IL VOLONTARIATO, CHE GUARDA AVANTI, FA RETE E USA LE NUOVE TECNOLOGIE

CSV Lazio ha incontrato il volontariato di Roma.Tra i problemi delle associazioni, soprattutto la burocrazia e il rapporto con l'Amministrazione

C’erano una cinquantina di persone, in rappresentanza di 31 associazioni, all’incontro tra il volontariato di Roma e CSV Lazio, che si è svolto il 17 maggio scorso. Obiettivo era fare il punto sui problemi, con cui le associazioni si scontrano nel loro lavoro sul territorio, e individuare proposte per affrontarli e dare al nuovo CSV indicazioni per una presenza ancora più incisiva. Hanno partecipato il presidente Renzo Razzano e il vice presidente Antonio D’Alessandro.

La discussione ha infatti preso il via dal documento Futuro Prossimo – che il Centro di Servizio ha stilato proprio a questo scopo – nel quale le associazioni si sono in gran parte riconosciute, ad esempio là dove si afferma la scelta del CSV di aprirsi ad una maggiore partecipazione delle associazioni e di valorizzare ancora di più i territori. I presenti, infatti, hanno riconosciuto l’importanza che i servizi e le consulenze offerte dai due ex Centri di servizio (Cesv e Spes) hanno avuto nella loro crescita e proprio per questo hanno chiesto l’apertura di altri sportelli in zone della città al momento “scoperte”.

 

LA BUROCRAZIA E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Roma è una città vasta, gli spostamenti non sono facili e soprattutto non lo è tenere i rapporti. La vita  è complicata anche per questo, ma ad essere indicati come problemi maggiori per il volontariato di Roma sono la burocrazia e il rapporto con la Pubblica Amministrazione.

C’è chi, per ottenere l’affidamento di una piccola area verde da adibire a parco giochi per i bambini, ci ha messo 12 anni e c’è chi, a proposito di un bando, si è sentito chiedere, da una persona dell’amministrazione, “ma lei non conosce nessuno in Regione?” Insomma, procedure complicate e scarsa trasparenza si intrecciano, esasperando le associazioni.

 

COSTRUIRE RETI. Un altro tema, emerso da molteplici interventi, è quello dell’importanza di costruire reti, per temi (cioè collegando chi si occupa di tematiche affini) o per territori. Questo permetterebbe più scambio di informazioni, più  possibilità di mettere insieme competenze e disponibilità, più forza nell’interlocuzione con l’Amministrazione, anche stipulando protocolli d’intesa.

C’è anche chi ha segnalato la necessità di collegarsi ad associazioni che si occupano di temi simili, ma che operano in altre regioni.

 

LA TECNOLOGIA PER IL VOLONTARIATO. Il funzionamento di queste reti potrebbe essere facilitato dall’uso dei nuovi strumenti di comunicazione: siti, piattaforme o comunque luoghi di condivisione virtuale. Si apre così anche il capitolo dell’innovazione tecnologica. C’è chi ha proposto, vista anche la diffusione ormai capillare degli smartphone, di sviluppare un’app che permetta ai volontari delle varie associazioni di tenersi in contatto e di comunicare, evitando così  le difficoltà connesse alla necessità di raggiungere fisicamente gli sportelli del CSV o le sedi dove si svolgono le attività.

Non facilita la vita del volontariato di Roma neanche il quadro creato da una riforma, da una parte ancora non abbastanza “assimilata” dai volontari, dall’altro incompiuta, e quindi foriera di incertezze.

Questo incontro fra il CSV Lazio e associazioni fa seguito a quelli che si sono tenuti a Frosinone, Latina, Formia, Viterbo, Rieti, Ariccia.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

Foto di Lina Vacondio, © Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”(particolare)

 

 

 

IL VOLONTARIATO, CHE GUARDA AVANTI, FA RETE E USA LE NUOVE TECNOLOGIE

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