CENTO CITTÀ CONTRO IL DOLORE: SUL DOLORE CRONICO ANCORA TROPPE OMBRE

Cento città contro il dolore, la manifestazione proposta da Fondazione ISAL, giunge alla 15ma edizione per sensibilizzare sul dolore cronico. Raffaeli: «Prioritario investire su strutture sanitarie dedicate a ricerca e cura»

Cento città contro il dolore è appena stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica e ha ricevuto il patrocinio, tra gli altri, del Senato della Repubblica, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Camera dei Deputati e dell’Istituto Superiore della Sanità. Cento Città contro il Dolore è un evento creato per sostenere la ricerca e sensibilizzare sulla prevenzione e la cura del dolore cronico, anche con attività gratuite di consulenza. Giunta alla 15ma edizione, la manifestazione ha preso avvio ieri, domenica 1 ottobre in tutta Italia, ma ma sarà possibile realizzare iniziative anche nelle prossime settimane grazie a Fondazione ISAL e Associazione Amici di ISAL, attorno ad un tema  fil rouge dell’iniziativa, che per questa edizione è “Dolore cronico. Le ombre della cura, i bisogni da garantire”.

Troppe le patologie ancora senza trattamento

cento città contro il dolore
Il tema attorno al quale è pensata l’edizione 15 di Cento città contro il dolore è “Dolore cronico. Le ombre della cura, i bisogni da garantire”.

L’edizione 2023 si ha voluto ribadire a istituzioni sanitarie e cittadini quante siano ancora oggi le patologie dolorose croniche che non hanno trattamenti efficaci e quanto disagio sia ancora presente per ottenere l’accesso ai centri di cura e in particolare quante ombre persistano nell’ambito del riconoscimento di uno stato di cronicità della malattia e dell’invalidità che la stessa determina, specie nel mondo del lavoro.
A 13 anni dalla promulgazione della Legge 38 del 15 marzo 2010 e delle numerose delibere effettuate in Conferenza Stato e Regioni, la condizione di solitudine delle persone con dolore cronico è ancora molto presente. Lo sportello di sostegno alle persone con dolore cronico di Fondazione ISAL risponde ogni giorno a numerose segnalazioni di difficoltà a ricevere cure adeguate da parte di pazienti provenienti da ogni parte d’Italia. In occasione della 15ma edizione, la Fondazione ISAL ha inoltre deciso di condurre uno studio sui bisogni insoddisfatti tra i pazienti, in collaborazione con il Centro Synthesis e l’Università di Firenze. La ricerca aiuterà a mettere in luce i bisogni insoddisfatti di chi soffre a causa del dolore cronico e a ottenere dati utili da presentare alle diverse istituzioni.

Investire sulle strutture sanitarie dedicate

cento città contro il dolore
«Prioritario investire su strutture sanitarie dedicate a ricerca e cura». Lo ha detto William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Cento città contro il dolore 2023

Nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione il presidente della Fondazione ISAL William Raffaeli ha dichiarato: «Troppo spesso i pazienti affetti da patologie con dolore persistente e/o cronico sono lasciati soli nell’identificare i percorsi di cura. Reputiamo per questo che divenga prioritario dedicare investimenti per lo sviluppo di strutture sanitarie dedicate alla ricerca e cura; un tema su cui Fondazione ISAL si batte da anni con l’obiettivo di realizzare un istituto dedicato». Ha aggiunto il presidente dell’Associazione Amici di ISAL Gianvincenzo D’Andrea: «Cento Città contro il Dolore è un evento unico nel suo genere, progressivamente cresciuto nel tempo, che si svolge nelle strutture sanitarie ma anche nelle piazze e nelle strade.  È un momento straordinario di sensibilizzazione sociale al grande problema del dolore cronico, purtroppo ancora poco conosciuto dalla popolazione italiana nella sua dimensione. L’Associazione Amici di ISAL con le proprie Sezioni Territoriali (insieme con tante altre associazioni amiche) si è impegnata perché quest’anno Cento Città riscuotesse un successo ancora maggiore». Infine, ha sottolineato Barbara Suzzi, Presidente di CFU-Italia odv, «Siamo orgogliosi di essere partner di Fondazione ISAL perché crediamo nella ricerca. Da anni partecipiamo a Cento Città contro il dolore per informare e sensibilizzare sulla necessità di sostenere la ricerca per chi soffre, in particolare per chi soffre di fibromialgia, malattia dolorosa, invalidante e cronica. CFU-Italia odv si batte per ottenere diritti essenziali come l’inserimento nei Lea che permetterebbe a circa 3 milioni di persone in Italia di uscire dall’invisibilità in cui siamo relegati dal mancato riconoscimento e dalla mancanza di cure efficaci e specifiche. Fondazione ISAL è per noi la speranza di un futuro dignitoso in cui la sofferenza lasci spazio alla vita».

Le iniziative romane

Anche a Roma numerose sono state le realtà coinvolte nella giornata di ieri, 1 ottobre: l’associazione Comitato Fibromialgici Uniti – Italia (CFU-Italia odv) era presente con attività di sensibilizzazione all’interno di un banchetto informativo davanti alla libreria Feltrinelli di viale Marconi; i volontari di Arvas Gruppo San Camillo sono stati presenti proprio all’Ospedale San Camillo Forlanini (Circonvallazione Gianicolense 87) con due postazioni fuori dall’Ospedale e una nel reparto di Terapia del dolore; ha partecipato anche il Policlinico Tor Vergata con un banchetto nel reparto di terapia intensiva. Una realtà tragica e spesso invisibile, che si ripercuote nella vita quotidiana di circa 13 milioni di persone solo in Italia. È il dramma di chi soffre di dolore cronico.

#Zeropain23

Cento Città contro il Dolore si svolge anche online con la campagna #Zeropain: fino ad ora migliaia di persone hanno scelto di “metterci la faccia” per dire noal dolore cronico postando e condividendo selfie di testimonianza. Per partecipare basta fotografarsi tenendo in mano il cartello ufficiale #Zeropain23, oppure un qualsiasi foglio con la scritta “Io sono contro il dolore”. La foto può essere scattata in un parco, in mezzo a una piazza, a lavoro, mentre si è da soli o in compagnia, seguendo la propria fantasia. L’importante è che ogni selfie venga poi pubblicato sul proprio profilo Facebook (taggando la pagina della Fondazione ISAL) oppure su Instagram, utilizzando l’hashtag #Zeropain23. Tutte le donazioni sono destinate a finanziare i progetti di ricerca promossi dalla Fondazione. Il programma completo è disponibile sul sito www.fondazioneisal.it e sui canali social della Fondazione. È possibile contattare anche l’indirizzo e-mail: giornatamondiale@fondazioneisal.it (Claudia).

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