
#ULTIMOGIORNODIGAZA. L’EUROPA CONTRO IL GENOCIDIO
#ultimogiornodigaza è un appello, una chiamata all'attivazione comune perchè il 9 maggio, il giorno della Dichiarazione di Schuman e il giorno dell'Europa sia anche l'ultimo giorno del genocidio sulla Striscia di Gaza. «Senza il mondo Gaza muore. Senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani»
di Redazione
07 Maggio 2025
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Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa. Quel giorno, ogni anno, celebra l’anniversario della Dichiarazione Schuman, che, nel 1950, gettava le basi per l’Unione europea come oggi la conosciamo. Proprio il 9 maggio è al centro dell’appello lanciato da alcuni intellettuali, esponenti del mondo della cultura e professionisti, in particolare Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tommaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo, che intendono sollevare una mobilitazione per la cessazione del genocidio a Gaza.
L’ultimo giorno di Gaza. L’Europa contro il genocidio – questo il titolo dell’appello – chiama ad un’attivazione comune, sui social, negli spazi virtuali, ma anche per strada, nelle piazze affinchè il giorno dell’Europa sia l’ultimo giorno per le tragedie che vanno perpetrandosi sulla Striscia di Gaza. Mentre viene approvata l’occupazione totale da parte di Israele, crescono le iniziative organizzate nell’ambito della campagna insieme agli esponenti del mondo del giornalismo, dell’arte e della cultura, della scienza e della politica che sostengono l’appello.
#ultimogiornodigaza. L’Europa contro il genocidio: l’appello
«Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa: ma è anche l’ultimo giorno di Gaza. Perché il tempo sta finendo, per questa terra nostra. Questa terra del Mediterraneo, il mare che ci unisce». Così inizia l’appello L’ultimo giorno di Gaza. L’Europa contro il genocidio. Quello che segue è il testo integrale.
«Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa: ma è anche l’ultimo giorno di Gaza. Perché il tempo sta finendo, per questa terra nostra. Questa terra del Mediterraneo, il mare che ci unisce.
Per questo, in quella giornata in cui ci chiediamo chi siamo, vi chiediamo di parlare di Gaza, di farlo ovunque vorrete. E di farlo, tutte e tutti, sulla rete: su siti, canali video, social. E sempre con l’hashtag #GazaLastDay, #UltimogiornodiGaza. Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani.
Per rompere il silenzio colpevole useremo la rete, che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza. Perché possano partecipare tutte e tutti, anche solo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza.
Sulla rete, e non solo. Per chi vuole mettere in rete ciò che succede nelle piazze e nelle comunità che si interrogano, assieme, su come fermare la strage.
Con la consapevolezza che noi siamo loro. E che a noi – italiani ed europei – verrà chiesto conto della loro morte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele. Per ripudiare l’Europa delle guerre antiche e contemporanee, per proteggere l’Europa di pace nata da un conflitto mondiale, esiste un solo modo: proteggere le regole, il diritto, e la giustizia internazionale. E soprattutto guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani.
Aggiungiamo tutte le parole che vorremo usare all’hashtag #ultimogiornodigaza # gazalastday.
Senza scomunicarne nessuna, senza renderne obbligatoria nessuna. Per chiamare le cose con il loro nome.
Ora è il momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola. E il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme.
Perché la strage, perché il genocidio abbiano fine. Ora».
Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante, Evelina Santangelo
Immagine di copertina Amnesty International
