CONNESSIONI, UNA SCUOLA DI FORMAZIONE POLITICA PER I GIOVANI

Parte il nuovo ciclo: “Fare politica: un servizio al popolo. Volti, competenze, metodo”. Perché per fare il bene comune servono competenze

di Mirko Giustini

Sarà il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, a inaugurare il nuovo percorso della scuola di formazione politica CONnessioni. Quest’anno il tema scelto è “Fare politica: un servizio al popolo. Volti, competenze, metodo”.  All’esponente di Italia Viva il compito di intervenire, sabato 30 novembre alle ore 9.00, su : “La centralità delle famiglie. Investire per ripartire”. Questo e gli incontri che seguiranno sono ospitati dalla sede della rivista “La Civiltà Cattolica”, in via di Porta Pinciana 1, a Roma. Il format è composto da quattro momenti: una breve introduzione spirituale, la lezione dei relatori, i lavori di gruppo e le conclusioni in assemblea plenaria. Durante il workshop si dibatte finché non emergono i valori in conflitto tra loro e le proposte per arrivare a una soluzione condivisa.

 

CONNESSIONI. Nata nel 2009 dal desiderio di alcune associazioni ecclesiali di confrontarsi sui principali temi dell’agenda politica, l’esperienza di CONnessioni ruota intorno all’impegno di estrapolare un pensiero politico democratico, apartitico e plurale dalla Dottrina sociale della Chiesa. All’inizio erano coinvolti i giovani dirigenti di aggregazioni quali Azione Cattolica, Fuci, Agesci, Acli, Fim-giovani. Poi con il passare del tempo sono stati calamitati ragazze e ragazzi provenienti da diverse diocesi e regioni italiane. Le uniche caratteristiche richieste ai partecipanti sono la responsabilità, il coinvolgimento attivo e la puntualità. Fondamentali per chi ambisce a costruire insieme una rete di esperienze di formazione politica virtuose, pensate da e per i territori. Un progetto di lungo respiro, quasi antistorico se confrontato con l’orizzonte immediato del momento, ma destinato senza dubbio a far crescere la classe dirigente politica di domani. Tutti gli incontri sono trasmessi via streaming sulla pagina Facebook.

 

crisi della partecipazioneLA RISPOSTA DEI GIOVANI. Un modello  di scuola di formazione politica, che gli organizzatori vorrebbero fosse esportato sui territori e nei luoghi della cultura. Anche perché la formula riesce ad attrarre una fetta di elettorato piuttosto restia a recarsi alle urne: i giovani. Un risultato ancora più sorprendente, se si considera che l’inizio dei lavori è fissato alle 9 di sabato mattina a via Porta Pinciana. «C’è voglia di mettersi in discussione. È un bisogno di molti giovani partecipare al dibattito politico per esistere, farsi sentire. Per evitare la dispersione però c’è bisogno di un’adeguata preparazione», ha spiegato Maria Francesca Simeoni, 29 anni. «Venuta meno la formazione nei partiti, lo spazio non è molto. Se c’è, rischia di essere strumentalizzato. CONnessioni per me è un percorso di formazione umano e politico di immenso valore, dove ho conosciuto giovani desiderosi di darsi da fare per il bene comune. Essere giovani non è un valore assoluto, ma aggiunto, e per farlo emergere è necessario avere chiaro l’obiettivo da perseguire».

 

FORMAZIONE E PARTECIPAZIONE. «La voglia c’è, quel che manca è l’orientamento. Sono cambiati i paradigmi che hanno accompagnato chi faceva politica nel dopoguerra. Per questo oggi molti giovani, confusi, soffocano la propria tensione alla politica e diffidano di chi la fa»,  ha ribattuto Jacopo Giammatteo, 31 anni. «Ho iniziato a seguire questi incontri, perché volevo imparare a decifrare il linguaggio politico e ho anche scoperto competenze che non credevo di avere, oltre ad aver appreso il metodo del discernimento che provo ad applicare nel quotidiano. Oggi lo spazio politico si indentifica con i social network, dove si condividono le posizioni politiche: bellissimo ma straordinariamente rischioso».

«I giovani desiderano formarsi rispetto ai grandi temi della politica. Sono sempre di più i ragazzi che partecipano a incontri o scuole di formazione con l’obiettivo di prepararsi alla vita politica in modo serio», ha concluso Giulia Milani, 25 anni. «Dopo essere stata eletta come consigliere comunale, sentivo la necessità di formarmi e qui, circondata da tanti giovani appassionati di politica, ho trovato un luogo adatto per acquisire nuove competenze».

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