LA CITTÀ? È FATTA DI FILI SOTTILI CHE CI LEGANO INSIEME

Roma. "I fili sottili del tessuto urbano” è la mostra aperta nella Casa del Municipio Roma I, con la partecipazione di 20 artisti.

È stata inaugurata il 2 luglio la mostra “I fili sottili del tessuto urbano: trama e ordito di un itinerario artistico romano” nella Casa del Municipio Roma I, in Via Galilei 53.

La mostra, che vede opere esposte di 20 artisti coordinati da Simona Sarti, ripercorre e ferma, in vere e proprie istantanee, il periodo della pandemia. In questo anno e mezzo ci siamo resi conto che le nostre vite sono collegate attraverso una trama, che connette le esistenze di tutte le persone. La trama, dunque, come intreccio, incontro di fili immaginari che compongono l’esistenza.

 

fili sottili del tessuto urbano
Le opere degli artisti sono appoggiate a terra: per vederle bisogna camminarci attorno (foto Maria Topputo)

All’inaugurazione della mostra ha partecipato la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, la quale ha sottolineato che «con queste opere fermiamo e immortaliamo questo periodo. Le opere verranno destinate ad altrettanti luoghi del Municipio, coinvolti nel patto di comunità (ne abbiamo parlato qui), per ricordarci di questo periodo, che ci ha fatto capire che non siamo padroni del mondo, che non possiamo tutto e che l‘individualismo va combattuto».

Torna protagonista quindi una comunità solidale che tutti dobbiamo alimentare per costruire un futuro migliore. «Sono contenta che la mostra si svolga in questo luogo», ha proseguito Sabrina Alfonsi, «perché la Casa del Municipio è un bene pubblico messo a disposizione della collettività. Ringraziamo CSV Lazio, che ha voluto scommettere su di un luogo pubblico che favorisce l’incontro tra associazioni e cittadini che vogliono fare i volontari».

Simona Sarti, che ha coordinato i 20 artisti della mostra, ha scelto di disporre le opere per terra e non, come avviene solitamente, appese di fronte al visitatore. Questa scelta deriva dalla volontà di «far camminare le persone intorno alle opere, quando in genere siamo abituati ad osservarle frontalmente. Qui bisogna camminare fra le opere, come se stessimo per strada, stando attenti a dove si cammina».

 

fili sottili del tessuto urbano
La mostra vuole essere una lettura corale della città di Roma (foto Marco Dolfi)

Floriana Mauro, storica dell’arte, si ricollega proprio alla scelta delle disposizione delle opere. «Fare attenzione a dove mettiamo i piedi, passando intorno alle opere, permette di creare un percorso che coinvolge più delle modalità tradizionali. Un percorso suggestivo, dove siamo chiamati a prestare più attenzione, a guardare e a regolarci nel passo».

La trama del tessuto urbano si mostra tanto nelle opere, quanto nella partecipazione corale che questa mostra evoca. Tessere insieme un percorso d’arte significa conoscere noi stessi nella realtà in cui ci troviamo. «Le opere esposte e la loro disposizione”», ha concluso Floriana Mauro, «presentano una lettura corale della città di Roma, che è da sempre, per tradizione, città di accoglienza. Questa trama, questa tessitura, è ciò che la mostra vuole rappresentare».

Nella mostra, che resta aperta fino all’8 luglio, sono esposte opere di Silvia Agostini – Isabella Angelini – Norberto Cenci – Martina Cristetti – Marco Delli Veneri – Antonio Esposito – Simone Fichera – Giovanna Gandini – Florian Heymann Guglielmi – Metello Iacobini – Felice Leonardi – Brunella Martucci – Paolo Andrea Pandolfi – Michel Patrin – Elisabetta Piu – Gabriella Sabbadini – Simona Sarti – Ginevra Tonini Masella – Antonella Tofi – TsuyoB.

LA CITTÀ? È FATTA DI FILI SOTTILI CHE CI LEGANO INSIEME

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