione diretta dei cittadini stranieri alle amministrazioni locali. Si tratta purtroppo di istituti previsti dalla legge ma ancora poco utilizzato dai comuni italiani.
La sorpresa più inaspettata e piacevole della giornata, è stata tuttavia il fatto che al termine degli interventi programmati si sia sviluppato un dibattito vivace ed appassionato tra il pubblico. In tantissimi sono voluti intervenire a dire la loro: volontari, professori e studenti del locale CPIA, semplici cittadini italiani e di origine straniera. Un chiaro segno che quando di parla di questi argomenti senza utilizzare stereotipi ma provando invece ad approfondire, il territorio risponde con interesse ed entusiasmo.