CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI, STASERA OFFRO IO

Una piattaforma web del Banco Alimentare di Roma per il recupero delle eccedenze alimentari di panifici, ristoranti, macellerie, pescherie, fruttivendoli.

di Mirko Giustini

Contro gli sprechi alimentari, una piattaforma web per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di eccedenze, a beneficio delle famiglie più bisognose. È Stasera Offro Io, il nuovo progetto dell’associazione Banco Alimentare Roma che consente il recupero dell’invenduto giornaliero di panifici, ristoranti, macellerie, pescherie e fruttivendoli. Sono gli stessi destinatari finali, abilitati dagli enti caritativi che garantiscono loro l’assistenza di cui necessitano, a ritirare i pacchi direttamente in negozio.

Un cambio di prospettiva

Punto di forza dell’iniziativa è il diverso ruolo interpretato dalla persona in difficoltà. Non un ricevente passivo del servizio, ma la parte attiva di una strategia più inclusiva. Tanto che non vengono chiamati “assistiti” bensì “invitati”.

sprechi alimentari
Una schermata della piattaforma Stasera offro io, del Banco Alimentare di Roma

Coloro che mettono a disposizione il contenuto dei pacchi sono i “donatori”, che riducendo gli sprechi accedono a una serie di benefici fiscali garantiti dalla rendicontazione. Gli indigenti invece possono godere di prodotti diversi da quelli tradizionali a lunga scadenza.

Il meccanismo è semplice. Il Banco Alimentare Roma stipula l’accordo con il commerciante e fornisce formazione e assistenza all’uso della piattaforma. I negozianti accedono al sistema con le credenziali e segnalano la presenza di donazioni, il loro contenuto e l’orario del ritiro. Gli enti caritativi selezionano, istruiscono e monitorano i poveri, che tramite la mappa interattiva possono vedere tipologia e posizione delle donazioni per poi sceglierne solo una al giorno.

Effetto Covid

«Un servizio ideato in risposta alla pandemia, che finora conta 35 donatori e 75 invitati», precisa il responsabile del progetto Antonio Daood. «La crisi economica post coronavirus ha allargato il bacino dei bisognosi, introducendo i cosiddetti nuovi poveri, cioè coloro che fino al 2019 non necessitavano di sostegni, ma che oggi non possono farne a meno. Da noi possono accedere famiglie con Isee inferiore ai 6 mila euro o segnalate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Dati sensibili che ovviamente restano riservati: i ristoratori infatti controlleranno solo il codice di prenotazione. La possibilità di scegliere il pacco in base al menù contenuto e di ritirarlo personalmente restituisce dignità a chi ne usufruisce. Ricordo che la piattaforma di coordinamento è frutto della generosità di alcuni dei nostri volontari, che l’hanno sviluppata gratuitamente e ce l’hanno regalata».

L’offerta

Tra chi ha sposato la causa c’è Massimo Marè, proprietario dell’omonimo panificio su via Cristoforo Colombo, già Cavaliere del Commercio della Città di Roma. «Di solito nelle confezioni inserisco pizza farcita, pane o quel cucinato del giorno rimasto invenduto come pomodori con il riso», spiega. «Ma se a fine turno non avanza abbastanza, non è raro che io produca qualcosa in più appositamente. Collaborando con altre onlus, posso dire che Stasera Offro io è un’iniziativa innovativa che garantisce che la merce arrivi effettivamente a chi la richiede. Consiglierei di rendere l’app più snella, perché a volte si blocca. Inoltre propongo di inserire un addetto al monitoraggio, che possa controllare se i fornitori storici hanno registrato o meno l’offerta. Capita che alla mia assistente passi di mente di accedere con il tablet e di inserire la nostra. Se fosse contattata da una persona che chieda se l’assenza sia frutto di una dimenticanza o meno, sarebbe magnifico».

La domanda

Testimone dell’efficienza del meccanismo è Loredana Del Monaco, una delle prime a essere coinvolte nell’iniziativa. «Ho conosciuto il servizio attraverso l‘associazione Casetta Rossa di Garbatella, che mi aiuta già da qualche tempo con le sue razioni di cibo», ricorda. «Tutti i ragazzi che ho conosciuto fino ad ora, sia i veterani che i nuovi arrivati, sono cortesi e molto educati. Si prendono cura di noi e ci aiutano a maneggiare un tipo di tecnologia non proprio alla portata di tutti, almeno all’inizio. Non capisco chi si lamenta: in situazione di indigenza non si può fare altro che tirare la cinghia e accontentarsi di quanto ci viene offerto».

La volontaria

Tra coloro che mettono il loro tempo al servizio del progetto c’è Serena Buccolini, entrata come tirocinante dell’Università degli Studi Internazionali di Roma di San Paolo. «Sono stata coinvolta sia nella fase di pianificazione che di sperimentazione», racconta. «È un’esperienza per me utile, che mi sta insegnando tanto secondo diversi aspetti. Innanzitutto è chiaro che progettare è ben diverso che realizzare. Poi è caduto il pregiudizio che fare volontariato sia qualcosa di esclusivamente manuale e materiale. Inoltre è sfidante rapportarsi con chi ha barriere linguistiche, anagrafiche e tecniche. Tuttavia, oltre la qualifica di project manager, in futuro sono sicura che mi sarà utile la capacità di gestione delle attività, quella di relazionarmi con gli altri e lavorare in squadra. Racconterò tutto questo nella mia tesi di laurea incentrata proprio su Stasera offro io».

 

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