CARLO QUATTROCCHI, ASCOLTO E CONFRONTO PER CONDIVIDERE PERCORSI DI CRESCITA E SVILUPPO

Carlo Quattrocchi, in Avis da oltre 35 anni, è candidato al nuovo Direttivo CSV Lazio. «Non dobbiamo arroccarci nella nostra associazione, ma confrontarci all’interno del CSV Lazio, dove potremmo dare e ricevere»

«Ho cercato sempre di conciliare il lavoro, la famiglia e il volontariato». Carlo Quattrocchi, presidente dell’Avis di Sermoneta, candidato al nuovo Direttivo CSV Lazio, si racconta così. Già dipendente di una industria chimica, ora è in pensione. Volontario Avis da oltre 35 anni, è anche consigliere di Avis Regionale Lazio per cui è responsabile del servizio civile «in simbiosi con CSV Lazio che è l’ente progettante», precisa. Oltre a essere membro della Commissione Verifica Poteri di Avis nazionale, fa parte della Conferenza Regionale del Volontariato, nell’ambito della quale è il portavoce per la provincia di Latina.

Continuano gli approfondimenti in vista del rinnovo delle cariche del CSV Lazio. In una prima fase, a partire dai presidenti dell’unificazione e attraverso i pareri e le opinioni dei principali stakeholder del CSV, abbiamo voluto dare il quadro di cosa sia oggi il CSV Lazio e quali siano i principali assi strategici della sua azione, le prospettive future, i punti di forza e le criticità. Con Carlo Quattrocchi, prosegue la serie di contributi dedicata ai candidati al nuovo Direttivo CSV Lazio.

carlo quattrocchi
Volontario Avis da 35 anni, Carlo Quattrocchi è presidente Avis di Sermoneta, consigliere Avis regionale Lazio e membro della Commissione Verifica Poteri Avis nazionale. Foto Avis comunale di Sermoneta

Quale esperienza ha avuto del CSV Lazio negli ultimi anni?

«Mi sono sempre relazionato con la parte del servizio civile e quindi con la progettazione, perché si progetta con CSV Lazio. E dallo scorso anno si è co-programmato e co-progettato con Avis nazionale. Abbiamo messo in sinergia Avis nazionale, CSV Lazio e Avis regionale Lazio. Con l’idea di fare rete, che è sempre importante. Ma sono entrato in contatto con il CSV anche come formatore nell’ambito dei progetti di servizio civile. E come Avis di Sermoneta siamo utenti dei servizi che offre il Centro di Servizio, per quanto attiene la contabilità e l’amministrazione. E sono servizi ottimi. Abbiamo a che fare con persone competenti e sempre disponibili, sia che si tratti di dirigenti, sia che si tratti del personale».

Che opinione ha del CSV Lazio?

«È una struttura che serve al mondo del volontariato perché permette di fare rete e contemporaneamente è radicata sul territorio perché ha più Case del Volontariato su ogni provincia. Con il CSV Lazio questo mondo ha un faro, un porto sicuro a cui poter chiedere supporto. Si tratta di competenze, suggerimenti, aiuti, decisivi. E poi offre formazione e informazione, tutte cose fondamentali. È molto importante per il mondo del volontariato, che è variegato e che ha un valore determinante per molte ragioni. A partire dal fatto che le persone agiscono in modo gratuito e mettono a disposizione di chi ha bisogno capacità, impegno, cura, amore. Ma non solo. Spesso l’agire volontario va a sopperire a “mancanze”, a vuoti non riempiti da altri, dal pubblico: svolge un ruolo di supplenza in settori sensibili che altrimenti rimarrebbero scoperti».

Perché ha deciso di candidarsi?

«L’esigenza è venuta dalla nostra struttura di Avis regionale Lazio. Abbiamo 70mila soci in oltre 200 sedi e ci sembrava, in questa fase del CSV Lazio, di poter dare un contributo con la nostra presenza, se votati. Non dobbiamo arroccarci soltanto nel nostro mondo, nella nostra associazione, bisogna crescere insieme. Ci sembra importante ascoltare e confrontarsi all’interno del CSV Lazio, dove potremmo dare un nostro apporto, nostre idee, ma potremmo sicuramente anche riceverne».

Quali questioni ritiene prioritarie per il CSV Lazio nei prossimi anni?

«Innanzitutto mi sembra fondamentale continuare nei progetti in essere e poi confrontarsi con gli altri per poter condividere percorsi di crescita e di sviluppo. Più in generale, sarebbe opportuno fare in modo che le associazioni si incontrino sempre di più per valorizzarle ulteriormente. Prima della pandemia si facevano più incontri territoriali. Ora che le cose vanno via via assestandosi, si potrebbe dare un nuovo impulso».

Rimandiamo alle interviste a: Paola Capoleva e Renzo RazzanoChiara TommasiniLorena MicheliRoberto GiustiRiccardo Varone.

Le interviste agli altri candidati: Carla MessanoAndreina CiogliDanilo ChiricoVincenzo CarliniMaurizio VanniniRoberto RosatiSandro LibianchiRaffaele CastaldoSergio CervoGiulio RussoTiziana LatiniAntonio Felice FargnoliMaria Cristina Brugnano, Claudio GrazianoCristina De Luca. Paola Capoleva.

CARLO QUATTROCCHI, ASCOLTO E CONFRONTO PER CONDIVIDERE PERCORSI DI CRESCITA E SVILUPPO

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