PROVINCIA DI LATINA: CONTRO LE POVERTÀ EDUCATIVE SERVE COESIONE E COORDINAMENTO

Prosegue il percorso del Patto di territorio verso Cabina di Regia e Tavolo intercomunale. D'Alessio: «Occorre promuovere l'adesione al Patto di tutto il terzo settore, delle scuole, delle istituzioni»

Prosegue, nella provincia di Latina, il percorso in tre tappe del Patto di territorio per il contrasto alle povertà educative che porterà alla costituzione di una Cabina di Regia e di un Tavolo intercomunale per la lotta alle povertà educative.

Dopo l’incontro del 12 settembre a Fondi, all’interno della quinta edizione di Progetto Cuore, ieri è stata la volta dell’appuntamento conclusivo della prima tappa, a Latina. Finora al Patto, a cui hanno aderito in prima battuta gli enti di terzo settore partner dei progetti per il contrasto alle povertà educative Tutti a scuola e Radici di Comunità, hanno aderito anche l’amministrazione provinciale e i Comuni di Latina, Aprilia, Sermoneta e Sabaudia, mentre sono in via di adesione i Comuni di Pontinia e Fondi. Un percorso molto importante sul territorio, che guarda alla costruzione di un’alleanza, di un coordinamento nel contrasto alla povertà educativa, come sottolinea Simona D’Alessio del CSV Lazio Casa del Volontariato di Latina, che sul territorio porta avanti il progetto Tutti a scuola ed il lavoro sul Patto: «Siamo in un momento storico e sociale aggravato dalla crisi pandemica, durante la quale i minori hanno assunto un ruolo apparentemente marginale per la vita quotidiana degli adulti, del mondo lavorativo, della finanza e purtroppo anche della politica, vissuti, in alcuni casi, quasi come un problema». Tuttavia, continua, «stiamo purtroppo toccando con mano quanto impegno portano poi i giovani neet, i giovani drop out per non parlare dei bambini e dei ragazzi con disturbi vari dell’apprendimento e patologie che si sarebbero potute alleviare con un maggiore impegno e attenzione da parte del mondo adulto, i genitori, gli insegnanti, tutti gli addetti all’educazione quali sono anche gli enti di terzo settore».

Il ruolo importante delle associazioni sportive dilettantistiche

Occorre, come Simona D’Alessio ribadisce e come il Patto e il percorso che questo sta facendo sul territorio avendo come obiettivo l’istituzione della Cabina di Regia e del Tavolo intercomunale, un’alleanza forte, a partire dalle modalità con le quali gli operatori dell’educazione possono condividere metodologie, ma anche un quadro di valori all’interno del quale inserire i percorsi educativi che vengono proposti ai minori.

«Pensiamo alle associazioni sportive dilettantistiche, che intercettano gran parte dei nostri ragazzi e si occupano di spiegar loro le regole del gioco o dell’attività sportiva specifica e a quanto i loro operatori siano consapevoli del ruolo educativo che ricoprono. Per questo motivo è importante l’adesione anche delle Federazioni sportive, alle quali la maggior parte delle associazioni sportive dilettantistiche presenti sul territorio della provincia di Latina afferiscono, per condividere strategie formative per i propri operatori in linea con le strategie formative che saranno proposte ed adottate all’interno della Cabina di Regia e nel Tavolo intercomunali previsti dal Patto».

Se tutti gli aderenti all’interno di questi strumenti, spiega D’Alessio, quando si troveranno a rispondere a bandi pubblici, lo faranno dopo aver condiviso tutto questo portato, «si potrà anche pensare a progettazioni che vadano a comporre un puzzle in grado di rispondere in modo sinergico e coeso ai bisogni latenti dei nostri ragazzi. E anche di quei docenti e di quegli operatori educatori che sentono la necessità di modificare il proprio metodo didattico e pedagogico per allinearlo a quanto previsto dalla normativa nazionale ed europee sulla didattica personalizzata ed individualizzata».

Coesione e coordinamento

Ora per Simona D’Alessio è importante promuovere l’adesione al Patto di tutto il terzo settore sul territorio – associazioni sportive dilettantistiche comprese –, delle scuole, delle istituzioni, fondamentali nel loro ruolo cerniera tra tutti questi attori, che hanno bisogno gli uni degli altri nel contrasto alla povertà educativa e nel supporto al percorso di crescita piena dei ragazzi e delle ragazze nel territorio. «Naturalmente tutto questo è impossibile senza spazi fisici e senza canali di finanziamento adeguati e, sia per gli uni che per gli altri, le amministrazioni comunali sono le prime a poterli intercettare e metterli a disposizione. Questo, però, solo se condividono la priorità educativa, che non può essere la Cenerentola di una società che continua a proporre modelli di perfezione in cui i nostri ragazzi non si riconoscono». Occorre, allora, conclude, sostenerli in modo forte e coeso, ma serve un’azione collettiva, senza la quale siamo troppo frammentati e, in molti casi, senza le idee chiare nel seguire i ragazzi nel loro percorso di crescita.

«Riusciamo ad immaginare una provincia intera che tutta insieme si muove su questo tema per parlare di metodologie e svecchiamento della scuola piuttosto che di procedure amministrative?», si chiede D’Alessio, che insiste: «perché poi questi sono i temi nelle agende dei ministri quando si parla di riforma della scuola, gli aspetti amministrativi, laddove servirebbe un serio coordinamento tra le scuole. Visto il grande impegno che, sulla carta, il Miur sta mettendo sull’outdoor education e il cambiamento di prospettiva rispetto alle modalità dei percorsi educativi che la pandemia ci ha imposto come la normativa vigente non era riuscita a fare, l’alleanza con gli enti di terzo settore e il territorio diventa fondamentale per un rinnovamento della didattica», conclude.

Le prossime tappe

Il prossimo appuntamento è con la seconda tappa del percorso del Patto di territorio per il contrasto alle povertà educative e l’incontro formativo online dal titolo “Verso una visione comune” del 21 settembre alle 18.00, nel corso del quale si costruirà un’analisi dei bisogni multi stakeholder. Qui tutte le informazioni per partecipare.

In accordo con le amministrazioni locali, inoltre, come anticipa D’Alessio, nuovi incontri saranno organizzati nei comuni della provincia che hanno aderito e stanno via via aderendo al Patto.

Che resta aperto a nuove adesioni, possibili con delibera del Consiglio direttivo dell’associazione: «In questo modo, spiega Simona, vogliamo permettere una maggiore condivisione all’interno della compagine sociale». Tutti coloro che intendono aderire possono farlo contattando Simona D’Alessio alla Casa del Volontariato di Latina, al numero 0773.1533223 o scrivendo a latina@csvlazio.org.

 

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