IL CHICCO: A CIAMPINO SI INVESTE SULLE PERSONE CON DISABILITÀ

Il Chicco di Ciampino accoglie persone con disabilità mentale. Che non sono la loro disabilità, hanno potenzialità da scoprire e sviluppare

di Mirko Giustini

Parrocchie, scuole, teatri, feste. Quando sale sul palco la Chicco Sband non c’è pubblico che tenga. Dal 2005 il gruppo musicale legato alla comunità Il Chicco di Ciampino si esibisce in eventi di vario genere. Cos’ha di speciale? Nulla, se non che i suoi nove componenti sono persone con disabilità mentale. Certo, il ruolo giocato dagli assistenti è fondamentale. A loro non viene chiesto di lavorare con dei pazienti, ma di vivere un’esperienza di amicizia, servizio e vita comunitaria. In cambio ricevono vitto, alloggio e un piccolo rimborso spese. Ai volontari più giovani è offerta l’opportunità di svolgere il servizio civile e tirocini per corsi universitari come educatori, psicologi e allenatori.

 

il chicco
Immagine tratta dalla pagina FB de Il Chicco

INSIEME, COME UNA FAMIGLIA. Era il 1981 quando due ragazze, Guenda e Anna, decisero di fondare una comunità insieme ai piccoli Fabio e Maria in una piccola casa nella città aeroportuale. Oggi esistono altre due case famiglia, la “Vigna” e “Ulivo”, dove vivono 20 persone con problemi psicologici, oltre agli assistenti. Il “Germoglio” invece è un centro diurno che ospita laboratori di yoga, judo, fisioterapia, creta, ceramica, carta riciclata, ortoterapia, vivaistica, attività di stimolazione sensoriale, biblioteca, cinema, giardinaggio, piscina e musicoterapia. Tutte attività che mantengono le abilità acquisite e recuperano le capacità funzionali residue. I 50 soci de Il Chicco promuovono eventi culturali e iniziative formative volti alla divulgazione e l’educazione. Di recente, oltre a quella della comunità Il Chicco, è stata aperta su Facebook la pagina Meravigliosamente Fragili, uno spazio che raccoglie esperienze e riflessioni sulla fragilità. Un modo per far sentire familiari e amici di persone disabili un po’ meno soli.

 

L’INTERVISTA. Abbiamo raggiunto al telefono il responsabile della comunità Il Chicco, Marco Veronesi, prima di un convegno.

 

Dottor Veronesi, molte associazioni lamentano difficoltà economiche. Anche per voi è così?
«Il nostro progetto prevede che a ogni persona diversamente abile venga riconosciuta una sua soggettività con adeguati spazi di relazione. Questo significa che le spese sono necessariamente più alte della media e dobbiamo organizzare raccolte fondi più importanti per ottenere i risultati sperati».

 

Come ve la cavate con la burocrazia?
«Non nascondo che rispettare regole e cavilli in continuo aggiornamento non è facile. Coniugare la vita quotidiana con la burocrazia rende l’organizzazione molto più pesante. Ad esempio negli anni abbiamo dovuto distaccare quattro persone perché non avevamo mezzi a sufficienza per dedicare lo stesso impegno sia alla cura e che all’amministrazione».

 

Che risposte arrivano dalla società civile alle vostre attività?
«C’è del pregiudizio. Adulti con disabilità mentale vengono trattati come se fossero bambini. Quando usciamo per eventi, riceviamo tanti complimenti per quello che facciamo. Questo da una parte ci gratifica, dall’altra però ci dice che i disabili vengono percepiti ancora come diversi. Ci si dimentica che sono esseri umani come gli altri e come tali, con la loro semplicità e il loro essere diretti, sono un dono per tutti».

 

il chiccoL’ADDIO A JEAN VANIER. Per la comunità Il Chicco quello appena terminato è un maggio da dimenticare. A inizio mese infatti è scomparso a Parigi Jean Vanier, formatore di sacerdoti in Vaticano, che ha influenzato il pensiero della Chiesa negli ultimi anni. Vanier verrà ricordato per aver fondato L’Arche, una federazione di comunità a cui appartiene anche Il Chicco. L’ente di origine francese promuove corsi di formazione e organizza convegni ed eventi. I leader internazionali Stephan Posner e Stacy Cates-Carney hanno reso pubblico il suo ultimo messaggio: «Sono profondamente in pace e fiducioso. Non sono sicuro quale sarà il futuro, ma Dio è buono e qualsiasi cosa accada, sarà la migliore. Sono felice e ringrazio per tutto. Il mio amore più profondo a ciascuno di voi».

 

In copertina la Chicco Sband, in un’immagine tratta dalla pagina FB

 

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