WE-Z: UN PROGETTO PER IL BENESSERE EMOTIVO DEL TERZO MUNICIPIO

Sono 6 i milioni di euro erogati dall’Europa che il Municipio Roma 3 investirà per la rigenerazione di Vigne Nuove con il progetto We-Z. Una rigenerazione che mira a innovare parte dell’urbanistica e a migliorare la vita e la salute dei suoi abitanti

Partirà il primo Marzo, e andrà avanti per i prossimi tre anni, We – Z, il progetto vincitore del primo bando europeo EUI-Innovative Actions, elaborato dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre in partnership con il Municipio Roma Tre. Il progetto, è stato formulato per la rigenerazione del quartiere Vigne Nuove, e ha come obiettivo quello di contribuire al benessere emotivo di cittadini e comunità. Una rigenerazione che mira a innovare, non solo parte dell’urbanistica del territorio, ma anche, e soprattutto, a migliorare la vita e la salute dei suoi abitanti. Il quartiere di Vigne Nuove si trova nel quadrante nord della Capitale, ed è stato costruito tra il 1972 e il 1979 nell’ambito del piano di zona n. 7 dallo IACP (Istituto autonomo case popolari). La sua costruzione fu realizzata con i finanziamenti straordinari erogati dalla Gescal, società che all’epoca finanziò anche la realizzazione di Corviale e Laurentino 38.  Dei tre progetti in capo alla Gescal, Vigne Nuove è la meno nota, nel bene e nel male, ma non per questo meno peculiare, sia per la sua urbanistica e sia per il suo tessuto sociale. A febbraio si è tenuto un’incontro tra amministrazione e cittadini presso l’area bonificata di Via Antonio de Curtis per fare il punto sul progetto che partirà a breve.

We – Z punta al benessere urbano

We - Z
Quello che si intende fare a Vigne Nuove è creare comunità

L’area bonificata di recente e situata tra via De Curtis, Via delle Vigne Nuove e via Giovanni Conti, è uno spazio pubblico di oltre 30mila metri quadrati che arriva fino al quartiere Tufello. «Un luogo di tutti ma in realtà di nessuno – ha spiegato Marchionne durante la passeggiata pubblica – un posto inaccessibile e di cui ci ricordavamo solo d’estate, quando prendeva fuoco.» La qualifica del posto era nel cassetto del Municipio da tempo, già la precedente Giunta aveva il proposito di recuperare l’area e renderla a uso completamente pubblico realizzando nuovi spazi per i cittadini e valorizzando il polo archeologico di Villa di Faonte. Adesso, grazie ai 6 milioni di euro che arriveranno dall’Europa «puntiamo a fare tante azioni, e la più significativa in capo al Municipio è recuperare questo spazio perché sia una risorsa per tutta la comunità; e iniziare a percorrerlo è anche la strategia con la quale vogliamo trasformarlo. Non abbiamo presentato alla Commissione Europea un progetto definito, perché vogliamo costruirlo insieme a tutti i partner della rete con cui abbiamo scritto questo programma.» La sfida che oggi le grandi città sono chiamate ad affrontare è quella di tutelare il benessere emotivo dei cittadini e il progetto intende coinvolgere proprio questi ultimi, soprattutto i ragazzi e le ragazze che abitano il quartiere, con lo scopo di costruire insieme un percorso che renda partecipi e protagoniste le persone che lo utilizzeranno in modo da calibrare in maniera efficace gli interventi da fare.

Il New European Bauhaus

Il Nuovo Bauhaus Europeo è stato lanciato dalla presidente Von der Leyen nel settembre 2021, all’indomani dell’uscita dall’Europa dell’Inghilterra, con l’obiettivo di ricostruire una nuova identità europea. Il programma che ha delegato il bando, si chiama Urban Innovaty Action e ha messo a disposizione le proprie risorse per cercare soluzioni alle nuove sfide urbane. Circa il 72% della popolazione europea vive in città e sobborghi, e le aree urbane si trovano ad affrontare numerose questioni legate al lavoro, alle migrazioni, alla demografia e all’inquinamento. Per rispondere a queste sfide le città devono mettere in campo iniziative innovative. Per questo l’Europa ha deciso di ripartire dai grandi complessi di edilizia pubblica del novecento.  «Questa indicazione di lavorare su una nuova identità europea – ha affermato Giovanni Caudo – per noi è stata la cornice. Noi in più abbiamo inserito l’aspetto della salute mentale, una cosa che abbiamo iniziato a fiutare in questo quartiere grazie alla presenza del T.S.M.R.E.E. e di Claudio Paloscia. Questo perché siamo convinti, soprattutto dopo quanto è successo post Covid, che il benessere delle persone, e i disagi mentali possono essere curati anche attraverso la trasformazione attiva del luogo in cui essi vivono.» Chi si occupa di disagio mentale afferma che le situazioni di disagio delle fasce giovanili erano presenti anche prima del Covid, e la pandemia non ha fatto altro che accelerare ed esacerbare questa tendenza.

We – Z: rigenerazione e salute mentale

We - Z
L’area bonificata di recente tra via De Curtis, Via delle Vigne Nuove e via Giovanni Conti è uno spazio pubblico di oltre 30mila metri quadrati che arriva fino al quartiere Tufello

Più che di rigenerazione urbana, tengono a precisare i promotori del progetto, quello che si intende fare a Vigne Nuove è creare comunità. «Per una vera rigenerazione del quartiere ci vorrebbero molti milioni di euro, ma questi 6 milioni arrivati qui, e mai visti fino ad oggi, serviranno a fare interventi materiali, e i 12 partner del progetto si attiveranno per far sì che si costituisca una comunità di persone che lavorerà concretamente nella trasformazione di questo territorio. Di queste persone verrà anche misurato il benessere psicofisico, e cioè come miglioreranno la loro condizione di vita nel fare quello che c’è da fare nel quartiere.» Ed è questo l’elemento cruciale del progetto. Le persone che saranno coinvolte provengono  da diverse situazioni sociali e hanno diverse condizioni di salute mentale: attraverso la creazione di un’area urbana ricostituita da legami affettivi tra persone e luoghi si cercherà di superare le risposte medicalizzate della salute mentale . La realizzazione di nuovi spazi, secondo i promotori, favorirà l’emersione di nuovi beni comuni ed ecosistemi produttivi. Tra i partner promotori di We – Z, oltre al Municipio III e all’Università di Roma Tre ci sono: Ater; Asl Roma 1; Avanzi; Sopraintendenza speciale di Roma; Parsec Agri Cultura; Parsec Cooperativa sociale; Solidarius Italia; ArteStudio; Futurecologies e Officine Zero.

 

WE-Z: UN PROGETTO PER IL BENESSERE EMOTIVO DEL TERZO MUNICIPIO

WE-Z: UN PROGETTO PER IL BENESSERE EMOTIVO DEL TERZO MUNICIPIO