WONDERWALL: A ROMA UN ATLANTE URBANO DELLE MERAVIGLIE

A Tor Bella Monaca sette appuntamenti per promuovere la cultura accessibile e l’inclusione sociale delle persone con disabilità. È WonderWall – Il Muro delle Meraviglie, a cura dell’associazione Handicap Noi e gli Altri

Un progetto che punta a delineare un vero e proprio “atlante urbano delle meraviglie”. È WonderWall – Il Muro delle Meraviglie da Handicap Noi e gli Altri. Il primo evento si è svolto lo scorso 27 gennaio presso la sede dell’associazione di promozione sociale. Il programma prevede altri sei appuntamenti.
«A Tor Bella Monaca la concentrazione delle persone con disabilità è molto alta, tra le più alte di Roma. Vogliamo sempre più dare vita a progetti per coinvolgere le famiglie e i ragazzi con disabilità in attività che possano rendere più lieve la propria vita», dice Lisa Dieni, portavoce di Handicap Noi e gli Altri. «Viene sempre preso in considerazione l’aspetto sanitario delle persone con disabilità, ma poco quello relativo agli aspetti sociali, di leggerezza, di elevazione. Non vuol dire che un’attività leggera non possa essere fortificante per l’anima della persona. È importante creare socializzazione e anche una rete sociale. Con WonderWall – Il Muro delle Meraviglie coniughiamo l’aspetto sociale con la disabilità e l’aspetto artistico. Chi partecipa a questo progetto è attivo, non spettatore».

WonderWall: sette appuntamenti, a Tor Bella Monaca e non solo

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WonderWall aiuta le persone disabili a riscoprire, attraverso la fotografia, l’arte a Roma come forma di promozione e valorizzazione sociale

In Italia solo il 9,3% delle persone con disabilità  va al cinema, a teatro, ai concerti o nei musei. Per abbattere il muro dell’indifferenza e promuovere l’inclusione delle persone con disabilità, occorre portare la cultura in una dimensione sociale, nelle strade, nelle piazze ma soprattutto in mezzo alla gente, rendendola alla portata di tutti. È la missione che si propone WonderWall – Il Muro delle Meraviglie, un atlante urbano sulla cultura dell’accessibilità che aiuta le persone disabili a riscoprire, attraverso la fotografia, l’arte a Roma come forma di promozione e valorizzazione sociale. Al centro del progetto c’è il quartiere di Tor Bella Monaca, periferia romana percepita spesso con uno stigma sociale, ma in realtà esempio virtuoso per l’associazionismo e la solidarietà, cuore pulsante di tantissime iniziative di aggregazione. Sette appuntamenti, a partire dai laboratori di fotografia, permettono ai partecipanti di riscoprire il quartiere di Tor Bella Monaca e la cultura della street art, che nella Capitale propone esempi significativi in zone come San Basilio, Tor Marancia, Corviale, Tor Pignattara e Ostiense. Con la guida della fotografa professionista Samanta Sollima e di esperti di tecniche visive, storici dell’arte, street artist, ma anche di educatori e tecnici dei servizi sociali per connettere in modo multidisciplinare la libera e accessibile fruizione delle opere d’arte, al contributo sociale che la fotografia e la street art hanno per la comunità.

I partecipanti sono protagonisti

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WonderWall è rivolto prevalentemente a giovani con disabilità di Tor Bella Monaca e del VI Municipio di Roma, ma le visite guidate e l’evento finale sono aperti a tutti. Le attività sono interamente gratuite

WonderWall, vincitore di un avviso pubblico promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, punta a delineare un itinerario culturale che, guidando le persone con disabilità per Roma, permette loro di viverla in chiave artistica, fotografarla e viverla nel segno delle relazioni umane, da intessere con il vissuto degli abitanti del quartiere. Un viaggio nelle “città-quartieri”, tra tessuto urbano e umano, dove sperimentare e approfondire in maniera creativa il linguaggio fotografico come strumento per entrare in relazione con l’espressività e il messaggio sociale, a volte di dissenso, di queste opere d’arte murali. «I ragazzi con disabilità spesso hanno difficoltà ad accedere ai luoghi dell’arte, per tanti motivi: di barriere architettoniche, culturali (mancanza di stimolo a partecipare), pratici (nessuno che li porta). Nei progetti dell’associazione abbiamo individuato dei luoghi pienamente accessibili», continua Dieni. “Handicap Noi e gli Altri” promuove visite guidate nei luoghi della cultura e dell’arte, rivolte a ragazze con disabilità del VI municipio. «Abbiamo realizzato una sorta di mappatura di luoghi artistici accessibili a persone con difficoltà motorie o mentali. I musei civili del comune di Roma sono molto adeguati. E con WonderWall facciamo un esperimento, vogliamo vedere come i ragazzi, direttamente, possono creare arte attraverso la fotografia. Come stimolarli? Portandoli in giro, nei luoghi della strada in cui c’è un’arte diversa, fatta con le bombolette e gli stencil. Che è anche più vicina alle fasce più giovani d’età dei ragazzi. La prima tappa di questo progetto è andata molto bene perchè i ragazzi sono stati i protagonisti, delle realizzazioni artistiche e delle fotografie. Negli appuntamenti successivi cercheremo di dare altri spunti, ci interessa molto anche conoscere le loro percezioni».

Prima tappa da 10 e lode

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«Vogliamo, nelle varie tappe, creare relazioni con i quartieri e fare rete con le associazioni. Le foto saranno fatte dai ragazzi, saranno il loro punto di vista della città»

«WonderWall è un progetto per promuovere relazioni. Il 27 gennaio la prima performance è stata la sperimentazione del colore con cui vengono realizzati i murales. In parallelo, con Samanta Sollima si è dato l’avvio al laboratorio fotografico», racconta Rocco Luigi Mangiavillano, ideatore dell’iniziativa. «I ragazzi sono stati puntuali, hanno partecipato anche i giovani di una casa famiglia. Hanno partecipato anche alcuni genitori. Questo già basta sul piano della restituzione. In un cerchio finale i ragazzi hanno detto cosa lasciano e cosa portano, tutti hanno detto di essere stati bene, di aver trascorso una mattinata insieme diversa e di essere presenti». 

Creare relazioni con i quartieri e fare rete con le associazioni

Il prossimo appuntamento è sempre a Tor Bella Monaca. Poi con l’artista Paolo Colasanti, conosciuto come Gojo, verranno scelti dei quartieri dove lui animerà gli incontri. «Ci sono anche persone sulla sedia a rotelle, i percorsi non possono essere troppo accidentati, c’’è un’esigenza documentaria di fotografare le opere d’arte nel contesto urbano e tracciamo un itinerario», prosegue Mangiavillano. «L’intento è quello di creare, nelle varie tappe, relazioni con i quartieri e fare rete con le associazioni. Le foto saranno fatte dai ragazzi, saranno il loro punto di vista della città. L’ultimo evento sarà a Tor Bella Monaca, all’interno di una scuola del quartiere, con la mostra fotografica degli scatti dei partecipanti al progetto».

WonderWall è rivolto prevalentemente a giovani con disabilità del territorio di Tor Bella Monaca e del VI Municipio di Roma Capitale. Le visite guidate e la partecipazione all’evento finale sono aperte a tutti, le attività sono interamente gratuite.

 

WONDERWALL: A ROMA UN ATLANTE URBANO DELLE MERAVIGLIE

WONDERWALL: A ROMA UN ATLANTE URBANO DELLE MERAVIGLIE