TIZIANA LATINI: NEL CSV LAZIO TUTTO IL MONDO DEL VOLONTARIATO ORGANIZZATO

Tiziana Latini è candidata al nuovo Direttivo CSV Lazio. Secondo lei le priorità nel futuro del CSV Lazio riguardano il potenziamento della formazione e della creazione di reti

Circa due decenni orsono Tiziana Latini, 61enne, ha iniziato l’attività di volontaria presso l’Auser dei Castelli Romani, coordinando alcuni progetti per gli anziani. Componente del comitato direttivo Auser Castelli e Auser Lazio sempre da due decenni, ha ricoperto il ruolo da presidente Auser di Roma Sud e Castelli Romani (l’associazione si chiama Soccorso Argento Auser) per 9 anni e dallo scorso ottobre è componente della presidenza di Auser Lazio. «Un percorso lungo, che mi ha permesso di conoscere in maniera approfondita la realtà associativa; un’esperienza molto intensa e profonda», racconta. Architetta di professione, ha «conciliato i tempi lavorativi con quelli del volontariato». Imparando che le ricadute positive di questo impegno sono reciproche: non solo per i beneficiari del servizio, ma anche per i volontari. «Credo che ognuno di noi sia direttamente coinvolto in questa esperienza, mai unilaterale, grazie a un sentimento di condivisione e alle buone pratiche, ma anche per una visione del mondo che accomuna volontari e persone anziane fragili per età, condizione economica e salute. Gli incontri hanno un impatto notevole», riflette.

Continuano gli approfondimenti in vista del rinnovo delle cariche del CSV Lazio. In una prima fase, a partire dai presidenti dell’unificazione e attraverso i pareri e le opinioni dei principali stakeholder del CSV, abbiamo voluto dare il quadro di cosa sia oggi il CSV Lazio e quali siano i principali assi strategici della sua azione, le prospettive future, i punti di forza e le criticità. Con Tiziana Latini prosegue la serie di contributi dedicata ai candidati al nuovo Direttivo CSV Lazio.

Anche e soprattutto in tempo di pandemia, sembra sottintendere.

«Purtroppo gli ultimi due anni di attività non li dimenticheremo facilmente: hanno mostrato le fragilità del welfare e del sistema economico incentrato su uno sviluppo basato sul consumo e sulle leggi di mercato. Questo periodo, che ha sconvolto non solo il nostro Paese ma l’intero pianeta, ha fatto emergere in maniera evidente la necessità di ripensare il sistema in modo più solidaristico, perché proprio nell’emergenza il ruolo del volontariato è stato fondamentale. L’epidemia, che abbiamo vissuto e che ancora in parte stiamo vivendo, ha di fatto modificato sia il nostro modo di vivere e di lavorare, sia il nostro modo di intendere il volontariato. Il mondo del terzo settore ha dovuto e saputo reagire con flessibilità e creatività ai nuovi bisogni generati dall’emergenza sanitaria».

tiziana latini
Tiziana Latini è componente componente della presidenza di Auser Lazio. Foto Auser Lazio

Per voi di Auser Lazio cosa ha comportato?

«Anche nella nostra esperienza, di assistenza alle persone anziane che da sole si sono trovate in piena pandemia, è avvenuto un cambiamento, perché la consuetudine nello svolgere determinate attività che nel passato era considerata procedura abituale ci è apparsa in questo periodo in tutta la sua importanza. Il volontariato è stato sicuramente un salvagente a cui aggrapparsi per molti anziani soli e per molti cittadini ridotti all’indigenza dal lockdown. Noi dell’Auser, insieme alle altre associazioni presenti nel territorio e con l’insostituibile supporto del Forum del Terzo Settore e del CSV, siamo stati un punto fermo nell’assistenza agli anziani nel nostro territorio. La lotta alla povertà e alle diseguaglianze deve diventare attività pratica e concreta: il nostro contributo in questo campo è fondamentale. Chi meglio di noi conosce le fragilità e i problemi della popolazione anziana e nel contempo le loro capacità, esperienze e competenze che ancora sono utili per la società? Per questo è molto importante incrementare la nostra presenza nei territori per favorire lo sviluppo di progetti di solidarietà finalizzati alla promozione sociale, all’aiuto verso le persone anziane e comunque a rischio di emarginazione, che va superata anche con iniziative di tipo culturale. Attraverso i programmi di educazione permanente si alimenta la partecipazione sociale, superando lo stare insieme puramente evasivo anche attraverso l’integrazione tra generazioni, confermando scelte operative che puntino su iniziative qualificate e qualificanti per la vita delle persone anziane in un quadro di dialogo intergenerazionale».

Quale esperienza ha avuto del Centro di Servizio del Lazio negli ultimi anni?

«La mia esperienza è legata soprattutto alla Casa del volontariato di Ariccia: gli operatori mi hanno aiutato molto con informazioni e formazione per quanto riguarda i bilanci, il supporto tecnico. Ho avuto contatti come Auser dei Castelli Romani con CSV Lazio per i ragazzi in servizio civile: sono stati una risorsa, anche se negli ultimi due anni con la pandemia ci sono state difficoltà, abbiamo dovuto bloccare alcune attività per evitare contatti diretti e modificare alcuni progetti per poter operare sul territorio. Abbiamo operato attraverso il Filo d’argento come assistenza domiciliare leggera, mentre è stato sospeso l’accompagnamento protetto alle visite in ospedale. Abbiamo supportato gli anziani per il rifornimento di spesa e medicinali, quindi alimentare e farmaceutico, attraverso il progetto “Spesa facile” promosso da un protocollo d’intesa fra Regione Lazio, supermercati e associazioni di volontariato. Abbiamo affiancato i nostri utenti anche nelle prenotazioni per le vaccinazioni anti Covid e la stampa dei Green pass, ci siamo messi a disposizione come volontari per espletare queste pratiche. Da ripensare, per il futuro, sono proprio l’accessibilità per gli anziani all’uso delle tecnologie e alla sanità».

Che opinione ha del CSV Lazio, in quanto utente dei servizi e in quanto osservatrice degli orientamenti politici/organizzativi?

«Il CSV è importante: al suo interno esiste tutto il mondo associativo del volontariato organizzato. È molto importante per la formazione e per la creazione di rete, per avere uno scambio di opinioni, idee, progetti. Inoltre il CSV riesce a dare un coinvolgimento alto rispetto ai bisogni dei territori. Riguardo al nuovo Codice del terzo settore e non solo, il CSV fornisce una preziosa formazione sulle nuove leggi e aiuta nel rapporto con gli enti locali per la progettazione. La Riforma del Terzo Settore ha aperto nuovi scenari che richiedono nuove competenze e un approccio sempre più professionale nella gestione e nell’esecuzione delle attività».

Quali questioni ritiene prioritarie per il CSV nei prossimi anni?

«Per me è importante potenziare sia la formazione sia la creazione di una rete».

Per conoscere meglio Tiziana Latini, ecco il testo integrale del suo recente intervento (del 18 novembre 2021) al X Congresso nazionale Auser, tenutosi al Centro congressi Frentani di Roma.

Rimandiamo alle interviste a: Paola Capoleva e Renzo RazzanoChiara TommasiniLorena MicheliRoberto GiustiRiccardo Varone.

Le interviste agli altri candidati: Carla MessanoCarlo Quattrocchi , Andreina CiogliDanilo ChiricoVincenzo CarliniMaurizio VanniniRoberto RosatiSandro LibianchiRaffaele CastaldoSergio CervoGiulio Russo, Antonio Felice FargnoliMaria Cristina Brugnano, Claudio GrazianoCristina De Luca, Paola Capoleva.

 

TIZIANA LATINI: NEL CSV LAZIO TUTTO IL MONDO DEL VOLONTARIATO ORGANIZZATO

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