LA MAFIA È UN PROBLEMA ANCHE DEI GIOVANI, PERCHÈ SONO IL FUTURO

Hanno partecipato in molti alla Giornata della memoria organizzata da Libera. La testimonianza di un giovane in servizio civile

Ho partecipato alla Giornata della memoria perché «Siamo parte integrante della società, noi siamo il futuro e dobbiamo lottare per renderlo migliore», dice Antonio, giovane in servizio civile che a Latina ha partecipato alla Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno. Ogni anno infatti, il 21 marzo Libera organizza questa giornata, per manifestare la propria costante lotta contro la mafia. Quest’anno, per la prima volta, a Messina, ma grazie al contributo del servizio pubblico Rai, è stata trasmessa in altri 2mila luoghi in tutta Italia.

Giornata della memoria
Il corteo della Giornata della Memoria a Latina

Nella giornata della memoria il popolo di Libera è sceso in piazza con la partecipazione di oltre 350mila persone. Parliamo di studenti, insegnanti, associazioni di volontariato, ragazzi del servizio civile che attivamente hanno scelto di partecipare a questa manifestazione. Le giornate della memoria sono un evento per riflettere e commemorare tutte le vittime della mafia. A Messina, come nelle altre città italiane, si è svolto un corteo lungo i luoghi istituzionali della città, poi nelle piazza principali. Sono stati elencati i 900 nomi di vittime della criminalità organizzata: novecento nomi di volti e storie tutte diverse, a cui è stato tolto il diritto alla vita.
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nata nel 1995, è infatti, in grado di coinvolgere nella lotta contro la mafia tutta la società civile. «Abbiamo bisogno di una società nella quale si educhi a riconoscerci uguali come cittadini», sostiene don Ciotti, fondatore di Libera, «dobbiamo così favorire una crescita culturale ai nostri ragazzi, verso una partecipazione alla vita sociale». L’obiettivo di sconfiggere del tutto la mafia è raggiungibile con il coinvolgimento della gente e il supporto delle Istituzioni.

La primavera della giustizia

«La partecipazione dei giovani è davvero importante», sostiene Antonio, un ragazzo che sta facendo il servizio civile presso l’Avis di Latina. «Abbiamo scelto di partecipare a  questo evento perché così possiamo esprimere la nostra vicinanza, la nostra presenza alle istituzioni. Siamo parte integrante della società, noi siamo il futuro e dobbiamo lottare per renderlo migliore.

Giornata della memoriaNel 2014, quando la città scelta come giornata della memoria è stata Latina, ricordo che nel pomeriggio dopo la manifestazione generale, si sono svolti numerosi seminari. Sono stati dei veri momenti di confronto e dialogo, fondamentali per stimolare rapporti educativi tra giovani e adulti. La grande partecipazione, degli studenti e delle associazioni presenti sul territorio regionale, come Aifo e Avis, è stata determinante anche per il coinvolgimento dell’intera popolazione. Ogni anno, il 21 marzo deve rappresentare per noi il risveglio della natura, la primavera della verità e della giustizia sociale».
Quest’anno l’incontro è stato chiamato “Ponti di memoria e luoghi di impegno”, perché secondo don Ciotti il nostro paese ha bisogno di ponti che allarghino le coscienze e traghettino speranza.

Giornata della MemoriaSono ancora tante le persone vittime della povertà, dell’insicurezza, dei ricatti, dello sfruttamento delle mafie che sono costrette a fuggire per veder riconosciuta la propria libertà e dignità. La mafia non è un corpo estraneo, è un parassita, parte integrante del nostro mondo che tenta di devastare la nostra terra.
Libera ha promosso con la legge n. 109/96 il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita ad associazioni, cooperative, Comuni, Province e Regioni che siano in grado di restituirli alla cittadinanza, attraverso attività di promozione sociale e lavoro.

LA MAFIA È UN PROBLEMA ANCHE DEI GIOVANI, PERCHÈ SONO IL FUTURO

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