OBIETTIVI 2030 E GOAL POVERTÀ: COSA SUCCEDE NEL LAZIO

Pubblicato l’ultimo rapporto Istat sui Goal 2030. Povertà nel Lazio: costo della casa, gestione rifiuti e bassa intensità lavorativa i dati in peggioramento

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è un programma di azione globale per il conseguimento di una trasformazione sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente. È stato sottoscritto nel settembre 2015 dai governi di 193 paesi membri dell’Onu. Gli Stati membri ogni anno, presentano lo stato d’attuazione dei 17 obiettivi che fanno parte dell’Agenda. Lo scorso 14 maggio, è stato pubblicato dall’Istat il rapporto sui Suistainable Development Goals 2030. Per quanto riguarda l’Italia, l’analisi degli indicatori per lo sviluppo sostenibile, rispetto allo scorso anno, e rispetto ai dati di 10 anni prima, è nell’insieme positiva.

Ma se gli indicatori mostrano un miglioramento generale per ciò che concerne l’Italia, ciò che salta all’occhio è la differenza sostanziale tra regioni. Prendendo in esame il primo obiettivo dell’agenda, quello relativo alla lotta alla povertà, e esaminando il primo indicatore – quello relativo alla percentuale di popolazione che vive in condizione di povertà o esclusione sociale – si ha una media nazionale del 27,3%, in lieve calo rispetto all’anno precedente (28,9%). Tale percentuale però, nel mezzogiorno, arriva a 45%, il che significa che al sud e nelle isole quasi un individuo su due è a rischio povertà.

povertà nel lazioPovertà nel Lazio: qual è la situazione?

La maggior parte degli indicatori presi in esame dall’Istat, con riferimento alla regione Lazio, rilevano nel complesso un lieve miglioramento. Entrando nello specifico e prendendo in esame il primo goal, Povertà zero, flebili miglioramenti sono stati registrati per la maggior parte degli indicatori, eccetto che per le voci costo della casa, gestione rifiuti e intensità lavorativa, le quali peggiorano rispetto all’anno precedente. Andando con ordine, è emerso che, nel Lazio, la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 27,5% in diminuzione rispetto all’anno precedente (28,9%). Analizzando gli indicatori che compongono il rischio di povertà o esclusione sociale nel dettaglio, emerge che la situazione nel 2019 (redditi 2018) migliora per tutti gli indicatori.

Per esempio il dato relativo alla grave deprivazione materiale, scende al 7,8% rispetto all’8,0% dell’anno prima. Fa eccezione la bassa intensità lavorativa che riguarda il 10,9% della popolazione, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (10,4%). Se si analizzano invece gli indicatori riguardanti l’accesso ai servizi di base, questi risultano tutti in lieve miglioramento, eccezione fatta per due indicatori: il tasso di sovraccarico del costo della casa e la gestione dei rifiuti. Il primo indicatore passa dal 9,4% del 2017 al 10,9% del 2018; quest’ultimo dato, inoltre, rapportato alla media nazionale segna due punti percentuale in più (8,5%). Il secondo indicatore invece, sale al 12,0%, aumentando rispetto al minimo storico segnato l’anno precedente (11,3%).

Aumentano sensibilmente le famiglie soddisfatte dal servizio di rete elettrica, che passano dall’88,9% al 91,6% e diminuiscono quelle che lamentano irregolarità nell’erogazione dell’acqua: il 14,0% nel 2018 rispetto all’11,8% del 2019. Infine, aumentano anche le famiglie con connessione a banda larga che passano dal 75,8% al 79,2%.

Sebbene sussistano dei miglioramenti in quasi tutti gli indicatori relativi all’obiettivo povertà zero, sarà molto complesso, per via della pandemia di covid19, mantenere il buon andamento ottenuto negli ultimi anni. Ancora non è possibile prevedere il reale impatto economico della pandemia in Italia, e nel mondo, e si prevede che l’obiettivo povertà zero sarà quello che ne risentirà di più negli anni a venire.

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