RIFUGIATI, PARTECIPAZIONE: NUMERI E STORIE DI INTEGRAZIONE

Dal 2018 il programma di UNHCR e INTERSOS sostiene la nascita, la crescita e la sostenibilità di oltre 50 associazioni di rifugiati in tutta Italia

Si è tenuto a Roma, presso gli spazi di Binario F, l’evento conclusivo della sesta edizione di PartecipAzione, il programma realizzato da UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, e INTERSOS, organizzazione umanitaria che promuove l’integrazione delle persone rifugiate nella vita economica, sociale e culturale del paese. L’appuntamento, a cui hanno preso parte le associazioni di rifugiati, le organizzazioni locali che ne favoriscono la partecipazione attiva, le istituzioni e i media, ha rappresentato l’occasione per conoscere i risultati del programma, i progetti realizzati e le storie dei protagonisti dell’edizione 2023. Articolato in una tavola rotonda e workshop tematici, l’evento di chiusura della sesta edizione del progetto ha anche rappresentato un’opportunità di confronto sulla centralità del ruolo che le associazioni di rifugiati assumono nel favorire l’inclusione socio-economica in Italia, a partire dal livello locale, dove avvicinano servizi e istituzioni alle comunità, spesso colmando dei vuoti preesistenti.

Il Programma Volontari di Comunità

PartecipAzione
Un momento dall’evento conclusivo della sesta edizione di PartecipAzione

Volontari di Comunità è il programma complementare e sinergico a PartecipAzione, che promuove l’inclusione e l’empowerment delle comunità di persone rifugiate attraverso la figura dei Volontari di Comunità, agenti di protezione che fungono da ponte tra i rifugiati e il mondo dei servizi, delle istituzioni e dei percorsi di integrazione presenti sul territorio di riferimento. «Crediamo fermamente nei progetti come PartecipAzione e Volontari di Comunità, attraverso i quali le persone rifugiate, individualmente o attraverso le organizzazioni e le comunità che rappresentano, possono affermare il proprio ruolo nella società con autorevolezza, competenza, ma anche intenti politici e voce collettiva, ha affermato Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. Chi conosce in prima persona le sfide e le potenzialità che caratterizzano i percorsi di inclusione può fare la differenza, partecipando come interlocutore privilegiato ai processi decisionali». «PartecipAzione e Volontari di Comunità si confermano due programmi virtuosi e innovativi. I tanti progetti realizzati e i risultati ottenuti dimostrano come questi siano capaci di mettere al centro le comunità di rifugiati nel trovare risposte concrete ai loro bisogni», ha detto Cesare Fermi, direttore regionale per l’Europa di INTERSOS.

I numeri di sei edizioni di PartecipAzione

Dalla sua prima edizione, nel 2018, PartecipAzione ha sostenuto la nascita, la crescita e la sostenibilità di 55 associazioni di rifugiati in 12 regioni italiane, offrendo loro formazione, potenziamento delle competenze, supporto finanziario e tecnico nella realizzazione di progetti e coaching individualizzato. Solo nel 2023, 30 associazioni hanno partecipato a oltre 260 sessioni di coaching su comunicazione, networking, ideazione e sviluppo di proposte progettuali, amministrazione; 30 rifugiati delle associazioni selezionate per l’edizione 2023 – di cui 20 donne e 10 uomini – hanno invece partecipato a moduli di formazione su protezione, bandi e progettazione, strategie di comunicazione, per un totale di 300 ore di formazione. Inoltre, il rafforzamento della capacità di azione e di consolidamento delle associazioni ha perseguito l’obiettivo di dare visibilità e risalto alle voci dei rifugiati in Italia e a consolidare il loro ruolo di attori chiave all’interno della società civile. Il bilancio, dopo sei anni, è estremamente positivo: l’86% delle associazioni coinvolte nel programma ha ampliato le proprie attività, il 63% ha presentato nuovi progetti, l’88% ha aumentato la propria visibilità sui media e ha rafforzato collaborazioni con altri attori della società civile, il 58% ha partecipato a tavoli di coordinamento con le istituzioni.

​Oltre 1.020 persone coinvolte

PartecipAzione
Un’immagine dal laboratorio per la creazione delle uova tipiche con Ucraina Creattiva

Le 8 associazioni supportate in questa sesta edizione di PartecipAzione hanno sviluppato attività e progetti che hanno coinvolto oltre 1.020 persone rifugiate e che rappresentano esempi concreti di solidarietà ed inclusione. Dal nord al sud sono stati avviati e sostenuti sportelli di orientamento sociale, legale e lavorativo; laboratori di pasticceria, arte, disegno, teatro e film-making; corsi di lingua italiana e workshop dedicati all’empowerment femminile; eventi culturali e di socializzazione, incontri tra persone rifugiate e persone della terza età, centri estivi per bambini ucraini, e spettacoli e attività per mamme e bambini. Tra i partecipanti, c’è chi è ha appreso nuove competenze, come Alona, rifugiata ucraina, che ha partecipato ai corsi di pittura tradizionale di Ucraina CreAttiva (Reti Solidali ne ha parlato QUI). «Questo progetto mi ha donato gioia: ho imparato a dipingere le uova tradizionali del mio paese e a mantenere un legame con esso. Porto nel cuore la ricchezza dello stare insieme, per superare i momenti difficili». Amina, invece, viene dall’Afghanistan e ha trovato nell’Associazione Ceragh di Bologna un’opportunità di rinascita: «Nella mia vita c’è stato un prima e un dopo il 15 agosto 2021. Mi ero appena sposata, insegnavo all’università. Ho dovuto lasciare tutto. In Italia ho ripreso a studiare e mi impegno per sostenere altri rifugiati come me».

Il progetto Cake Master Lab for Refugees

PartecipAzione
Un laboratorio all’interno del corso base in pasticceria organizzato dall’associazione Camrol

«Mi chiamo Xubi, sono somala e sono in Italia dal 2016. Da quando sono arrivata a Roma ho cercato opportunità per inserirmi. Per prima cosa, ho frequentato un corso di lingua italiana così da potermi orientare nella città e essere più autonoma», ha raccontato Xubi, partecipante al progetto Cake Master Lab for Refugees. «Poi, quest’anno, sono entrata in contatto con l’Associazione Camrol e ho partecipato al corso base di pasticceria organizzato da loro. Grazie a questa opportunità, ho imparato un nuovo mestiere e ho scoperto che mi piace lavorare come pasticcera. Attualmente ho molta difficoltà a trovare una casa a Roma: spero di riuscire a trovare presto un lavoro e di avere nuove opportunità in futuro». «Camrol è un’associazione nata nel 2014 per creare spazi d’incontro per i cittadini camerunensi presenti sul territorio di Roma e del Lazio. Con il tempo, abbiamo iniziato anche ad occuparci di cooperazione e accoglienza», ha detto Bertrand Honore Mani Ndongbou, presidente Associazione Camrol. «Molti rifugiati presenti all’interno della nostra comunità hanno avuto difficoltà di inserimento, per questa ragione abbiamo pensato di organizzare dei corsi di formazione: questi permettono di imparare nuovi mestieri e avviare dei percorsi di inserimento lavorativo. Quest’anno il progetto Cake Master Lab for Refugees ha ricevuto tantissime richieste d’iscrizione e abbiamo raggiunto il numero massimo di persone: 18 donne rifugiate da diversi paesi del mondo, come Somalia, Afghanistan, Ucraina, Camerun, Niger». A partire dalla sua nascita, l’associazione Camrol – Camerunesi di Roma e Lazio ha sempre messo al centro del proprio operato l’integrazione dei suoi membri all’interno della società italiana attraverso attività di formazione, consulenza, networking e cooperazione. I membri dell’associazione svolgono attività di sensibilizzazione per promuovere la cultura camerunese e organizzano attività di advocacy a tutela delle persone di origine africana e della diaspora in Italia. Il progetto Cake Master Lab for Refugees ha coinvolto 18 donne di diverse nazionalità in un corso base di pasticceria tenuto da due pasticceri professionisti, di cui un richiedente asilo, con l’obiettivo di creare un punto d’incontro per le partecipanti, favorire l’inserimento lavorativo e con esso l’indipendenza economica.

 

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